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Nonostante un primo tempo equilibrato e una buona parte di partita giocata ad armi pari contro la capolista, la SPAL esce di nuovo sconfitta e si ritrova sempre più in crisi. Nel post-partita Andrea Dossena è sembrato vistosamente provato dalla situazione. Queste le sue parole sul momento delicato e sulla prestazione collettiva ancora una volta deludente.

PRESTAZIONE – “Avevamo preparato una partita d’attesa per evitare di concedere un gol. Nonostante il gioco del Pescara non avevo visto per 75 minuti la possibilità che l’avversario potesse farci male, a esclusione dell’occasione che hanno avuto dopo un minuto del secondo tempo. Fare questa partita era nei nostri piani, poi siamo stati puniti al primo pallone che hanno avuto su un calcio d’angolo che abbiamo concesso. Per quello che ho visto oggi messo in campo dai miei giocatori posso dirgli bravi. Soprattutto per quello che abbiamo provato e che che abbiamo messo in campo in termini di volontà, ma è evidente che siamo in difficoltà. In questo momento si vede che la maglia e il pallone pesano e quello che possiamo fare è stare vicino a questi ragazzi perché sabato si torna in campo, ci vanno loro e dobbiamo alleggerirgli la perché l’impegno c’è stato e ha pesato la paura“.

La contestazione iniziale? I tifosi pagano il biglietto e hanno il diritto quello che vogliono. Anche a me è capitato di giocare in situazioni così e sicuramente non è facile, essere condizionati è inevitabile. Sappiamo tutti che le cose non stanno andando bene ed è chiaro a chiesti ragazzi che hanno tutti la testa sulle spalle e lavorano bene tutti i giorni, quindi arrivare a questi risultati fa sicuramente male“.

Chiudersi come abbiamo fatto nel primo tempo è fattibile, ci sono squadre che giocano una stagione aspettando e cercando di colpire. Per farlo bisogna essere bravi a concedere poco o nulla: noi abbiamo concesso un pochino e siamo stati puniti su un calcio d’angolo che abbiamo regalato noi con le nostre mani. Cercheremo di portare gli avversari più lontani possibile dalla nostra area“.

Errore di marcatura su palla inattiva? Io più che allenare i giocatori e farli esercitare, fargli vedere come l’avversario può fare male e sapendo che loro cercavano questo tipo di situazione sui cross attaccando il primo palo non posso fare. Cercare di trasferire quello che io stesso ho vissuto. Loro sono stati bravi ancora una volta avevano segnato un gol simile all’Entella: dovremo lavorare di più“.

INFORTUNI – “Ci facciamo il nostro esame di coscienza, visto che effettivamente è il secondo infortunio consecutivo nel riscaldamento. Arena ha sentito una fitta al flessore, serviranno esami, ma ho dovuto fare il cambio. Per il resto in realtà non abbiamo così tanti infortuni, dati alla mano. Riconosco che è strano che ci siano due infortuni simili nel riscaldamento quando non dovresti essere sotto pressione“.

CAMBI – “Le sostituzioni sono state dettate dal campo. Volevo cambiare i due giocatori davanti, ma Sottini ha finito con i crampi in entrambe le gambe e ho dovuto cambiare lui. Dopo il gol ovviamente non aveva più senso coprirsi e quindi ho chiamato modulo e idea tattica“.

PANCHINA – “Non ho parlato con la società perché Casella non è potuto entrare negli spogliatoi per via della squalifica e io sono venuto direttamente in sala stampa“.

Come mi sento? Dispiaciuto. Perché questa è una piazza che stramerita. Sono arrivato credendoci tanto ed è frustante perché lavoriamo 8 ore al giorno, mostrando video su video, curando i dettagli. Da altre parte si fa con molto molto meno. Il nostro impegno e quello dei ragazzi è totale. Forse una situazione come questa non mi era mai capitata: avevo vissuto situazioni in cui regnava la disorganizzazione, ma qui siamo uniti con la società. Purtroppo i risultati non arrivano“.

RIPARTIRE – “La squadra ha bisogno di aiuto, di sostegno e in questo momento ci arriverà tutt’altro. Questa sera mi porto a casa lo spirito, cosa che non c’era stata a Campobasso dove nel secondo tempo la squadra non era in campo. L’aiuto possiamo trovarlo solo dentro di noi, un passo alla volta venirne fuori. Dobbiamo stare vicino ai ragazzi e aiutarli: stasera si è vista tanta agitazione. La situazione non è facile, ma dobbiamo sostenerli“.

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