foto Roberto Manderioli
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Il pareggio per 1-1 maturato tra SPAL e Legnago sa tanto di condanna ai playout per gli uomini di Baldini, che a quattro partite dalla fine sono distanti quattro punti dal quint’ultimo posto occupato dalla Lucchese. Tra le poche note liete di un pomeriggio difficile c’è sicuramente il rientro di Omar El Kaddouri che ha giocato uno spezzone positivo dopo essere stato fermo per più di due mesi. Intervenuto in sala stampa nel post partita, il centrocampista si è detto fiducioso sulle possibilità dei biancazzurri di raggiungere la salvezza.

RITORNO – “Ci tenevo a tornare perché questo girone di ritorno è stato complicato per me. Mi sono fatto male tre giorni dopo l’arrivo di mister Baldini. Sono entrato nel secondo tempo per una mezz’ora e ho cercato di dare il massimo, di aiutare la squadra anche se so che fisicamente devo lavorare visto che sono stato fermo due mesi. La cosa positiva di oggi è la reazione del secondo tempo anche se non siamo riusciti a vincere”.

CLASSIFICA – “Credo sia giusto pensare partita per partita. La prossima è una trasferta difficile, ma questa squadra deve fare il massimo per uscire da questo periodo. Io ci credo in questa squadra, vedo i ragazzi in settimana come lavorano, come ci credono e bisogna per questo cercare di fare il massimo di punti nelle ultime quattro. I conti andranno fatti alla fine perché se pensiamo già adesso che cosa potrà succedere sicuramente non ci aiutiamo. Questa è una situazione per me un po’ nuova visto che l’ultima volta che l’ho passata ero in serie A all’Empoli. So che è difficile uscirne, ma è tutta una questione di testa: le qualità le abbiamo e sicuramente non siamo una squadra da diciassettesimo o diciottesimo posto. Bisogna essere forti e uniti per uscirne”. 

PASSATO – “Ci sono state delle partite in cui abbiamo lavorato benissimo durante la settimana e poi abbiamo preso gol nei primi minuti con l’arrabbiatura dei tifosi. Abbiamo tanti giocatori giovani comunque non abituati ad affrontare questo tipo di situazioni. Bisogna essere forti e rimanere uniti perché anche il mister ha detto che oggi la partita non poteva essere risolta dal singolo, ma dalla squadra. Siamo stati in ritiro questa settimana e sicuramente ci ha fatto bene, perché siamo stati insieme. Ripeto, mancano quattro partite e serve dare tutto. Sicuramente è solo calcio, ma ci sono tifosi qua fuori che vivono per la SPAL e concludere la stagione in maniera brutta lo sarebbe sia per noi giocatori sia per i tifosi. Avere sul curriculum una retrocessione non è bello e lo so per certo visto che ne ho già avuta una in carriera”. 

MANCANZE – “In questi due mesi gli allenamenti li ho sempre visti e la squadra è sempre andata forte. Magari la domenica alle prime difficoltà andava in confusione soprattutto in casa. Non è facile giocare quando i tifosi sono arrabbiati, anche se hanno tutto il diritto visto la classifica. Le partite fuori casa le abbiamo giocate meglio rispetto a quelle in casa forse anche per questo. Anche io quando avevo vent’anni e ricevevo i fischi sentivo il pallone scottare. Ora ne ho trentacinque e vedo la situazione in modo diverso. Serve però capire i ragazzi giovani proprio per questo. Noi ce la mettiamo tutta e di certo non siamo contenti della situazione. Tutti vogliamo uscire dalle difficoltà e penso che ci riusciremo”. 

DOSSENA – “Il mister l’ho sentito solo dopo l’esonero. Gli ho scritto un messaggio quando è stato mandato via perché è grazie a lui se ho avuto questa opportunità Ho detto che ero dispiaciuto di non averlo aiutato nel modo in cui volevo, poi non l’ho più sentito. Sicuramente sarà dispiaciuto ma sicuramente tifa per la squadra”.

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