foto Alessio Aiello
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Nel fine settimana in cui la prima squadra saluta definitivamente la serie B la formazione Primavera della SPAL va ad Ascoli per iniziare il proprio cammino nei playoff che mettono in palio la promozione. La partita dei quarti di finale contro i marchigiani riserva delle insidie, ma i biancazzurri ci arrivano in buona forma e con le preziose aggiunte di Contiliano, Puletto e Parravicini, rientrati dal “prestito” al piano di sopra. Ecco come mister Vito Grieco inquadra il momento del suo gruppo alla vigilia dell’appuntamento (sabato 20 maggio, ore 14.30).

IMPORTANZA – “Stiamo bene, abbiamo fatto un campionato importante e lo abbiamo terminato bene. Ci prepariamo a modo per questa gara: sappiamo che si tratta di un quarto di finale a gara secca, quindi c’è emozione da parte dei ragazzi, ma quest’ultima dovrà per forza passare dopo i primi minuti. Dovremo essere bravi a non far pesare ancora di più l’importanza dell’evento. Quello che realmente cambia è che si azzera tutto. Sia che incontri l’Ascoli sia che incontri la Juventus cambia poco, perché quando ci sono partite da dentro-o-fuori ci sono le stesse motivazioni per entrambi, ma lo stato d’animo è l’aspetto principale.”

RIENTRANTI DALLA PRIMA SQUADRA – “Li ho trovati bene, senza alcuna puzza sotto il naso. Loro mi conoscono e sanno che ci metto ben poco a lasciarli fuori (sorride, ndr). Sanno cosa abbiamo vissuto in un anno, ma ho ritrovato i ragazzi che avevo lasciato, dunque da quel punto di vista sono tranquillissimo. Per tutti quelli che si sono affacciati alla prima squadra è stata un’occasione importante. In particolare per Contiliano è stato il raggiungimento di un sogno che aveva sin da bambino, perché è quello con la più lunga militanza nella SPAL. Giocare per la propria città, scendendo in campo da tifoso, penso sia stato importantissimo per lui. Mi è piaciuto molto vedere il riconoscimento della gente del suo modo di fare: può sbagliare, e ha sbagliato, ma è un ragazzo che non si perde mai d’animo”.

AVVERSARIO – “Conosciamo l’Ascoli: ha avuto più o meno un andamento lineare al nostro in campionato, chiudendo con due punti in meno di noi. È una squadra che ha fatto il girone del Sud, dunque una squadra scorbutica che si è posizionata seconda sotto a una Lazio che ha meritato di vincere. Li rispettiamo perché sono dei buoni giocatori, anche perché loro hanno avuto sempre 4-5 ragazzi aggregati in prima squadra”.

RAO – “Innanzitutto siamo contenti che un ragazzo del 2006 abbia fatto direttamente il doppio salto in Under 19 senza passare per l’Under 18. La sua assenza rimane relativa, perché sinceramente ho altri ragazzi, ma rimango comunque stracontento per lui”.

UNDER 18 – “Il coinvolgimento dei ragazzi dell’Under 18 è stata una strategia voluta dal direttore Catellani, perché abbiamo giocato con tanti ragazzi sotto leva che, quando non riuscivano a trovare spazio qui, era giusto che andassero a giocare la domenica con la loro squadra. Per gran parte della stagione sono stati con me e sono cresciuti molto. Quando finiremo noi, spero il più tardi possibile, andranno a dare una grossa mano per le fasi finali del campionato Under 18″.

RAGAZZI IN RITIRO A INIZIO STAGIONE – “Tema un po’ complicato. Sono una persona schietta e obiettiva, per cui dico che a mio avviso nessuno sarebbe dovuto essere convocato per il ritiro di inizio stagione, a prescindere da come si è poi evoluta la sua stagione. Tutti questi ragazzi (Abati, Saiani, Boccia, Puletto) avevano bisogno di un percorso ben definito e questa scelta affrettata di aggregarli ai grandi non ha pagato, perché quest’altalena tra Primavera e prima squadra fa solamente impazzire i ragazzi”.

CAMPIONI D’ITALIA U18 – “No, non aiuta aver già vinto un titolo un anno fa per affrontare queste partite decisive (ride, ndr). Ciò che è successo l’anno scorso lascia il tempo che trova, perché dal giorno dopo la situazione si azzera. Rimane qualcosa di storico e di bello per i ragazzi, ma posso garantire che per me è stato un lavoro immane per togliergli un po’ di… spocchia dalla testa, ma poi alla lunga ce l’abbiamo fatta”.

DIFFICOLTÀ STAGIONALI – “Sono grande e vaccinato, dunque sapevo a cosa andavo incontro (sorride, ndr). Ci sono state tante vicissitudini: tanti ragazzi che spesso sono andati in prima squadra durante il campionato e altri persi per vari motivi (es.: Breit rientrato in Austria per ragioni personali, ndr) penso si possa dire che è stato fatto un ottimo lavoro e va dato credito allo staff per questo risultato. Siamo riusciti a dare mentalità, consapevolezza e umiltà, caratteristiche che poi tutti e tre gli allenatori della prima squadra hanno riconosciuto. Tutti ci hanno detto che dopo un periodo di adattamento non hanno visto differenza tra giovani e ‘vecchi’. Questo ci dice che siamo stati capaci di preparare i ragazzi al mondo degli adulti. Penso sia un aspetto fondamentale”.

RAPPORTO CON ODDO – “Io col mister ci parlo tutti i giorni e ho un grandissimo rapporto. Ci ha gratificati con le sue parole per Contiliano e di questo lo ringraziamo. Anche in separata sede mi ha fatto diversi complimenti e io glieli restituisco per la sua personalità e la sfrontatezza che ha avuto nel buttare dentro dei ragazzi nel momento giusto”.