foto Filippo Rubin
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La SPAL torna alla vittoria dopo più di un mese, spezzando la striscia di tre sconfitte consecutivo e offrendo una prestazione convincente per tutti i 97 minuti giocati. L’espulsione di Peda a causa di un intervento avventato su una discesa palla al piede aveva momentaneamente dato l’impressione di poter rovinare la serata ai biancazzurri, che sono comunque riusciti a trovare il vantaggio nonostante l’inferiorità numerica. Mister Mimmo Di Carlo ha commentato prestazione e risultato della SPAL nella classica conferenza post-partita.

PRESTAZIONE – “Oggi è arrivata la prestazione che mi aspettavo. Abbiamo tirato fuori il coraggio e la determinazione che servono in questa categoria. Nel primo tempo non siamo stati premiati per quello che avevamo messo in campo e non siamo mai andati in sofferenza, restando in partita e concedendo pochissimo alla Recanatese. L’espulsione avrebbe potuto sicuramente dare un segnale negativo per un’altra volta e invece il nostro capitano, la nostra bandiera, Mirko Antenucci che è un giocatore di grande spessore, ha deciso di risolvere la partita e farci guadagnare i tre punti che mancavano da molto tempo. Sono molto contento per l’atteggiamento e per il coraggio. C’è stato anche il gioco, ora non bisogna fermarsi. Quello che contava era prendersi i tre punti e mettere in campo una buona prestazione. Oggi voglio anche sottolineare come tutto lo stadio sia stato di supporto alla squadra: un ulteriore motivo per continuare a fare di più. Per troppo tempo non siamo stati abbastanza bravi a dare soddisfazioni, stavolta ci siamo riusciti e dobbiamo continuare con questo atteggiamento per trascinare i nostri tifosi. Quello di serie C è un campionato difficilissimo: la strada davanti a noi è lunga, ma la squadra ha dimostrato che con la testa giusta possono arrivare anche i tre punti con maggiore tranquillità“.

CAMBI – “Le idee per i cambi erano altre. Volevo mettere Contiliano perché mi serviva dinamismo in mezzo al campo, poi l’espulsione di Peda ha cambiato tutto non avendo difensori in panchina. Iglio doveva entrare perché Ghiringhelli aveva i crampi, quindi dovevo decidere se spostare Bruscagin centrale, ma poi sulla fascia sinistra avrei dovuto adattare uno come Contiliano. Così ho preferito mettere un giocatore di fisicità come Nador perché sicuramente avrebbero puntato al cross e così è stato. Ci tengo a fare i complimenti a Steven perché è entrato davvero bene, con la testa giusta. Questo è lo spirito di cui abbiamo bisogno. Faccio i complimenti anche a Maistro e a Rabbi che sono entrati in un momento molto complicato, ma hanno saputo mettere in campo tutto quello che la SPAL stava mostrando dal primo minuto“.

MODULO – “Il 4-4-2 sicuramente è il modulo su cui possiamo lavorare per i giocatori che abbiamo a disposizione. Abbiamo quattro attaccanti forti, degli esterni ottimi perché oltre a chi ha giocato stasera ci sono Rao e Maistro, che può fare l’esterno atipico e rientrare sulla trequarti. Bisogna lavorarci, ma abbiamo avuto appena tre giorni di tempo per conoscere i nuovi e per motivare chi c’era prima. La settimana è stata corta, ora avrò qualche giorno in più per lavorare e una vittoria sulle spalle che è tutta della squadra”.

Nelle prime cinque partite che ho fatto, in tre abbiamo creato qualcosa, poi un pochino meno con il 4-3-3. Abbiamo sempre fatto meglio con il 4-4-2 con Maistro che poteva accentrarsi a trequartista e con Antenucci affiancato da un’altra punta. Penso che la società abbia fatto un bel mercato di gennaio prendendo attaccanti bravi, quello che serve per vincere le partite. Poi ovviamente le partite si possono vincere anche senza, con l’atteggiamento e la testa: oggi con le sostituzioni che abbiamo fatto sulle due punte non è cambiato niente, perché abbiamo tenuto bene il campo e puntato sempre la profondità. Per vincere le partite servono buoni attaccanti e non prendere gol: la partita di oggi ne è la prova, con una squadra che ha saputo difendere anche in dieci. Rivedrete sicuramente i due attaccanti, magari sarà il modulo a cambiare in base agli interpreti e alle esigenze della partita specifica, ma abbiamo bisogno delle due punte, perché lo stesso Antenucci rende meglio con una spalla lì vicino per quelle che sono le sue caratteristiche”.

SINGOLI – “Nador è un centrocampista, ma in settimana l’ho allenato come fosse un centrale per essere pronto ad ogni eventualità. Manco a dirlo, l’occasione è arrivata: gli ho chiesto disponibilità a fare il terzino destro o il centrale di difesa, perché a centrocampo eravamo abbastanza coperti con Collodel e Contiliano. Saiani e Tripaldelli purtroppo non hanno recuperato in tempo per la partita. Stamattina si sono presentati non al meglio e non abbiamo voluto rischiarli perché avevano ancora piccoli fastidi: meglio rinunciare ad una partita, sperando che sia solo una, piuttosto che perderli per il resto del campionato. Al loro posto ha giocato Bruscagin, che ha offerto una buona prestazione insieme a tutta la squadra. Sia Buchel sia Carraro erano stanchi ma hanno stretto i denti e nel momento in cui siamo andati in inferiorità numerica sono saliti di livello: questo è quello che mi piace vedere dalla squadra e che ho chiesto e soprattutto che mi è stato dato. Deve essere solo l’inizio perché sappiamo bene che il cammino è lungo e faticoso. Zilli? Ha preso solo una bella botta“.

AMBIENTE – “Dopo sconfitte e un terzultimo posto in classifica, come avrebbe potuto essere l’umore dell’ambiente? Ho l’esperienza necessaria per capire come funzionano certe dinamiche e come si affrontano, basti pensare a quello che ho vissuto quando ero al Chievo in serie A e avevamo 9 punti a gennaio senza la possibilità di fare mercato. Ci siamo salvati perché l’atteggiamento è molto più importante dei singoli giocatori e delle qualità: la giocata la puoi pure fare, ma poi contano le palle recuperate e la voglia che ci si mette nel non voler prendere gol. La qualità in questa squadra c’è, ma i complimenti se li prendono quelli che si spendono per recuperare la palla: in serie C questo è fondamentale e oggi la squadra l’ha fatto”.

Abbiamo cercato di trasferire coraggio nella squadra anche attraverso la società, in questi giorni ho parlato molto con tutti per infondere tutta la fiducia e il coraggio alla squadra di qualità che abbiamo. Ma una vittoria non basta, bisogna lavorare duro: questa però è sicuramente una bella partenza“.