foto Daiano Cristini
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Come spesso accade nei momenti difficili è toccato al capitano di giornata e a uno dei veterani dello spogliatoio commentare la prestazione della SPAL. Nell’immediato post-partita del “Città di Arezzo”, ai microfoni dei giornalisti ha risposto Matteo Bruscagin, autore di una prova individuale abbastanza buona nel ruolo di centrale difensivo.

PRESTAZIONE – “Sembra paradossale dirlo dopo una sconfitta, ma secondo me la prestazione è stata importante, lo ha detto anche il mister. Tolto forse l’inizio del secondo tempo in cui ci siamo abbassati un po’ troppo, concedendo più campo e il gioco all’Arezzo, oggi abbiamo fatto almeno 70 minuti di livello. Dobbiamo portare a casa delle certezze da questa partita e ripartire da quelle, perché martedì c’è n’è un’altra“.

Fisicamente abbiamo retto bene, anche perché altrimenti l’Arezzo non riesci a chiuderlo nella sua metà campo, e anche meno, come abbiamo fatto soprattutto negli ultimi 15 minuti. In questo momento mentalmente si fa fatica a reagire una volta preso il primo schiaffo, però dobbiamo farlo e non dobbiamo girarci attorno. Non ci sono molte soluzioni, se non lavorare e cercare di raschiare su ogni situazione per portare a casa il massimo che possiamo, che sia concedere un angolo, una ripartenza o un cross. In questo momento tutto ci può aiutare a uscirne“.

Se avevo visto dentro il tiro di Rao? Stavo esultando (ride sarcasticamente, ndr). Penso che quella situazione rappresenti molto bene quello che stiamo vivendo: loro tirano, palo e schiena di Melgrati per poi entrare in porta; noi tiriamo, deviazione, palla sulla traversa e tiro in ribattuta di Zammarini fuori. Parlare di sfortuna è inutile, sta a noi far girare questi episodi“.

Non ci sono stati tocchi sul secondo gol. Sapevamo di non dover concedere il destro a Gaddini che è il suo piede: Sottini ha chiuso su di lui e Gaddini è rientrato sul sinistro e poi ha calciato, con un tiro sinceramente un po’ così. In questo momento è andata male“.

CONTESTAZIONE – “Penso che chi più chi meno, ognuno nell’arco della propria carriera ha vissuto momenti così. Siamo un gruppo abbastanza esperto e quindi penso che i ragazzi al primo episodio del genere fossero pochi. Si tratta di un qualcosa che deve responsabilizzarci ancora di più: lavoriamo per un club importante, una società storica in una città che respira calcio e che vive di esso. Sappiamo quanto i tifosi tengano alla squadra e al bene della città e della squadra, quindi ci sta che contestino, sono liberi di farlo e fa parte del gioco. Noi dobbiamo prendere spunto dalle parole che ci hanno detto per fare di più e uscire da questo momento. Mi ripeto, nella mia carriera per uscire dai momenti difficili ho conosciuto solo un modo: lavorare, stringerci tra noi compagni, aiutarci con una corsa in più o una parola giusta. Questo è quello che ti fa uscire dalle situazioni di crisi, non troveremo aiuti da fuori e siamo solo noi per uscirne con l’aiuto di tutti“.

NUOVO MODULO – “Il passaggio a una difesa a cinque magari ci sta dando un po’ più di copertura e di solidità, ma a prescindere dal modulo penso che l’atteggiamento che abbiamo messo in campo anche nella partita con il Pescara e quella di stasera sia quello corretto. Di una squadra che sta facendo di tutto per cercare di uscire da questo momento. In settimana stiamo dando l’anima perché anche in settimana analizziamo mille video delle nostre partite e degli avversari. Sicuramente un po’ di compattezza in più con questo schieramento sta aiutando, soprattutto in questo momento in cui avere qualche certezza in più può fare solo che bene“.