Nell’ultima gara casalinga del 2024, in programma sabato contro la Vis Pesaro, la SPAL deve necessariamente dare un segnale di reazione dopo l’umiliante sconfitta di Pontedera. Lo chiede il pubblico, lo chiede la società e lo chiede soprattutto Andrea Dossena, che nella conferenza stampa prepartita non ha mancato di sottolineare il suo fastidio per quanto visto al “Mannucci”.
DISPONIBILI/INDISPONIBILI – Rimangono indisponibili i lungodegenti Fiordaliso, Bidaoui, Kane e Parravicini, accompagnati da El Kaddouri dopo la squalifica di due giornate. Ulteriori problemi per Karlsson e Sottini: il primo continua a combattere con una lesione ricorrente al polpaccio che va per le lunghe e per questo si stanno valutando cure specialistiche fuori Ferrara. Il centrale classe 2002 sembra invece essere destinato a effettuare un intervento chirurgico per risolvere l’infiammazione alla caviglia e in questo caso concluderebbe in anticipo la sua stagione. Bachini, Iglio e Camelio potrebbero rientrare dopo la sosta di Natale, ma c’è bisogno di monitorarli giorno dopo giorno. Awua è in miglioramento (“Sta accelerando il recupero“) ma non è ancora chiaro quando potrebbe tornare. Tornano fra i convocati Ntenda e Arena, così come verranno integrati in prima squadra i giovani Tommaso Angeletti (2005), Alex Roda (2008), Simone Tarolli (2007) e Oumar Conté (2007). Infine un appunto anche sull’assenza pesante di Bassoli che salterà anche la sfida di sabato: “Ale ci dà un contributo enorme per quanto riguarda la personalità e la tranquillità. È un giocatore che può darti tanto anche con qualche acciacco. Sapevo che per Pontedera non lo avrei avuto, ma ho preferito non comunicarlo per non dare vantaggi all’avversario. È uno di quei giocatori che oltre alla prestazione gestisce un reparto intero. Si è sentita la sua mancanza e si sentirà anche con la Vis Pesaro”.
PONTEDERA – “Se non sono intervenuto in sala stampa è perché il direttore (Alex Casella, ndr.) ha voluto così. Per me non ci sarebbe stato alcun problema. Non so cosa ci sia successo di preciso, ma so che siamo stati indegni a fornire quel tipo di prestazione. Dobbiamo capire che siamo la SPAL, questa è una piazza importante per la categoria. Si può perdere una partita, ma non si può perdere la dignità in questo modo. E noi lo abbiamo fatto troppe volte quest’anno. Può capitare una volta ogni due anni, ma qui è la terza/quarta volta che capita in tre mesi. Capisco il momento di difficoltà e che a questo punto della stagione non siamo dove avevamo immaginato di essere a inizio stagione, ma una partita così è inaccettabile. Se andiamo ad analizzarla, nel primo tempo si poteva concludere con un pareggio. Una volta iniziato il secondo tempo il Pontedera è andato in vantaggio: va bene, ma dal 2-0 ad arrivare al 5-1 ne passa. Dobbiamo vendere cara la pelle. I ragazzi devono capire che queste figure non puoi farle se ti chiami SPAL, specie in questa categoria”.
CONFRONTO – “Ogni giorno io e Casella ci confrontiamo, specie dopo una partita così. È difficile capire il motivo di questa prestazione, soprattutto perché è arrivata dopo tre vittorie. Non ti aspetti che la squadra si sconnetta in questa maniera dal campo. Non c’è una ricetta: so solo che dobbiamo lavorare e spingere di più. Ai miei ragazzi ho fatto alcuni esempi del calcio italiano, come l’Atalanta di Gasperini. Nella mia carriera ho avuto Gasperini come allenatore e so come lavora. Noi dobbiamo arrivare ad avere quella cattiveria lì. Posso citare anche Antonio Conte che ha vinto molti scudetti da quando è allenatore. I suoi allenamenti sono composti da tanta concentrazione e tanta intensità: con i nostri limiti, anche noi dobbiamo raggiungere questo tipo di mentalità. Non posso pensare di portare un giocatore da dieci a cento, ma voglio che per lo meno da dieci mi arrivi a quindici. Se le cose non vanno, ripartiremo la settimana seguente senza però aver distrutto tutto ciò di buono fatto nei mesi precedenti”.
EL KADDOURI – “Leggo l’espulsione di Omar come un momento di frustrazione personale. Nel momento in cui vuoi ribaltare il risultato della partita e subito dopo prendi gol, qualche parolina di troppo può scappare. Inoltre c’è una cosa da chiarire: l’arbitro può sbagliare. Siamo tutti umani e, come tali, tutti commettiamo degli errori. In certe situazioni tapparsi le orecchie o rimproverare verbalmente può bastare. In ogni caso, Omar ha capito di aver commesso una grande sciocchezza”.
CONDIZIONE FISICA – “Di certo le cause di questo stop improvviso non sono di natura fisica. Siete stati proprio voi giornalisti a esaltare una condizione fisica buona nelle tre partite precedenti. A Pontedera la squadra ha proprio staccato la spina, arrendendosi all’avversario. Ripeto: ci può stare che l’avversario sia più forte di te, ma la mia squadra non deve inginocchiarsi davanti a nessuno. Noi, purtroppo, abbandoniamo il terreno di gioco in maniera piuttosto frequente e questo non va bene”.
SQUADRA – “La fortuna consiste nel fatto che dopo una mazzata del genere hai la possibilità di rifarti sul campo dopo pochi giorni; la sfortuna è che dopo una vittoria devi mantenere lo stesso livello. Abbiamo la possibilità di dimostrare che non siamo quelli visti a Pontedera. Dobbiamo far vedere ai nostri tifosi che siamo una squadra in ripresa, che aveva la grinta e che lottava come nelle precedenti tre gare. Penso che i ragazzi si siano vergognati di questa prestazione. In settimana ho insistito tanto con alcuni dei giocatori, specialmente con i più giovani, perché avevo paura che la loro testa non fosse concentrata sulla partita. Spesso ho ricordato loro che una quarta vittoria avrebbe permesso di lavorare con una serenità maggiore. Ecco qui che invece ci siamo ricoperti nuovamente di polvere nera, per non dire altro, e adesso tocca ripulirci ancora. Non me l’aspettavo, ma evidentemente avrei dovuto insistere maggiormente in settimana per evitare questa sconfitta. Siamo fragili mentalmente e dobbiamo migliorare”.
“A Pontedera abbiamo sbagliato l’approccio. Nei primi 15 minuti non abbiamo vinto alcun contrasto e neanche una seconda palla. Loro sono passati in vantaggio meritamente e solo da lì abbiamo iniziato a giocare. L’idea era quella di fare il loro gioco: dalla loro formazione era chiaro che volessero chiudersi in difesa per poi ripartire e sfruttare i contropiede. A tal proposito, è risaputo che queste squadre si chiudono in difesa quando hanno il vantaggio dalla loro parte. Dal canto nostro non siamo andati sugli esterni, ma abbiamo insistito sulla parte centrale. Per non dimenticare dell’ingresso nella ripresa, dove dopo neanche trenta secondi c’è stata un’occasione importante per gli avversari. Gli approcci dei due tempi sono stati sbagliatissimi. Ci sta perdere 2-0, ma non ci sta uscire dal campo. L’approccio contro squadre che adottano un atteggiamento tattico sfavorevole deve essere chiaro. Come si può risolvere? Personalmente sono sicuro che il problema non riguardi l’aspetto tecnico-tattico, ma la mentalità. Abbiamo effettuato dei colloqui a livello individuale con tutta la squadra proprio per cercare di migliorare la nostra testa. Ogni mattina dovrò alzarmi dal letto ricordando questo brutto risultato, se voglio migliorare come uomo e come allenatore. La stessa cosa, però, me l’aspetto anche dai miei ragazzi”.
VIS PESARO – “Sono una squadra che fa dell’intensità e della pressione uomo su uomo la sua arma migliore. È una squadra dai dati molto buoni: è prima per conquista delle seconde palle, così come per duelli aerei vinti. Tuttavia è 19^ per gioco costruito con azioni manovrate. Da qui capisci che un approccio sbagliato può permettere loro di farti del male. Possono ripartire con due attaccanti strutturati, nonché a dare spazio alla grande qualità che hanno negli ultimi trenta metri. Li abbiamo studiati: sappiamo che dobbiamo portare massimo rispetto, ma con quest’ultimo dobbiamo vendere cara la pelle”.
IPOTESI DI FORMAZIONE (352): Galeotti; Bruscagin, Nador, Arena (Polito); Calapai, Zammarini, Buchel (Radrezza), D’Orazio, Mignanelli; Rao, Antenucci.