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Il debutto in campionato della SPAL 2024/2025, sotto gli occhi di Joe Tacopina e Marcello Follano, si stava mettendo parecchio male dopo dieci minuti della ripresa ma lo spirito combattivo della squadra di Dossena ha contribuito a rimettere in piedi una partita non facile da sistemare.

VOTO DI SQUADRA 6,5 – Non era scontato rimediare al doppio svantaggio nonostante i 40 minuti a disposizione. Perché inizialmente la SPAL aveva fatto la partita, a momenti anche bene, ma era stata infilzata ben oltre i propri demeriti. Il dato più interessante sta qui, nell’animo determinato mostrato dai biancazzurri. Buono l’approccio, con verticalità e l’idea di non buttare mai il pallone, col relativo rapporto rischi/benefici. La ricetta però funziona a intermittenza (inevitabile a fine agosto) e nelle pieghe di certi meccanismi ancora da sistemare si infila un Ascoli che fa sfoggio di cinismo da manuale. Un regalo della difesa marchigiana e un calcio piazzato ben congegnato rendono giustizia a una squadra che non ha mai smesso di credere nel risultato favorevole.

MELGRATI 6 – Nel primo tempo, visto che fino al 36′ non arrivano tiri in porta, si diverte un po’ a fare il giocoliere sui retropassaggi. Di fatto viene bucato due volte su altrettanti tiri nello specchio sui quali non poteva fare niente. Bravo nel finale su D’Uffizi.

BRUSCAGIN 5 – Dalla sua parte ha Marsura e già questa non è la migliore delle notizie. L’Ascoli lo battezza come l’anello debole e non ha tutti i torti, anche se in alcuni situazioni se la cava. Rimane a guardare sull’azione dello 0-1, tenendo in gioco Tirelli. Un pochino meglio nella seconda parte, in cui entra pure nell’azione del gol con la rimessa che regala il gol di Rao.

ARENA 7 – Deve tenere a bada Corazza, con le buone o le cattive. In linea di massima ci riesce e il gol del centravanti dell’Ascoli arriva per uno sbilanciamento più che per una responsabilità individuale. Con i piedi fatica a essere preciso, però con la testa va a sfondare la rete sotto la Ovest con un inserimento da centravanti. Dopo un anno di sofferenza si toglie una grande soddisfazione.

BASSOLI 6,5 – Ci si aspettava Bachini, invece Dossena sceglie lui, in teoria sul mercato. Si dimostra attento e anche abbastanza ordinato nelle uscite. Forse si ritrova un po’ fuori posizione sullo 0-1. Non pare avere responsabilità sul raddoppio.

TRIPALDELLI 6 – L’Ascoli passa poco da lì, ma lui presidia bene e talvolta si propone. Perde la palla che dà il via all’azione dello 0-2, più per un malinteso con Rao che per un problema di scelta. Nei minuti finali fa quasi l’attaccante esterno aggiunto alla ricerca del 3-2.

ZAMMARINI 6,5 – Già dai primi palloni si intravedono capacità tecniche notevoli e lo si nota come il centrocampista che ha maggiore licenza di svariare per aiutare l’attacco. Questo talvolta espone la SPAL alle ondate dell’Ascoli, complice anche un po’ di stanchezza. Conclude sfinito e coi crampi.

RADREZZA 6 – Subito un segnale al primo pallone con una conclusione dalla distanza. Dispensa indicazioni e avvia dozzine di azioni, a volte bene, a volte con poca precisione. Di positivo c’è che se la perde poi fa di tutto per andare a rimediare (dal 14′ s.t. AWUA 6,5 – Subito una scarica di energia. Fa esattamente quello che Dossena gli chiede: tappa le falle sulla mediana e ricicla palloni)

NADOR 6 – Quando esce da una situazione difficile si leva l’oooh del Paolo Mazza, perché con quella stazza non sembra possibile possa ondeggiare tra gli avversari con la leggerezza che poi dimostra. Fa soprattutto legna perché quello è il suo compito, ma provvede anche a ripulire qualche pallone vagante. Certo, a volte sbaglia la scelta, ma bisogna considerare che nasce difensore e sta imparando un ruolo nuovo (dal 14′ s.t. ANTENUCCI 6,5 – Il suo ingresso aiuta la SPAL a prendere coraggio quando ne ha più bisogno. Si presenta con una sforbiciata che se fosse entrata sarebbe stata da leggenda. Gestisce i palloni che tocca con grande cura e intelligenza).

D’ORAZIO 5,5 – Ha spirito d’iniziativa, ma Cozzoli da quella parte lo sovrasta fisicamente. Su azione fa 0/3 al cross e offre poco in copertura. Certo, in compenso pennella bene per il 2-2 di Arena. Poteva diventare l’eroe di serata su una punizione centrale conquistata da Antenucci, prende la barriera (dal 39′ s.t. KANE ng – Prova a mettere intensità).

RAO 7 – Argento vivo. Ha l’estro del talento naturale e la sfrontatezza dei diciott’anni. Le cose più interessanti della SPAL vengono dai suoi piedi, anche se l’errore al 42′ sulla sponda di Karlsson è quasi imperdonabile. Si rifà segnando sotto la Ovest sulla dormita generale dell’Ascoli direttamente da azione di rimessa laterale (dal 32′ s.t. ROSAFIO 5,5 – Non aggiunge granché)

KARLSSON 6 – Inizia al servizio della squadra e trova il primo spazio per un tiro al 13′. Si produce in un super gesto tecnico al 23′ sull’imbucata di Bruscagin, il portiere gli toglie un bel gol. Di sponda sull’angolo per il gol mangiato da Rao. Menna però lo contiene piuttosto bene e chiude parecchio ammaccato (dal 39′ s.t. LA MANTIA ng – Sarebbe stato bello vederlo segnare, ma dalle sue parti non passano palloni buoni perché possa accadere).

DOSSENA 6,5 – Voleva vedere carattere e l’ha visto. Questo dev’essere il primo mattoncino.