foto Filippo Rubin
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Un punto nelle ultime quattro gare per la SPAL, che in casa contro la neopromossa Pianese si deve arrendere ad un pareggio amaro e piuttosto deludente, peraltro arrivato nei minuti di recupero. Evidente la delusione nel postpartita per mister Dossena, che però ha voluto elogiare la propria squadra in più occasioni.

INGENUITÀ – “Se avessi la risposta l’avrei messa in pratica: noi ci lavoriamo tutti i giorni. L’ho detto anche in conferenza prepartita: abbiamo lavorato bene ad Arezzo, ma poi arriva un rimpallo a loro favore e riescono a segnare. Guardiamo in faccia la realtà: abbiamo sbagliato quella cosa lì, ma ci sono state almeno 6-7 occasioni chiare da gol. In ogni caso potevamo chiudere la partita sull’1-0. Ci sta che ci sia un episodio favorevole per gli avversari, ma non è possibile che non riusciamo a concretizzare le nostre azioni pericolose. Prima il tiro di Zammarini, poi il tentativo di Karlsson e infine il rigore non dato a Calapai. A mio avviso quello era assolutamente un rigore da fischiare. Se riusciamo a concretizzare quelle occasioni riusciamo a fare più gol. Loro hanno avuto due palle buone. In tutta la mia carriera, sia da giocatore sia da allenatore, non mi era mai capitato di concedere così poco agli avversari. Pareggiare così è davvero frustrante”.

FREDDEZZA SOTTO PORTA – “Secondo me se si gioca la partita altre 100 volte di certo riesci a fare almeno un altro gol. Cosa posso dire a questi ragazzi? Stiamo più concentrati? Sulle situazioni di calcio d’angolo ci stiamo lavorando ogni settimana. Quando c’è stato bisogno di dare il bastone l’ho dato, ma ora non mi sento di dover dire niente alla squadra. Il colpo di testa di Karlsson è uscito di pochissimo: in quelle occasioni non puoi dirgli molto di più, è solo stato sfortunato. Sul tiro di Calapai hai buone probabilità di centrare la porta, ma solo se togli il braccio dell’avversario. Nel secondo tempo c’è stato un tocco di mano in area, ma l’arbitro non ha fischiato il calcio di rigore. Posso comprenderlo, ma non riesco ad accettare il rigore non fischiato sul tiro di Calapai. Solitamente non mi lamento mai, ma complice il momento di frustrazione è normale che si possano dire queste cose”.

DIFESA – “Arena e Bassoli hanno giocato molto bene, nonostante rientrassero entrambi da un infortunio. Ho aspettato a fare i cambi perché dovevo valutare bene la loro situazione e non volevo farmi trovare impreparato. A mio avviso non si può colpevolizzare qualcuno in particolare: è un periodo brutto per noi e dobbiamo accettarlo, cercando di trasformare questa sfortuna in fortuna. Cambi nel finale? Bassoli aveva solo dei crampi, mentre Arena ha sentito una piccola fitta. Sapevo che inserendo Matteo dal primo minuto avrei rischiato, ma fortunatamente mi ha detto che ha sentito meno dolore rispetto all’ultima volta”.

SISTEMA DI GIOCO – “Col Pescara un punto lo avremmo meritato, seppur abbiamo avuto un atteggiamento diverso. Ad Arezzo stessa cosa, così come oggi meritavamo di vincere. È frustrante, ma si deve accettare questo verdetto: non possiamo rimanere qui a lamentarci. Io posso solo dire che proveremo ad essere più concentrati e più cinici. Adesso ci aspetta una trasferta difficile ma sicuramente molto stimolante. Io sono certo che andremo a Terni con la consapevolezza di avere un squadra solida e che gioca a calcio. So anche che abbiamo le nostre lacune, ma posso assicurare che dopo le gare di Arezzo con Pianese io non cambierei la mia squadra con nessuna. Abbiamo le spalle larghe e continueremo a lavorare”. 

GRUPPO – “Come posso averli trovati? Li ho trovati affranti e delusi. In questi momenti ti viene da dire: ‘Non è possibile che sia successo ancora’. Tuttavia nel calcio è il gol a determinare il risultato e quindi dobbiamo solo accettarlo. Anche ad Arezzo avremmo dovuto vincere noi, eppure non ci siamo riusciti. Dobbiamo volerlo di più: ma cosa significa questa cosa? Oggi tutti siamo stati concentrati, ma in questo momento le cose non ci vanno bene e dobbiamo comprenderlo”.

UMORE GENERALE – “Il gol non l’hai preso per una sensazione di paura, ma è chiaro che la squadra soffra questo brutto periodo. Dalla serie A alla terza categoria qualunque squadra soffre questo tipo di circostanza: anche noi, dunque, proviamo le stesse cose, ma credo che non lo meritiamo. Lo accettiamo ma è logico che siamo condizionati da questa negatività mentre prepariamo la partita. Puoi anche tornare a casa con la consapevolezza di aver dato tutto, ma è impossibile rimanere apatici in questi momenti. Posso dire che comunque abbiamo portato serenità e un sistema di gioco più consono. Spero che prima o poi capiterà una deviazione favorevole quando tireremo verso la porta, ma per ora dobbiamo accettare la realtà”.

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