foto Alessio Aiello
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In genere nelle ultime partite della stagione gli allenatori mandano in campo a cuor leggero qualche giovane della Primavera, spesso per valorizzarlo in vista della stagione successiva o del mercato estivo. Non è stato così per Fabio Parravicini (2005): il centrocampista della Primavera, autore di un’ottima annata, è stato chiamato da Massimo Oddo nel momento più complicato della stagione e degli ultimi anni, a causa dell’indisponibilità di alcuni componenti della prima squadra. A Parra è stata richiesta una prestazione non solo da professionista, ma da professionista che sta giocando la partita della vita. Un benvenuto nel mondo dei grandi che pochi calciatori si sono trovati ad affrontare. La prestazione di Parravicini, in un contesto ostico come quello del Paolo Mazza nel giorno dell’amara retrocessione in serie C, è l’ennesima conferma del buon lavoro svolto dalla SPAL col settore giovanile durante le gestioni di Ruggero Ludergnani (2014-2021) e Andrea Catellani (2021-2023).

foto Elisa Anastasi

I quindici minuti finali di SPAL-Parma sicuramente rimarranno ben impressi nella memoria. Parravicini li ha attraversati in un clima diventato surreale a pochi secondi dal suo ingresso in campo al posto di un altro ragazzo cresciuto al centro G.B. Fabbri, ossia Nicolò Contiliano. In pieno recupero ha anche avuto sul destro un pallone potenzialmente buono per firmare l’1-1 su assist di Fetfatzidis, ma il tentativo è finito sul fondo. Un gol probabilmente avrebbe avuto un sapore assai strano, visto che sarebbe servito comunque a poco.

La storia di Parravicini somiglia un po’ a quelle vecchio stampo dell’epoca di Paolo Mazza e inizia nella nebbiosa Brianza il 20 gennaio 2015. Il ragazzo entra nel 2015 nel settore giovanile del Renate in cui svolge la preparazione di base fino all’estate del 2019, anno in cui viene notato da Ludergnani e portato in biancazzurri. Il post d’addio scritto dalla pagina Facebook del settore giovanile dei nerazzurri fa già capire quanto l’allora quattordicenne fosse apprezzato tra i brianzoli.

Con la SPAL inizia quindi una scalata che parte dall’Under15 e arriva al titolo di campione d’Italia Under 18 nell’estate 2022. Durante questo lasso di tempo, a livello tattico, arretra sempre di più la propria posizione, trasformandosi da trequartista a centrocampista centrale. Oggi può coprire con disinvoltura tutte le posizioni del rombo di centrocampo anche se il suo ruolo naturale, e quello in cui eccelle, resta quello di mezz’ala destra. La sua capacità di avanzare palla al piede e di inserirsi in profondità hanno portato gli addetti ai lavori a rivedere un po’ lo stile che fu del campione del mondo Simone Perrotta.

Nonostante sia legittimamente campione d’Italia, nel campionato 2021/2022 il giocatore fa ufficialmente parte del gruppo Under 17 allenato da mister Rivalta, un anno anagrafico sotto. In campionato gioca praticamente sempre e grazie alla sua attitudine offensiva segna qualche gol e sforna assist a profusione, tanto da ricevere attenzione sia dall’U18, che lo convoca per tre partite di campionato (facendolo giocare due volte da titolare) che della Nazionale italiana di categoria.

Parravicini nei mesi diventa sempre importante nelle rotazioni del commissario tecnico Bernardo Corradi, contribuendo alla qualificazione della selezione azzurra agli europei di categoria giocati a maggio 2022 in Israele. Lì gioca due partite della fase a gironi, entrambe vinte, contro i padroni di casa e contro il Lussemburgo, mentre non scende in campo nella gara dei quarti di finale in cui l’Italia è eliminata dai Paesi Bassi. Il suo bilancio con la selezione è di dodici incontri in meno di un anno.

foto Alessio Aiello

Ma torniamo a Ferrara: l’Under 17 si qualifica alla fase finale del campionato 2021/2022, ma dopo aver battuto il Lecce è eliminata dall’Atalanta. Stagione finita per (quasi) tutti ma non per lui, che viene convocato da mister Pedriali nell’Under18 impegnata nella lotta per il titolo nazionale. Entrare in una squadra per le ultime tre partite della stagione non è facile per nessuno: Parravicini subentra per una ventina di minuti finali contro Torino e Roma, mentre festeggia dalla panchina la vittoria finale contro il Bologna. Quest’anno, blindato da un contratto da professionista fino a giugno 2025, passa alla Primavera. Scende in campo praticamente in tutte le partite della stagione, togliendosi anche la soddisfazione del gol. Grieco lo vede principalmente come interno nel suo 4231 (all’inizio in coppia con Contiliano), mentre talvolta in stagione è tornato alle origini giocando persino seconda punta.

A livello fisico Parravicini non ha ancora completato del tutto il suo processo di formazione, come è normale per la sua età. Non è altissimo (non ci sono misure ufficiali, ma all’incirca 180 centimetri) e ha un fisico asciutto, giudicato da alcuni addetti ai lavori un po’ leggero, che lo hanno portato a fare dell’aspetto aerobico il suo punto di forza. Chi l’ha visto dal vivo nella gare giocate in questa stagione avrà senz’altro notato come sia un moto perpetuo: un corridore instancabile dotato di un buon tiro e di discrete qualità tecniche. A livello caratteriale viene raccontato come un ragazzo con uno spirito forte, generoso e con una mentalità da buon professionista, fatto confermato dalla fascia da capitano vestita a marzo con la nazionale Under 18. Un trimestre niente male e un altro gioiellino da aggiungere alla collezione, nella speranza di poterlo esibire e non vederlo messo rapidamente in vetrina per racimolare risorse.