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La SPAL conferma la sua indole di squadra molto fragile a livello difensivo, concedendo tre gol in un tempo alla Lucchese che nelle prime due partite non aveva mai segnato.

VOTO DI SQUADRA 5 – La prestazione è insufficiente non solo per quanto fatto vedere in difesa, ma anche perché le idee sembrano offuscate pure nella costruzione del gioco. Lo spirito è mediamente propositivo, ma le amnesie sono troppe. Che sia 4231 o 433 cambia pochino, servono piani alternativi ai cross a ripetizione.

MELGRATI 5,5 – Non sembra avere colpe specifiche nelle tre situazioni che generano i gol, ma forse la sua uscita su Quirini poteva essere più efficace.

CALAPAI 5,5 – Il supporto all’azione dalla sua parte non manca mai e ha il merito di mettere il cross che Antenucci trasforma nel 2-3. Però paga un po’ di mancanza di tempismo sull’inserimento che consegna alla Lucchese il terzo gol.

ARENA 5 – Una domanda, soprattutto: dov’era su quella palla messa in verticale da Saporiti per Quirini? Assieme ai compagni della difesa passa una prima mezz’ora horror, per quanto non sia certo il peggiore della linea (dall’8′ s.t. BASSOLI 6 – Quando entra la Lucchese ha quasi rinunciato ad attaccare, ma comunque se la cava bene).

SOTTINI 4,5 – Nella serata del debutto non fa un gran figura. Viene sovrastato da Costantino nell’azione dello 0-1 ed è posizionato male sul passaggio in verticale che manda in porta Quirini. Si riprende un po’ nella seconda parte, ma ormai la Lucchese ha ampiamente approfittato.

MIGNANELLI 6,5 – Si capisce perché Casella l’ha inseguito con tanta determinazione. È un martello sulla fascia sinistra e anche se talvolta espone troppo i compagni alle infilate avversarie, porta in dote sovrapposizioni e sopratutto cross. Da segnalare in particolare quelli per D’Orazio (due) e quello per El Kaddouri.

ZAMMARINI 5,5 – Nel centrocampo a due di inizio partita fa il possibile per fare ordine e inseguire chi c’è da inseguire, anche perché Nador è fonte di confusione praticamente continua. Cicca un buon pallone in area nel primo tempo, conclude meglio nel secondo, ma il portiere respinge.

RADREZZA 5 – Parte da trequartista e l’idea è quella di supportare adeguatamente Antenucci, peccato che venga seguito ovunque da Welbeck che praticamente lo eclissa. Non entra mai in ritmo, anche quando arretra il raggio d’azione. Con i suoi mezzi tecnici può fare di più (dal 37′ s.t. KANE ng – Dentro per l’assalto finale, si dà da fare ma tocca pochi palloni).

NADOR 4,5 – Oltre a sembrare a corto di condizione tende a giochicchiare in modo spesso dannoso, esponendo i compagni a continue rincorse. A parte qualche “sporcatura” qua e là sulle trame della Lucchese è davvero dura trovare qualcosa di positivo nella sua serata (dall’8′ s.t. EL KADDOURI 6 – La classe c’è e si vede e anche la condizione fisica non sembra poi così malaccio, seppure non faccia scintille. Va vicino a impattare il 3-3 con un colpo di testa su cross di Mignanelli. La sua personalità, tra le altre cose, potrebbe fare comodo).

D’ORAZIO 5 – Mette il cross per il primo gol, ma poi non capitalizza un assist di Antenucci e due regali di Mignanelli. Non erano occasioni semplicissime, ma inquadrare la porta – soprattutto nel secondo caso – sembrava alla portata (dal 37′ s.t. NTENDA ng – Viene piazzato sul fronte destro dell’attacco per provare a rientrare e tirare, non ne ha mai l’occasione).

RAO 6 – Rimane la principale risorsa negli ultimi venti metri di campo. A volte prende il fondo e a volte rientra, peccato che in un paio di occasioni esiti troppo prima di tentare il tiro. I compagni però tornano spesso da lui per tentarae di creare qualcosa. Bravo nel raccogliere – in qualche modo – il cross di D’Orazio che si trasforma nell’1-3. Esce dolorante, andrà valutato (dal 12′ s.t. BIDAOUI 5,5 – Si piazza largo a sinistra ed esibisce la sua tecnica, pur senza concretizzare. Senza il problema fisico di Rao probabilmente non sarebbe nemmeno entrato).

ANTENUCCI 7,5 – Fa il lavoro che dovrebbe fare il centravanti, pur senza le caratteristiche predilette da Dossena. Prima del gol che riapre la partita – forse il più facile della sua carriera – si fa vedere con un paio di sponde utili a portare i compagni dentro l’area avversaria. Nella ripresa concede il bis lasciando di sasso Gasbarro con un movimento sul primo palo che è da manuale. Va vicino alla tripletta in semi-rovesciata. Il tutto nel giorno del quarantesimo compleanno. Eterno.

DOSSENA 5,5 – Ha tanto, tanto, lavoro da fare. La sua SPAL è mostruosamente sbilanciata in avanti e lascia troppi spazi. E tira fuori il carattere solo nelle situazioni disperate.

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