Nonostante un secondo tempo di sofferenza, la SPAL contro il Carpi conquista la sua seconda vittoria consecutiva, la prima davanti al pubblico del Paolo Mazza. Un successo importante che Andrea Dossena ha commentato in maniera piuttosto severa, con l’obiettivo di ridurre sempre di più le indecisioni viste durante il secondo tempo.
CAMBI – “I giocatori entrati non avevano ancora il ritmo partita. Volevo un po’ più di aggressività per cercare di alzare di più la squadra, perché ci eravamo abbassati troppo. Se devo guardare il nostro modo di lavorare nel primo tempo e quello del secondo tempo non trovo nulla da dire, se non che la squadra ha lavorato bene. In un blocco basso concedere un tiro da 25 metri all’angolino e un altro tiro da fuori, su una situazione dove ci siamo complicati la vita da soli, non è male. Credo che abbiamo lavorato bene nella fase difensiva. Quello che non ho chiesto è di smettere di giocare: non so se questo sia accaduto per la paura di prendere un gol, ma da una squadra che ha dominato nel primo tempo e in striscia per la vittoria non mi aspettavo questo”.
“Naturalmente tenere una squadra così offensiva per 45′ al limite della tua zona difensiva non è facile, ma dobbiamo cercare di mixare meglio le due cose. Un giusto compromesso fra ciò che si è visto nel primo tempo e nel secondo. Non dobbiamo dimenticarci di giocare a calcio e di andare da una parte all’altra. Ho visto un buon giro palla con Zammarini, Radrezza e Rao, ma poi riuscivamo a respirare solo quando lanciavamo in avanti il pallone prima per Antenucci e poi per Karlsson”.
GOL SUBITI – “Questo è un altro tasto dolente. Più ce ne portiamo in casa, più c’è possibilità che gli avversari arrivino al tiro. Anche oggi abbiamo rischiato di prendere gol dopo che una deviazione su un tiro ci stava costando caro. Piano piano dobbiamo analizzare come gli avversari arrivano al tiro, come a esempio è successo oggi con Cortesi. Ha fatto un uno-due nello stretto, dovevamo essere più cattivi. Lavoreremo per far sì che la nostra porta rimanga inviolata più volte possibili”.
SINGOLI – “Rao deve cercare di fare le cose nel modo più semplice possibile. Ha grandi doti fisiche e tecniche: se non si complica la vita e fa quello che riesce a fare in maniera più facile possibile, sicuramente potrà realizzare grandi cose. Cambio Bruscagin e non D’Orazio? Avevo preparato il cambio per Ludovico, ma poi Bruscagin mi ha detto di non farcela più. Avendo solo un cambio disponibile e ho preferito cambiare Matteo. Nel primo tempo avevo immaginato di indirizzare il secondo tempo in un’altra maniera, anche in funzione della partita successiva. Di solito le grandi squadre, quando hanno tanti impegni, cercano subito di risolvere la partita per poi mettersi in risparmio energetico. Questa sera non l’abbiamo fatto, quindi questo ci obbliga a recuperare energie in soli tre giorni. Dobbiamo essere vogliosi, concentrati e rabbiosi di poter fare lo stesso gioco del primo tempo di questa sera”.
PRIMA VITTORIA AL MAZZA – “Direi che nel primo tempo le sensazioni erano positive, poi però nel secondo tempo abbiamo sofferto fin troppo. Nel primo tempo vedevo che i ragazzi si divertivano ad arrivare alla conclusione e il pubblico apprezzava, ma nel secondo tempo credo che a fine gara in tanti abbiano tirato un sospiro di sollievo. Il mio obiettivo è quello di arrivare a vedere una SPAL che domini per 60/70/80 minuti: certo, l’avversario può anche metterti in difficoltà, ma per me le partite le devi portare a casa con più serenità. Lo ripeto ancora una volta: tutto quello che vedo qui è bello e non c’entra assolutamente con la serie C. Abbiamo una grande fortuna a giocare per questo club”.
GESTIONE DELLA PALLA – “La mia SPAL non potrà mai mettere il pilota automatico, perché l’errore è sempre dietro l’angolo. Melgrati mi ha riferito a fine primo tempo che su un rinvio ha avuto una distorsione alla caviglia, quindi faceva fatica a calciare bene. PEr le uscite abbiamo studiato un certo tipo di situazione, ma se l’avversario ci mette in difficoltà posso anche pensare di giocarmela sul rinvio del portiere. Non è che siamo quadrati, abbiamo anche delle alternative. Non siamo diventati bravissimi nel primo tempo e scarsissimi nel secondo tempo, dobbiamo semplicemente continuare a fare quella fase di gioco che c’è stata nel primo tempo”.
DIFESA – “Penso che per caratteristiche tecniche Omar (El Kaddouri) e Igor (Radrezza) siano giocatori di qualità, i quali vanno a schermare un po’ la difesa. Per me la difesa oggi ha giocato molto bene. L’errore poi sta nel fatto che ce la siamo cercata noi la pressione del Carpi. Andare a cercare un colpevole non mi interessa: sappiamo che se concediamo ci fanno male. L’obiettivo, dunque, è quello di concedere meno. Poi da fuori area concedi una rasoiata, tocca il portiere, palo-gol: andare a cercare un colpevole non mi sembra giusto. Calci piazzati? Secondo me noi siamo pericolosi in quelle situazioni, ma così come gli avversari. Non so se avete visto le prime partite: nella prima abbiamo fatto una zona, nella seconda una zona mista e adesso siamo andati sulla marcatura. Sto cercando di vedere qual è la soluzione migliore. In un paio di situazioni in cui sono andati al tiro sul secondo palo non abbiamo letto gli inserimenti da dietro. C’è bisogno di più esperienza e di furbizia”.