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A margine della conferenza stampa di presentazione di Hamza Haoudi (2001), il direttore sportivo Alex Casella è stato interpellato dai giornalisti per fare il punto sul mercato di riparazione della SPAL. le sue parole permettono ovviamente di contestualizzare ancor meglio le prospettive per la sessione di mercato in corso.

SITUAZIONE – “Non ci sono movimenti imminenti, anche se le trattative possono sempre sbloccarsi da un momento all’altro. Essendo un mercato di riparazione è chiaro che si muoveranno i giocatori che hanno avuto meno spazio. Tutte le società, e tutti i colleghi direttori sportivi che ho sentito, sono alla ricerca di un attaccante e di giocatori offensivi negli stessi ruoli che stiamo cercando anche noi, quindi non sarà semplice arrivare su determinati profili. Questo perché nonostante la piazza sia di primissimo piano, la classifica non rispecchia il nostro valore e il nostro blasone, di conseguenza ci sono società più avanti di noi. Fino all’ultimo lavoreremo per migliorare la squadra e dare la possibilità ad Andrea (Dossena, ndr) di avere una rosa più completa: lo abbiamo fatto all’apertura del mercato con Hamza e cercheremo di farlo da qui alla fine della sessione“.

BILANCIO DEL GIRONE D’ANDATA – “Penso che siamo sotto rendimento, nel senso che questa rosa non è del livello tale da avere i 23 punti sul campo che abbiamo guadagnato finora. Secondo me abbiamo una squadra che dovrebbe essere a oggi sui 29-30 punti raccolti. Tra i fattori che ci hanno portato ad allontanarci dal nostro rendimento ci sono sicuramente gli infortuni, tanti, che hanno condizionato parte della stagione. Ci sono stati momenti in cui Andrea guardando in panchina si ritrovava due cambi di livello da prima squadra e 6-7 ragazzi della Primavera. Giocatori bravi e di prospettiva che sicuramente potranno diventare giocatori di un certo livello, ma vestire la maglia della SPAL in una posizione di classifica difficile è complicato per i più esperti, figuriamoci per ragazzi del 2007 o 2008 che devono giocare con una grossa responsabilità sulle spalle davanti a uno stadio pieno di tifosi. Non avere cambi durante una partita o dover giocare 12-13 partite con l’unico riferimento davanti che è stato Antenucci è sicuramente stato determinante: ci sono mancati quei 4-5 punti in più che potevano permettere di vedere un po’ la classifica come un bicchiere mezzo pieno, anche se distanti dalle primissime posizioni“.

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