E sono due! Dopo la vittoria contro la Recanatese la SPAL vince anche a Pescara rimontando lo svantaggio con il pareggio immediato e ribaltandola nel secondo tempo. Per i biancazzurri grande prova di carattere e opportunismo, perché hanno saputo sfruttare al meglio i difetti della formazione di Zeman, accettando anche di soffrire in alcune fasi della partita. Un po’ di fortuna – dovuta dopo tante sventure – ha fatto il resto.
VOTO DI SQUADRA 7 – Nel primo tempo il Pescara concede spazi e fa errori, ma la SPAL non riesce ad approfittarne dimostrandosi altrettanto imprecisa. Lo svantaggio arriva sulla classica amnesia in marcatura del terzino, però anche stavolta la reazione è immediata e i biancazzurri pareggiano subito infilando la difesa non impeccabile degli abruzzesi. Il gol di Maistro con un tiro a giro solo deviato da Plizzari regala tre punti tutto sommato meritati e fa intendere che forse il vento è davvero cambiato. Nel giro di una settimana si sono visti grandi passi avanti non solo sul gioco, ma anche sull’approccio e sulla gestione. Per la seconda volta la SPAL ha vinto reagendo a una situazione sfavorevole e anche la dea bendata sembra aver aggiustato il tiro con la traversa e il rigore sbagliato dal Pescara. La vittoria in trasferta mancava da settembre (sempre con Di Carlo in panchina), due vittorie di fila mancavano da maggio 2022.
GALEOTTI 5,5 – Reattivo in uscita su Cuppone a negargli il gol dopo l’errore di Fiordaliso. È bravo a occupare l’area arrivando fino al limite, mentre ha poche colpe sul gol del Pescara con il colpo di testa di Merola che lo prende in controtempo. Gli capita qualche incomprensione di troppo, specie con i centrali. Da decifrare l’episodio del rigore perché se anche non tocca Merola l’uscita è un po’ avventata e induce l’arbitro a fischiare. Cuppone fuga ogni dubbio sbagliando dagli undici metri: lui aveva comunque intuito. Altro brivido con l’uscita poco dopo in cui sembrava esserci fallo.
GHIRINGHELLI 6,5 – La catena con Edera mette in mostra ancora qualche lacuna ma sembra promettente, anche grazie alla sua presenza costante a supporto o in sovrapposizione. Proprio dalle triangolazioni con l’esterno scuola Torino nascono le migliori occasioni per la SPAL. Bravo anche in fase difensiva in cui scherma Moruzzi con grande concretezza. Piccolo momento di apprensione nel primo tempo con Galeotti, situazione risolta da Buchel.
VALENTINI 6,5 – Rischia grosso su un passaggio sbagliato di Fiordaliso, ma per fortuna Galeotti è bravo in uscita. Prova a mettere esperienza e grinta in una serata in cui la linea difensiva va un po’ in apnea sulle discese dei padroni di casa. Partecipa attivamente alla costruzione della manovra proponendosi quando la palla è tra i piedi di Carraro e Buchel.
FIORDALISO 5,5 – La scelta per coprire il buco lasciato da Peda ricade su di lui e dopo tre minuti un suo passaggio impreciso per Valentini rischia di regalare il gol al Pescara. Non è mai abbastanza sicuro sui palloni che cadono dalle sue parti e questo influisce non poco sulla complessiva instabilità di reparto. Tanti errori anche in impostazione, poi si riprende e si esalta nel forcing finale sputando fuori tanti palloni come può.
BRUSCAGIN 5,5 – Rischia in avvio sul colpo di testa di Merola che però lo spinge, tra l’altro poco dopo essersi creato una bella occasione in triangolazione fermata solo dal fuorigioco. Sul successivo cross però sbaglia di nuovo la marcatura su Merola che stavolta segna di testa evidenziando le responsabilità del terzino biancazzurro. Vero, ci mette della sostanza, ma ha qualche responsabilità anche sul rigore perché si fa sorprendere dal lancio lungo per Merola.
EDERA 5,5 – Gioca a corrente alternata tra momenti di assenza e strappi sulla destra che non sempre creano pericoli. Si deve a lui la verticalizzazione che porta al gol di Antenucci. Cerca insistentemente l’appoggio centrale di prima, ma alza sempre troppo la palla. Troppo frettoloso o testardo in certe situazioni: pesante l’errore a un quarto d’ora dalla fine quando lanciato a rete senza avversari davanti sbaglia completamente il passaggio per Zilli (dal 38′ s.t. IGLIO 6 – Sostanza in un finale di sofferenza, neanche troppa, e in cui c’era bisogno di corsa e nuova linfa per ribaltare il fronte e resistere alle scorribande offensive).
CARRARO 7 – Fa ammonire Aloi dopo due minuti. Così come contro la Recanatese è il guardaspalle di Buchel ed è bravo a mantenere i nervi saldi anche quando deve uscire palla al piede. A suo agio nella lotta corpo a corpo da cui spesso esce vincitore in mezzo al campo. La presenza dell’austriaco sembra aver giovato parecchio anche a lui, più solido e in fiducia in entrambe le fasi di gioco.
BUCHEL 7 – È il cervello del centrocampo e appena ha lo spazio cerca il lancio in profondità per Antenucci. Nonostante il raggio d’azione limitato calamita tutti i palloni che passano dalle sue zone e difficilmente sbaglia la giocata facendo girare i compagni con efficace semplicità. Ottimo anche in copertura in cui sfrutta il fisico per imporsi: fondamentale la scivolata che allontana il pallone in chiusura di primo tempo (dal 23′ s.t. CONTILIANO 6 – Ha chiaramente caratteristiche diverse, ma le mette completamente al servizio della squadra. Si posiziona sempre nella zona nevralgica lottando, intercettando il possibile e rincorrendo gli avversari, prendendo anche un paio di falli molto importanti).
DALMONTE 5,5 – Insieme a Edera dovrebbe essere la chiave della partita ma è impreciso o servito male nel primo tempo. È una delle soluzioni più cercate e trovate da Buchel, ma non riesce ad incidere con lo spunto in velocità dei tempi migliori. Mette un po’ di bollicine al gioco della SPAL, ma di concreto non rimane molto ed esce prima dell’ora di gioco (dal 12′ s.t. MAISTRO 7 – Poco più di mezz’ora in uno degli stadi in cui aveva fatto meglio in carriera. Cerca di sfruttare la freschezza e le qualità nell’uno contro uno, e da un suo spunto arriva la sponda di Rabbi che gli restituisce il pallone che lui stesso calcia all’incrocio da fuori area. Plizzari interviene non benissimo concedendo il gol dell’ex. Anche successivamente è saggio nella gestione della palla).
PETROVIC 6 – Subito un occasione murata dentro l’area dopo un minuto, torna a vedersi quando viene ammonito per simulazione a metà primo tempo. Svaria per cercare e creare spazi e uno di questi movimenti viene premiato da Edera che lo manda in profondità dove può servire l’assist ad Antenucci per l’1-1. Si mette in mostra per ciò che mancava a questa SPAL: protezione del pallone e gestione per far ripartire la squadra. Non incide davanti alla porta, ma si vede che può dare ancora tanto (dal 12′ s.t. ZILLI 6 – Appena entrato prende due botte: una nel tentativo di contropiede e una per impedire un tiro dalla distanza di Squizzato, a testimonianza dell’ormai consueta generosità in ripiegamento. Sfrutta i centimetri in un finale in cui la SPAL aumenta i palloni lunghi in avanti e a un minuto dalla fine usa il fisico per prendere una punizione di vitale importanza).
ANTENUCCI 7 – Lanciato titolare dopo il gol-partita di venerdì scorso, ha una grande occasione dopo dieci minuti sul lancio di Buchel ma non si accorge di quanto sia alto Plizzari. Dopo lo svantaggio invece non sbaglia sul suggerimento di Petrovic e sigla l’1-1: secondo centro consecutivo e quarto sigillo stagionale. Con mister Di Carlo è tutto un altro Antenucci (dal 23′ s.t. RABBI 6,5 – Vivace e lottatore. Gioca una mezz’ora finale di grande sostanza, servendo l’assist a Maistro e facendo a sportellate con tutta la difesa pescarese. Prende falli, gioca con il cronometro e guadagna tempo preziosissimo).
DI CARLO 7,5 – Conferma quasi tutta la formazione lanciando Antenucci che lo ripaga con il gol. La sua SPAL nel primo tempo lascia giocare il Pescara, ma sembra poter fare più male specie perché gli abruzzesi dietro lasciano molto a desiderare. Imposta di nuovo il 442 con semplici triangolazioni tra esterno e terzino e queste giocate spesso creano le situazioni più pericolose, tra cui il gol dell’1-1. Il secondo tempo è un saggio del suo credo: ‘vince chi sbaglia di meno’. Il Pescara sbaglia il rigore, la SPAL continua a lasciare il pallino agli uomini di Zeman sfruttando le praterie che lasciano dietro e colpendo con Maistro. Pur in semi-emergenza azzecca il piano partita e tutti i cambi. Ha riportato fiducia e convinzione.