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La SPAL arriva all’appuntamento col Rimini (venerdì 4 ottobre, ore 20.30) con il proposito di invertire una tendenza di risultati e prestazioni che si è fatta preoccupante dopo le sfide con Milan Futuro e Virtus Entella. Il primo a chiedere questa discontinuità è mister Andrea Dossena nella conferenza stampa di presentazione del match.

DISPONIBILI/INDISPONIBILI – La buona notizia è il recupero di Calapai dopo tre partite di assenza e anche se il terzino non è al 100% della condizione sembra candidato a partire dal primo minuto. Servirà invece tempo per rivedere El Kaddouri: “Omar ha fatto tutti gli esami diagnostici – ha spiegato Dossena – e ne avrà per due o tre settimane“. Il resto del gruppo è regolarmente a disposizione.

POST VIRTUS ENTELLA – “Sono intervenuto io ed è intervenuta anche la società, perché la squadra deve rimanere tale per tutta la partita, anche se l’avversario può essere più forte. Dobbiamo cercare di uscire a testa alta dal terreno di gioco, dando tutto quello che abbiamo. Riguardando la partita contro l’Entella, abbiamo visto che eravamo troppo lunghi. Nessuna squadra, in nessuna categoria, può fare calcio essendo così lunga e slegata. Qualche giocatore, magari dettato dalla frustrazione, ha cercato di fare qualcosa di estemporaneo, non utile ai fini del gioco“.

MENTALITÀ -“Piano piano dobbiamo cercare di venirne fuori tutti insieme. I ragazzi devono stare tranquilli, perché nel giro di quattro giorni siamo passati da due buone prestazioni che ci avevano fatto pensare di essere sulla strada giusta, a due brutte partite che adesso fanno sembrare tutto un disastro. Dobbiamo unirci ancora di più e toccare qualche tasto dentro di noi che ci faccia fare quel qualcosa in più. Anche se ci arriva qualche fischio va bene, noi dobbiamo andare avanti e continuare a lavorare duro, perché solo così possiamo rimetterci in carreggiata. Confrontandomi anche con i ragazzi, abbiamo avuto tutti la stessa opinione. Siamo una squadra che deve giocare a calcio che non può permettersi di speculare sugli episodi. Le cose migliori le facciamo vedere quando proviamo a giocare e a controllare il possesso“.

RIMINI – “Per la partita di venerdì ho in mente qualche cambiamento. Ne ho parlato anche con i ragazzi. Riguardo all’alternanza Antenucci-Karlsson mi prendo ancora questa giornata e mezza per rifletterci. Loro giocano con un 3-5-2 in cui i difensori centrali cercano spesso il lancio lungo sulle due punte, con le due mezzali che vanno a rimorchio per una seconda palla. Se gli consegniamo il possesso ci troveremo in questa situazione. Dobbiamo cercare quindi di tenere di più la palla e trovare un attacco diretto nel momento in cui loro sono un po’ sbilanciati. Ho detto ai miei giocatori che se non sono in grado di mettere in campo queste cose, la colpa non è loro, ma mia, perché non sono ancora riuscito a toccare tutte le note giuste per farli rendere al meglio“.

COLLOQUI INDIVIDUALI – “I colloqui individuali li faccio spesso quando vedo che qualche ragazzo o io abbiamo qualche dubbio. Anche prima della partita con la Virtus Entella c’era stata la ramanzina perché avevamo preso due gol su palla inattiva dal Milan. Questa settimana abbiamo parlato in gruppo e individualmente più sotto l’aspetto motivazionale. Non abbiamo riscontrato però alcun problema. Siamo vivi, sappiamo di aver sbagliato, ma cerchiamo di avere le spalle larghe perché c’è una nuova partita da affrontare“.

PRESTAZIONI- “Sta a me cercare di portare la squadra a fare un certo tipo di prestazione, come quelle fatte contro Ascoli, Sestri e Carpi. La mia idea di calcio è quella, voglio tornare a fare quel tipo di partita. Nella burrasca ci siamo coperti, ma pian piano voglio riportare fiducia con i risultati e ritornare ad essere quelli super aggressivi. Questo è il calcio che mi diverte e che so che ai tifosi piace. Un tifoso dopo una settimana di lavoro vuole venire allo stadio e vivere un’ora e mezzo di divertimento. Secondo me anche stare nella propria area e speculare su un calcio d’angolo per poi ritornare in difesa per 90 minuti non fa felice il tifoso, al di là del fatto che oggi non può comunque essere felice perché la SPAL non sta vincendo e subisce troppi gol“.

CENTROCAMPO – “Analizzare reparto per reparto non è la strada giusta. È una questione più di gruppo. Io e il mio staff siamo venuti qui per dare una ventata d’aria nuova dopo le due retrocessioni e il campionato non bellissimo dell’anno scorso. Speravo che partendo con risultati positivi e con il vento in poppa la barca prendesse il via da sola e invece, nonostante la grande mole di lavoro che facciamo, il risultato non arriva e ti demoralizzi. Io credo che i risultati arriveranno perché la squadra è quella giusta e se lavori bene è impossibile che non porti a casa dei risultati. I grandi campioni dicono che hanno imparato dalle sconfitte come riuscire a diventare grandi. Dalle sconfitte dobbiamo reagire e diventare migliori. Non dobbiamo cercare scuse. Anche chi, per carattere è incline a trovarle, deve migliorarsi in questo e crescere anche lui“.

VICINANZA DEL PRESIDENTE – “In settimana abbiamo avuto un dialogo, so che ha parlato anche con i ragazzi e posso dire che c’è sinergia tra tutte le componenti della SPAL. Mi sono confrontato anche con il direttore (Casella), con il quale ho un rapporto di maggiore durata, il quale mi conforta sempre, e mi aiuta a superare anche i momenti no, perché prima o poi le soddisfazioni arriveranno. Sappiamo che è un momento difficile, ma tutti insieme vogliamo uscirne al più presto“.

IPOTESI DI FORMAZIONE (433): Melgrati; Calapai, Arena, Bassoli, Mignanelli; Zammarini, Radrezza, Awua; D’Orazio, Rao, Karlsson (Antenucci).

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