foto Filippo Rubin
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Per rendere l’idea dell’assurdità della fase storica che la SPAL sta vivendo si può citare un dato di carattere burocratico. La società ha due direttori sportivi a libro paga fino al 30 giugno (Filippo Fusco e Fabio Lupo, più relativo staff di quest’ultimo), ma in attesa dell’accordo con Alex Casella tocca al direttore generale Corrado Di Taranto, anch’esso in uscita (lo aspetta il Cesena), badare agli affari correnti del calciomercato.

Tecnicamente la sessione estiva 2024 inizierà il prossimo 1 luglio e quindi ci sarebbe ancora un po’ di margine per insediare il quarto ds della gestione americana della SPAL, ma la scadenza relativa ai diritti di riscatto dei giocatori in prestito – in entrata e in uscita – è dietro l’angolo e quindi andranno necessariamente prese delle decisioni prima dell’incontro risolutore tra Tacopina e Casella, previsto per lunedì 17 o martedì 18 giugno. Decisioni condivise fin che si vuole, in forma un po’ asimmetrica, con presidente e allenatore (pure lui in teorica scadenza di contratto), ma anche potenzialmente decisive per gli eventuali programmi stagionali che vedranno il coinvolgimento in prima persona di Casella nella parte finale di giugno e nei messi successivi.

Entro la serata di venerdì 14 giugno la SPAL dovrà scegliere se esercitare o meno i diritti di riscatto stabiliti a suo tempo per Ghiringhelli (Sudtirol), Bertini (Lazio), Dalmonte (LR Vicenza), Sits (Parma), Petrovic (Trento) e Zilli (Cosenza). Partiamo da quelle che sembrano delle certezze: Bertini (2002), Sits (2004) e Petrovic (1999) verranno lasciati andare. Tutti e tre, per diversi motivi, non hanno dato quello che si sperava e quindi faranno ritorno alle squadre d’appartenenza.

Su Ghiringhelli (1992) e Dalmonte (1997) sono in corso valutazioni (di diversa natura), per Zilli (2002) invece ci sono colloqui molto promettenti per un rinnovo del prestito. Tutti e tre i giocatori vengono descritti come felici all’idea di rimanere a Ferrara, ma ci sono degli ostacoli da superare. Lo scenario più probabile nel caso di Ghiringhelli sembra essere quello della decadenza del diritto di riscatto e un aggiornamento col Sudtirol più avanti, con la speranza di trovare un accordo più favorevole. Dalmonte invece rappresenta un caso un po’ spinoso: il giocatore ha senz’altro dimostrato d’essere un valore aggiunto per la serie C e la cifra concordata ad agosto 2023 con il LR Vicenza non è di per sé proibitiva (sotto ai 200 mila euro). Ci sono però i nodi del contratto – non certo leggerissimo – e delle possibili alternative, perché non è un mistero che in serie B ci sia più di qualcuno che sta tenendo d’occhio l’esterno romagnolo. E poi c’è Zilli: la SPAL non ha la forza per economica per acquistarne il cartellino, ma a gennaio aveva inserito nell’accordo col Cosenza una clausola per l’estensione del prestito. Le due società ne stanno parlando e se non dovessero esserci inghippi particolari il centravanti friulano continuerà a vestire la maglia biancazzurra.

Non è trascurabile nemmeno la partita relativa ai diritti di riscatto di giocatori della SPAL che hanno trascorso l’ultima stagione altrove. Dickmann (1996, Brescia) rimarrà in Lombardia a titolo definitivo, mentre per La Mantia (1991, FeralpiSalò) andrà trovata un’altra soluzione. In via Copparo non sembra esserci grossa preoccupazione perché già in questo periodo diverse squadre di serie B hanno espresso interesse per il centravanti che si appresta a entrare nell’ultimo anno di contratto. Murgia (1996, FC Hermannstadt) proseguirà la sua esperienza in Romania con la sua attuale squadra che ha accettato di aumentare la partecipazione all’ingaggio. Il contratto con la SPAL scadrà – a meno di ulteriori spalmature – nel 2026. Dovrebbero invece rientrare alla base quasi tutti i giovani partiti in prestito nel corso dell’ultimo anno: Abati (2004, Torino), Svoboda (2005, Bologna), Bugaj (2004, Lechia Gdansk), Boccia (2004, Frosinone), Parravicini (2005, Genoa) e Antonciuc (2006, Sassuolo).