La classifica dopo nove giornate dice che SPAL e Sestri Levante sono appaiate a 8 punti. Una partenza sicuramente sopra le aspettative per la squadra ligure, neopromossa dalla serie D. Le due squadre hanno già avuto modo di sfidarsi in Coppa Italia meno di un mese fa e in quell’occasione ha avuto meglio la prima SPAL di Colucci. Ma giovedì i biancazzurri si troveranno davanti una squadra completamente diversa, soprattutto nello spirito. Ne abbiamo parlato con Danilo Sanguineti, de Il Secolo XIX.
Partiamo con il vedere SPAL e Sestri Levante appaiate in classifica: che effetto fa da quelle parti? È stata una partenza migliore del previsto?
“Rispondo con le parole del presidente Stefano Risaliti, che ha detto: ‘Se ci salviamo passando dai playout abbiamo vinto il campionato; se ci dovessimo salvare direttamente avremmo vinto la Champions League’. È la verità! Se sommi gli ingaggi di tutti i giocatori del Sestri Levante non arrivi a coprire quello di Corazza del Cesena. La rosa è la più debole delle venti del girone e questo la dice lunga. Anche se guardiamo alle altre matricole, come Arezzo o Pineto, sono squadre di un altro tipo. Poi c’è l’handicap del campo, che è pesantissimo. Il Sestri arriva in serie C dopo 74 anni e deve giocare lontano da casa. Di fatto è una stagione intera in trasferta perché Carrara (dove il Sestri gioca le partite casalinghe, ndr) è a 70km di distanza”.
Nonostante ciò il Sestri Levante ha gli stessi punti in classifica della SPAL.
“La partenza è stata nettamente superiore alle aspettative, anche perché il Sestri in queste nove giornate ha incontrato le prime cinque della classifica (Torres, Cesena, Pescara, Perugia e Carrarese, ndr), ha battuto l’Entella a Chiavari e la Carrarese a Carrara. Hanno fatto 8 punti ed è un quasi miracolo. Il Sestri è una squadra propositiva, che gioca di squadra, compattissima, perché i giocatori ormai si conosco da un anno. Nelle prime sette giornate giocava bene ma faticava negli ultimi metri, non riusciva a fare gol. Nelle ultime due si è svegliato Forte, che è andato in gol sia contro il Cesena sia contro la Carrarese”.
Soffermiamoci un attimo sulla situazione stadio.
“Lo stadio di Sestri non è pronto. Le partite casalinghe sono quindi a 70km di distanza. Si sarebbe potuto giocare a Chiavari, che dista 8km, ma l’Entella non ha dato disponibilità. Ora la società sta valutando di spostarsi a Pontedera, Pisa o La Spezia perché l’affitto a Carrara arriva a costare 10mila euro a partita. Penso sia molto improbabile che il Sestri possa rientrare nel proprio stadio, che è dove ha costruito i propri successi, perché è da rifare completamente il campo. Se ci rientrasse a fine marzo sarebbe un’impresa. Paradossale è quanto successo due giorni fa, quando il Sestri ha giocato in casa con la Carrarese a Carrara, quindi nel loro stadio. Di lunedì sera, tra l’altro. Quanti tifosi hanno avuto la possibilità di seguire la squadra? Eppure ha vinto quella che ne aveva di meno”.
Vista la serie positiva di tre partite viene spontaneo pensare che il Sestri venga a Ferrara a giocarsela a viso aperto.
“L’obiettivo è fare qualsiasi risultato positivo. Fa impressione pensare che il Sestri, che probabilmente costa come un solo giocatore della SPAL, abbia gli stessi punti in classifica. 9/11 della squadra che verrà a Ferrara è composta da giocatori che hanno vinto la serie D. Il capitano Pane, a 31 anni, è alla stagione d’esordio in serie C”.
Quali giocatori dovremmo tenere d’occhio secondo te?
“Il più pericoloso è il mister, Enrico Barilari. Fino a due anni fa faceva altro e alla prima esperienza ha vinto la serie D a Pasqua, dominando il girone delle squadre piemontesi. E dopo ha anche vinto lo scudetto di categoria. Arriva dal nulla ma in futuro ne sentirete parlare ancora: ogni partita si inventa qualcosa”.
IPOTESI DI FORMAZIONE (433): Anacoura; Podda, Pane, Oliana, Furno; Candiano, Raggio Garibaldi, Parlanti; Gala, Toci, Forte.
Indisponibili: D’Antoni, Ghigliotti, Busatto, Raspa.
Squalificati: nessuno