Su 60 squadre che prendono parte alla serie C solo due hanno segnato meno della SPAL nelle prime 14 giornate. Si tratta di Arzignano Valchiampo (9 gol) e Fermana (7). Un dato che da solo dà la misura delle difficoltà incontrate nel girone d’andata, ma che si è già verificato nel corso della lunga storia del club biancazzurro.
Dal secondo dopoguerra a oggi uno scenario analogo – o addirittura peggiore – si è verificato altre undici volte, con esiti molto diversi tra loro.
1. Serie A 1952-53 (10 gol nelle prime 14)
Giornate necessarie per segnare l’undicesimo gol: 15
Esito finale: 8° posto (su 18)
La SPAL al secondo anno di serie A dopo il debutto assoluto nel campionato precedente vive un girone d’andata molto complicato (13 punti, ma all’epoca la vittoria ne valeva 2) che fa temere la retrocessione. Nella seconda parte, grazie al record di pareggi (16), i biancazzurri riescono a centrare un’altra salvezza. Il miglior marcatore stagionale è Sergio Sega con 10 centri.
2. Serie A 1954-55 (9 gol nelle prime 14)
Giornate necessarie per segnare l’undicesimo gol: 19
Esito finale: retrocessione (poi annullata dal ripescaggio)
Al termine di una stagione molto negativa in cui arrivano solamente 5 vittorie in tutto l’arco del campionato, la SPAL retrocede sul campo salvo poi venir ripescata (insieme alla Pro Patria) a causa degli illeciti sportivi di Udinese e Catania. Il miglior marcatore stagionale è Rinaldo Olivieri con 7 gol.
3. Serie A 1967-68 (10 gol nelle prime 14)
Giornate necessarie per segnare l’undicesimo gol: 16
Esito finale: retrocessione
Il campionato, che era passato da 18 a 16 squadre, resta incerto fino alla fine. Tuttavia a seguito della sconfitta rimediata a Firenze nel maggio del 1968 la SPAL retrocede nel campionato cadetto. Dopo sedici stagioni in serie A arriva un arrivederci che durerà quarantanove anni. Il cannoniere, se così si può dire, è Giovanni Brenna con 7 reti.
4. Serie B 1968-69 (10 gol nelle prime 14)
Giornate necessarie per segnare l’undicesimo gol: 15
Esito finale: retrocessione
Dopo la discesa in B il presidente Mazza allestisce una squadra che in teoria dovrebbe lottare per il ritorno in serie A, ma si ritrova invece invece con la SPAL invischiata nei bassifondi della classifica. A giugno i biancazzurri si ritrovano in serie C in maniera completamente inaspettata. Miglior marcatore è Alberto Bigon con 9 gol.
5. Serie C 1972-73 (7 gol nelle prime 14)
Giornate necessarie per segnare l’undicesimo gol: 15
Esito finale: promozione
Seppur la stagione non parta nel migliore dei modi (dopo 7 giornate la squadra biancazzurra è ultima con una sola vittoria), l’arrivo di Mario Caciagli al posto di Eugenio Fantini dà alla SPAL nuova linfa e tutto cambia. Gli inserimenti a stagione in corso di Goffi e Pezzato portano al salto di qualità che vale la promozione in serie B davanti al Giulianova e alla Lucchese. Top scorer di quell’anno fu proprio il leggendario Franco Pezzato con 21 gol.
6. Serie B 1973-74 (9 gol dopo 14 giornate)
Giornate necessarie per segnare l’undicesimo gol: 17
Esito finale: 9° posto (su 20)
La SPAL, confermata quasi in blocco dal campionato precedente, parte piuttosto male ma dopo aver infilato una striscia di ben 13 risultati utili consecutivi si rimette in carreggiata, arrivando anche a lottare per il ritorno in serie A. In primavera l’andamento si fa meno costante e quindi i biancazzurri chiudono con un ottavo posto. Pezzato si conferma il goleador principale arrivando a quota 9.
7. Serie C1 1982-83 (10 gol dopo 14 giornate)
Giornate necessarie per segnare l’undicesimo gol: 15
Esito finale: 7° posto (su 18)
Paolo Mazza non c’è più (era mancato nel dicembre del 1981) e la SPAL è in una fase di incertezza societaria. La squadra allestita per mister Salvemini è carente e nemmeno gli innesti di Ferretti, Gustinetti e Galluzzo riescono a dare la svolta decisiva. Con Gianni Seghedoni in panchina la situazione migliora solo leggermente fino alla sofferta salvezza conquistata a maggio contro il Vicenza. Proprio Galluzzo con 10 gol chiude come miglior marcatore stagionale.
8. Serie C2 1990-91 (10 gol dopo 14 giornate)
Giornate necessarie per segnare l’undicesimo gol: 15
Esito finale: promozione
È la stagione dell’insediamento alla presidenza di Giovanni Donigaglia, che si presenta con tanta ambizione ma sbaglia alcune scelte iniziali. Dopo l’avvio incerto con Paolo Lombardo in panchina arriva Gibì Fabbri e la SPAL inizia a volare. Le 5 vittorie di fila nel finale di campionato valgono lo spareggio contro la Solbiatese per raggiungere la C1. Al Bentegodi è decisivo un rigore trasformato da Massimo Albiero per portare la SPAL nuovamente in C1. Il miglior marcatore stagionale è Roberto Labardi con 10 gol.
9. Serie B 1992-93 (9 gol in 14 partite)
Giornate necessarie per segnare l’undicesimo gol: 17
Esito finale: retrocessione
Il gruppo del doppio salto di categoria con Gibì Fabbri viene modificato in modo significativo e questo porta la SPAL a perdere la sua identità. L’impatto con la serie B non è quello che ci si aspettava e così a pagare è proprio l’allenatore che viene rimpiazzato da Rino Marchesi. Anche il mercato invernale non porta i frutti sperati e così i biancazzurri – con Discepoli in panchina – vanno solo vicini alla salvezza, rimanendo a un punto dalla permanenza in B. Nappi è il miglior marcatore con 10 gol.
10. Serie C1 2002-03 (7 gol in 14 partite)
Giornate necessarie per segnare l’undicesimo gol: 18
Esito finale: 13° posto (su 18)
Con la crisi della CoopCostruttori di Donigaglia la società viene rilevata dall’imprenditore calabrese Paolo Fabiano Pagliuso che opera una rivoluzione. L’inizio di stagione con mister De Vecchi è deludente e quindi arriva l’avvicendamento con Sonzogni. La SPAL però continua a rischiare la retrocessione e si salva solo con un gol all’ultimo secondo di Tomaso Tatti nell’ultima gara della stagione, a Lucca. Fabio Artico spicca sui compagni con 9 realizzazioni.
11. Serie A 2019-20 (9 gol in 14 partite)
Giornate necessarie per segnare l’undicesimo gol: 17
Esito finale: retrocessione
Al terzo anno di serie A la SPAL finisce col pagare un misto di sfortune (il sequestro dello stadio e l’infortunio grave di Fares) e di scelte avventate. Senza più le sue ali (Lazzari era passato alla Lazio) e senza un vero e proprio rimpiazzo per Antenucci la squadra di Semplici crea poco e tende a subire molto. A gennaio un mercato molto discutibile non porta alla svolta auspicata. Il resto è storia: l’arrivo di Di Biagio, la pausa per il Covid, la lunga processione verso la serie B con la retrocessione certificata già alla 34^ giornata.