La SPAL pareggia 1-1 contro il Legnago e non muove per nulla la sua classifica: la salvezza diretta dista nove incolmabili punti, perlomeno il pareggio permette di mantenere quattro punti di vantaggio sull’ultimo posto. Ma con un calendario complicatissimo ci sarà da soffrire per tentare di evitare la serie D.
VOTO DI SQUADRA 5 – Scontro diretto che sa di ultima spiaggia contro l’ultima in classifica, dopo un ritiro di squadra che doveva rimediare alla figuraccia di Pineto. La SPAL in campo però sembra esattamente la stessa di sempre: primo tempo letteralmente buttato via, giocato con tantissima paura e creando poco o nulla, forse anche a causa di scelte bizzarre da parte di Baldini. Il gol preso evidenzia, per l’ennesima volta, l’inadeguatezza difensiva. La ripresa, esattamente come a Pineto, porta la reazione tutta di nervi e permette di raggiungere il pareggio con la stoccata di testa di Molina. Non ci sono passi avanti se non quello di non aver preso gol nei primi minuti.
MENEGHETTI 6 – Con ogni probabilità la sua ultima presenza con la maglia della SPAL a meno di altre follie o infortuni di Galeotti. Può poco sul gol al passivo, un colpo di testa angolato e lento, su cui però inganna la sua immobilità: non che potesse evitarlo, anche perché in contro tempo, ma non ci prova nemmeno. Parata clamorosa nel recupero, per quanto fosse tutto fermo per fuorigioco.
CALAPAI 5 – Suo il primo tiro in porta che impegna Perucchini in avvio. Il cross del vantaggio del Legnago arriva dal suo lato. Tantissimi errori di paura su palloni che dovrebbero essere in controllo totale o quasi. Compensa con una proiezione costante in quanto a presenza in avanti, con diversi cross e risultati alterni.
BRUSCAGIN 6 – Centrale al fianco di Nador, rischia grosso quando Svidercoschi gli sguscia via e arriva in area. Ripresa in cui respinge come può i palloni che spiovono. L’impegno c’è e si vede.
NADOR 5 – In controllo sui palloni alti, in apnea quando si tratta di giocarla coi piedi. Dà l’impressione di non avere idee quando è ora di impostare e mette così in difficoltà anche i compagni. Grandissimo brivido nel finale con quella scivolata con cui stende Morello lanciato a rete al limite dell’area.
MIGNANELLI 5 – Va spesso in confusione, già nei primi minuti. Cerca di dare sostegno a Rao senza trovare mai la misura per i cross. Franzolini gli salta in testa per segnare lo 0-1 e non è la prima volta che si subisce un gol del genere dal suo lato. Arriva lungo su più di un appoggio dei compagni, sintomo anche di una concentrazione che non c’è.
HAOUDI 4 -Cerca di mettere qualità nelle giocate, ma oltre a non incidere finisce la benzina molto presto. Prova a chiudere in scivolata nell’azione del vantaggio degli ospiti, senza risultati (dal 1′ s.t. KARLSSON 6 – Escluso dopo la doppietta di Pineto perché non al meglio, è comunque la prima mossa per cercare di riacciuffarla nella ripresa. Buon impatto, lavora e rende giocabili palloni che arrivano dalle retrovie, fino al problema muscolare che lo costringe a lasciare il campo e verosimilmente gli farà chiudere anzitempo il campionato) (dal 19′ s.t. MOLINA 6,5 – Inizia subito la lotta e insacca di testa il calcio d’angolo battuto da Radrezza per il pareggio. Il gol lo galvanizza e gli consente di sfruttare l’inerzia per arrivare primo sui palloni vaganti rendendoli giocabili. Un’altra manciata di conclusioni, spesso sul muro difensivo).
RADREZZA 5,5 – Cerca di prendere in mano le redini del gioco. Bella la verticalizzazione per Parigini a metà primo tempo, ma ci mette anche qualche imprecisione in più del solito. Falloso e disordinato nei palloni contesi, buono invece il calcio d’angolo che vale l’assist per Molina.
D’ORAZIO 5 – Sostanzialmente assente nel primo tempo, si vede con il contagocce in fase di possesso. Si inserisce bene alla mezz’ora dopo un buono scambio con Antenucci, vedendo la sua conclusione murata. Troppe le giocate leziose in un contesto in cui serve concretezza e lui non ne mette (dal 19′ s.t. EL KADDOURI 6 – Rientra dopo due mesi. Al primo pallone toccato va in verticale e imbecca Parigini con un bel filtrante. Al netto di una condizione fisica precaria, dimostra ampia superiorità tecnica nella mezz’ora a disposizione. Fosse in grado di reggere quattro partite più due di playout potrebbe anche rivelarsi prezioso).
PARIGINI 6 – Cerca il primo affondo sulla destra, senza riuscire a creare i presupposti per rendersi pericoloso. Arrivano pochi palloni nella sua zona, ma nell’atteggiamento mette sempre in mostra la voglia di provarci e caricarsi la squadra sulle spalle. Mezzo voto in meno anche perché fallisce una grande occasione a metà secondo tempo sull’imbucata di El Kaddouri, poi si fa murare da Perucchini qualche minuto più tardi dopo una buona discesa a sinistra.
RAO 5 – Baldini lo lancia da titolare per la prima volta nella sua gestione. Perde tantissimi palloni nella prima fase di partita, poi ci prova con un destro sul primo palo. Nella ripresa cerca di imporsi, dialogando con le punte, ma gli mancano lo spunto e il guizzo che, anche solo un girone fa, aveva fatto strabuzzare gli occhi in quell’azione personale proprio contro il Legnago (dal 19′ s.t. SPINI 5,5 – Ha subito una buona occasione su una palla che gli cade suoi piedi dopo un angolo, ma Perucchini gli dice di no. Non aggiunge altro, anche se a destra la SPAL spinge).
ANTENUCCI 5,5 – Centravanti titolare annunciato, ma ruolo e utilizzo non ne valorizzano le caratteristiche. Fa comunque il possibile uscendo dalla marcatura per cucire il gioco con sponde e triangolazioni che liberano i compagni. L’ingresso di Karlsson lo aiuta e ha una buona occasione al quarto d’ora. A centimetri dal 2-1 sull’appoggio di Parigini nel finale.
BALDINI 5 – Torna al 433 con diversi cambi, scegliendo quelli che, a detta sua, dovrebbero essere gli uomini con la testa più leggera. Nel concreto però il primo tempo è di paura totale e infatti la SPAL va sotto e chiude in svantaggio dopo aver fatto un solo tiro in porta. Nella ripresa cambia un minimo l’atteggiamento e anche lo schieramento: Karlsson prima e Molina poi favoriscono il lavoro di Antenucci, ma era facilmente prevedibile e infatti la scelta del capitano da solo al centro dell’attacco lascia parecchi dubbi, al netto del fatto che Karlsson non desse garanzie e infatti ha dato forfait dopo meno di venti minuti. Il ritiro doveva cambiare le cose, invece il canovaccio è lo stesso di Pineto: primo tempo imbarazzante e quando la SPAL ha le spalle al muro cerca una reazione di nervi che se funziona la riporta quantomeno con la testa a galla. Non ha nemmeno senso stare ancora a chiedersi se e cosa possa fare per svoltare.