Corteggiato da tempo, alla fine Ottar Magnus Karlsson (1997) è diventato ufficialmente un nuovo giocatore della SPAL. Arrivato a titolo definitivo dal Venezia, il centravanti islandese è uno dei tasselli fondamentali per l’idea di gioco di Dossena.
Non è stato così semplice sbloccare la trattativa: lo ha sottolineato Alex Casella, che in occasione della conferenza stampa di presentazione ha voluto introdurre il suo secondo acquisto dal suo arrivo a Ferrara: “È più di una settimana che il nome di Karlsson è accostato alla SPAL. In effetti la trattativa è iniziata circa una decina di giorni fa, quando ci siamo sentiti per la prima volta. Non è stato facile, perché c’erano molte squadre interessate a lui. Per la prima volta da quando è in Italia è stato proprio lui a decidere di voler venire qui alla SPAL a titolo definitivo. Devo ringraziare il presidente Tacopina perché è intervenuto anche personalmente per sbloccare questa trattativa. Oggi siamo tutti molto contenti che lui possa far parte di questo progetto e che possa vestire la nostra maglia. Speriamo possa aiutarci a costruire una rosa che possa far riempire di emozioni i nostri tifosi. A nome del presidente, della società e mio personale auguro a Karlsson di fare quello per cui è stato preso. Ci aspettiamo che possa aiutare la SPAL, poi i gol saranno una conseguenza”.
A questo punto la palla è passata a Karlsson, che tra un sorriso e l’altro si è destreggiato più che bene fra le domande della stampa locale con una buona padronanza della lingua italiana.
OBIETTIVI – “Arrivo qui con tanta voglia di migliorarmi. Voglio aiutare la società a crescere, in modo da portarla più in alto possibile. Dobbiamo lavorare ogni giorno per migliorare: il risultato di questo lavoro sarà di certo una soddisfazione per tutti”.
RUOLO – “Sono principalmente una punta centrale. Mi piace essere coinvolto nel gioco: posso giocare anche spalle alla porta e posso aggredire la profondità, ma mi piace fare più combinazioni con la seconda punta ed essere lì negli ultimi metri per buttarla dentro. Tuttavia penso che sia più importante aiutare la squadra. Inoltre sono ambidestro e reputo questo aspetto una mia abilità importante. Colpo di testa? Beh, ne ho fatto uno proprio contro la SPAL (ride, ndr.). A parte gli scherzi, so di poter fare qualche gol anche così“.
ITALIA – “Ho giocato in almeno 5-6 paesi diversi. Ho girato molto e visto altrettanto, ma personalmente mi sento libero di poter essere me stesso qui in Italia, sia in campo sia fuori. Lo stile di vita qui mi piace molto, quindi sì, si può dire che l’Italia è la mia seconda casa. Amore per il calcio qui? L’ho notato e per quello mi stimola ancora di più essere qui a Ferrara. So la passione dei tifosi per la SPAL e sono fiero di poter aiutare la società”.
CONTINUITÀ – “Sinceramente non ho mai guardato il mio rendimento sotto questo aspetto. È vero: a inizio stagione segno di più rispetto al finale di stagione, ma non saprei dare una motivazione a riguardo. Ci sono tanti fattori che possono determinare questo mio andamento: sicuramente voglio mantenere le mie prestazioni ad un livello più alto. È un aspetto che vorrei migliorare”.
ARRIVO ALLA SPAL – “Appena ho saputo che il direttore e il presidente mi volevano ho sentito sin da subito la loro forte fiducia nei miei confronti. Sono grato per questo e voglio ripagare la fiducia in campo. In generale arrivare in una società dalla grande storia, con una forte fiducia dal direttore, dal presidente e dal mister non è mai difficile. Non ci ho dovuto pensare molto: c’era giusto qualche dettaglio contrattuale da sistemare, ma per il resto sono contento di essere qui. Sono pronto per dare il massimo”.