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La SPAL di mister Leonardo Colucci si ritrova con la necessità di fare punti contro un avversario in un momento di forma non eccezionale, ma che in casa ha fatto 18 dei suoi 27 punti totali. Per capire cosa aspettarci da questo delicatissimo match nelle retrovie della classifica, abbiamo sentito il collega Fabrizio Vincenti della Gazzetta Lucchese. 

La Lucchese è pronta ad ospitare la SPAL dopo un inizio del girone di ritorno sicuramente poco felice, in cui ha raccolto 3 punti dei 12 a disposizione: a cosa è dovuta questa incostanza di risultati dell’ultimo periodo?
“Diciamo che i difetti della Lucchese nel corso della stagione sono finiti per accentuarsi. C’è sicuramente da dare risalto alla difficoltà ormai cronica di fare gol, non è un caso che la Lucchese abbia il quartultimo attacco del girone. Per quanto concerne il reparto difensivo stanno invece pesando le numerose assenze, in quanto mister Gorgone è sempre al limite dell’emergenza. La squadra ha cambiato modulo passando alla difesa a tre, anche se di fatto è a cinque proprio perché ci sono pochi uomini a disposizione. Le prime partite del girone di ritorno sono state viziate da gol assolutamente evitabili: è successo prima a Perugia dove la squadra ha fatto la partita ed è uscita dal match solo nel finale e successivamente domenica scorsa con il Gubbio. La sconfitta contro il Sestri Levante fa invece storia a sé in quanto la Lucchese ha preso gol nell’unica occasione che ha concesso. Dopo che la squadra ligure ha agguantato il pareggio infatti la Lucchese ha sbagliato un rigore e poi è uscita completamente dalla partita perdendo meritatamente”.

L’obiettivo della stagione doveva essere un piazzamento playoff, ma in questo momento seppur la classifica sia corta, gli uomini di mister Gorgone si ritrovano a 3 punti dalla zona calda dei playout. Sta incidendo il peso delle aspettative?
“Sicuramente il peso delle aspettative sta incidendo sui tifosi perché l’ambiente è oggettivamente demoralizzato. L’obiettivo della società era chiaro, ovvero migliorare l’ottavo posto dello scorso anno e in questo momento i rossoneri sono undicesimi. Anche sulla squadra le aspettative stanno pesando perché si porta dietro la sensazione di dover vincere a tutti i costi per scalare posizioni in classifica. Questo non ha fatto comprendere che delle volte bisogna rallentare e portare a casa il pareggio. Non è un caso che la Lucchese sia una delle squadre che ha pareggiato di meno in questa serie C”. 

Quanti spettatori e soprattutto tifosi è lecito aspettarsi in vista del match di domenica? Come sta vivendo la tifoseria questo momento di difficoltà?
“Per quanto concerne l’umore è al ribasso per la mancanza di continuità e perché sono state tradite le aspettative di inizio stagione. Adesso la media si è assestata su 2.200/2.300 persone, ma a inizio stagione era intorno ai 3.500. Penso che seppur nelle ultime partite ci siano stati circa 1.700 spettatori, vista l’importanza del match e la rivalità tra tifoserie, si arriverà sui 2.500. Aprendo il discorso pubblico, i tifosi hanno sempre appoggiato la squadra perché vedendola giocare non sembra in crisi: i giocatori non sono mai sembrati svogliati o appagati. La Lucchese semmai ha una rosa molto ristretta e in un calcio con cinque sostituzioni fisse i titolari sono semplicemente tredici perché sugli altri elementi l’allenatore non ripone particolare fiducia. Quando hai uno o due infortuni fai sicuramente fatica. Gucher nel match di andata era a centrocampo, ora è perno della difesa a tre. Teoricamente dovrebbe rientrare domenica nel ruolo da mediano se Gorgone si metterà a quattro in difesa, ma la cosa più difficile è capire la formazione perché sta cambiando molto mantenendo sempre gli stessi interpreti. Qualcuno sostiene che questo fattore sia un sintomo di confusione, altri di disperazione. Lo stesso lancio di Yeboah che non sta andando male è stato fatto quasi per disperazione e in questo momento ha scalzato Magnaghi nelle gerarchie”.   

Come esce la Lucchese dal mercato di gennaio? Si può dire che gli obiettivi siano stati raggiunti?
“Gli obiettivi della società sono stati raggiunti perché i dirigenti avevano stabilito che sarebbero arrivati due o tre giocatori e in effetti sono arrivati Fazi, Astrologo e Disanto che giocherà con la SPAL la prima partita con la nuova maglia. I tifosi però si aspettavano numeri e qualità superiore per il fatto che la rosa è contata. Ci si aspettava quantomeno una prima punta di peso viste le difficoltà in zona gol perché Disanto è un esterno”. 

Quali sono i giocatori di cui la SPAL dovrà preoccuparsi maggiormente ?
“Sicuramente Rizzo Pinna che sta segnando su azione e su punizione, ispirando tutte le manovre offensive della squadra. Anche Yeboah è in un periodo positivo al di là della partita di Gubbio in cui è stato tolto per Magnaghi. Tumbarello è in un buono stato di forma, sta trovando continuità ed è uno degli elementi che ha permesso di arretrare Gucher. Guadagni invece si è un po’ perso, ha fatto parecchia panchina e lo stesso Gorgone ha più volte ribadito che nei momenti negativi deve migliorare nel provare a stringere i denti. Nelle ultime due/tre gare si sta rialzando piano piano”. 

IPOTESI DI FORMAZIONE (352): Chiorra; Gucher, Tiritiello, Benassai; Fazi, Cangianiello, Tumbarello, Guadagni (Russo), Quirini; Rizzo Pinna, Yeboah. 

Indisponibili: Fedato.
Squalificati: nessuno.