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Terza sconfitta consecutiva per la SPAL, la quinta delle ultime sei gare. Ad Arezzo i biancazzurri passano in vantaggio e chiudono avanti nel primo tempo, salvo farsi poi riprendere e rimontare nella ripresa. In classifica rimangono dietro solo Legnago e Milan Futuro e i rossoneri hanno due partite in meno.

VOTO DI SQUADRA 5,5 – Primo tempo tutto sommato buono, senza brillare ma senza nemmeno soffrire. Qualche costruzione interessante con schemi evidentemente provati in allenamento, come quello che premia l’inserimento di Mignanelli e permette a Karlsson di sbloccarsi. Andare a riposo avanti 0-1 con un gol allo scadere poteva giocare a favore della SPAL che invece nella ripresa si abbassa, portandosi l’Arezzo nei pressi dell’area e concedendo due gol per altrettante imperfezioni individuali. La sensazione è che un passettino avanti si sia fatto a livello di gioco col nuovo sistema, ma si continui a pagare un’inadeguatezza generale di uomini e di concentrazione. Dossena di fatto non può attingere dalla panchina se non a caro prezzo.

MELGRATI 5 – Praticamente mai impegnato nel primo tempo, si vede solo per un’uscita puntuale su una punizione da posizione laterale. Incolpevole sul primo gol, poi si produce in una grande risposta sul tentativo di tap-in al volo di Gucci. Il tiro di Gaddini sbatte sul palo ed entra in porta dopo essergli rimbalzato addosso e lui non ci fa una gran figura. Anche coi replay non si capisce bene cosa sia successo per ingannarlo in modo decisivo.

BRUSCAGIN 6 – Si ritrova spesso a dover stringere le maglie quando Nador viene portato a spasso da Ogunseye. Ordinato, non commette errori palesi e dà stabilità alla corsia di destra dove Calapai prima e D’Orazio poi non garantiscono sicurezza. Mette anche il pallone a rimorchio da cui Rao colpisce la traversa.

NADOR 5,5 – Duello tutto fisico con Ogunseye. Riesce a contenerlo, anche se a tratti e con fatica, ed è costretto a stenderlo poco prima del quarto d’ora prendendosi il giallo in una situazione in cui la difesa si era fatta trovare improvvisamente aperta. Da brivido qualche gestione del pallone, infatti una sua uscita sbagliata regala all’Arezzo il pallone che porta all’azione del pareggio.

SOTTINI 5 – Abbastanza attento nel primo tempo, si alza molto a prendere Pattarello e con la palla al piede molte azioni partono dalla sua zona perché la SPAL attacca da sinistra per sfruttare Mignanelli. Ha grandi responsabilità però sul gol del 2-1 quando si fa puntare e lascia davvero troppo spazio e tempo a Gaddini per entrare in area e calciare. Quasi si rifà con il colpo di testa che poco dopo trova il miracolo di Trombini, ma gli dice male.

CALAPAI 5 – Si vede meno rispetto a Mignanelli ed è anche meno incisivo in avanti. Anche lui mette dentro un pallone pericoloso attorno alla metà del primo tempo, senza che nessuno riesca a trovare la deviazione in area. Soffre Coccia ed è costretto al fallo da ammonizione dopo aver perso un pallone pericolosissimo con Melgrati fuori dai pali (dal 20′ s.t. D’ORAZIO 5 – Dentro in un ruolo atipico per lui. Sbaglia il primo pallone, poi costruisce insieme a Rao la trama da cui Mignanelli conquista la punizione che poi lui stesso calcia fuori di poco. Troppo impreciso e poco adatto per quel ruolo).

ZAMMARINI 5,5 – Si propone con inserimenti continui e fastidiosi per la difesa toscana. Aggiunge quel pizzico di concretezza in più rispetto a quanto fatto vedere finora, mettendo grinta e solidità nel recupero palla. Karlsson prima gli nega il gol trovandosi in traiettoria, e poi glielo ruba buttando in rete lo stesso pallone. Sparisce un po’ alla distanza e calcia fuori il pallone respinto dalla traversa di Rao dall’interno dell’area.

BUCHEL 6 – Sua la prima conclusione della partita che nasce da uno schema da calcio d’angolo. Comincia a ritrovare le misure di lanci e aperture, ancora un po’ indietro invece per velocità di gioco e copertura, con due interventi uguali uno dei quali gli porta il giallo. È comunque il fulcro da cui passano tutti gli schemi e i palloni, come la verticalizzazione da schema che lancia Mignanelli e porta avanti la SPAL (dal 20′ s.t. RADREZZA 5,5 – Ordinaria amministrazione a centrocampo, prova a mettere ordine in una fase in cui la SPAL attacca più con disperazione che con criterio).

AWUA 5,5 – Leggermente fuori posizione quando l’Arezzo cambia campo e spesso arriva in ritardo sulle seconde palle. Un po’ meglio nella ripresa a spezzare le linee di gioco avversarie e ripulire palloni, soprattutto perché è uno degli ultimi a finire la benzina (dal 43′ s.t. BIDAOUI ng – Pochi minuti a disposizione: si fa pescare in fuorigioco sul pallone verticale di Mignanelli nel recupero che poteva dare il via ad un’offensiva biancazzurra).

MIGNANELLI 6 – Il primo tentativo su punizione è troppo timido, poi mette una palla pericolosa che attraversa tutta l’area piccola. Gioca un primo tempo sui livelli delle prime partite che certifica con inserimento e cross che generano il gol del vantaggio. Non perde passo e sgroppate anche nella ripresa.

RAO 6 – Svaria su tutto il fronte prendendo spesso la sinistra per puntare e calciare. Si crea da solo un’occasione a metà primo tempo infilandosi in area con il mancino, trovando i guantoni di Trombini. Nel primo tempo è il fattore che garantisce imprevedibilità, ma sparisce troppo presto dai radar. Sfortunatissimo con la conclusione, deviata da un difensore, che allo scadere sbatte sulla parte bassa della traversa (dal 50′ s.t. POLITO ng – Dentro per non giocare in dieci a causa dei crampi di Rao)

KARLSSON 6.5 – In avvio trova una buona sponda per Zammarini e conquista una punizione da posizione interessante. Più sul pezzo rispetto alle ultime uscite, trova meglio i compagni, cuce il gioco e soprattutto si sblocca: sulla bell’azione del gol è prima sfortunato a trovarsi sul tiro di Zammarini, poi bravo a girare velocemente in porta il pallone rimasto lì (dal 20′ s.t. ANTENUCCI 5,5 – Si sbatte a destra e sinistra per creare grattacapi alla difesa dell’Arezzo ma non riesce ad incidere finendo inghiottito dalle maglie amaranto).

 

DOSSENA 5,5 – Aveva detto che la SPAL aveva lavorato su principi diversi mantenendo l’assetto visto contro il Pescara ed effettivamente così è stato. La SPAL gioca un primo tempo alla pari se non addirittura meglio dell’Arezzo, facendo vedere idee e schemi interessanti, seppur con qualche imprecisione, che culminano nella buona costruzione che porta al gol di Karlsson. Nella ripresa l’atteggiamento iniziale è quello visto a Rimini, rinunciatario e pauroso, ma i gol arrivano da due errori individuali per cui le responsabilità dell’allenatore sono limitate, anche perché sono noti ormai i limiti dell’organico. Nel finale ci si mette anche la sfortuna a negare un pareggio che sarebbe stato meritato.