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La SPAL ritrova la vittoria dopo cinque turni nella complicata trasferta di Lucca. Dopo essere andata avanti di due gol grazie all’intramontabile Antenucci, un approccio horror durante la seconda frazione ha portato i padroni di casa a rimontare le due reti. A deciderla è però un bel gol di D’Orazio in mischia che porta la SPAL a quota 23 punti, a +4 sulla stessa Lucchese. Un risultato che riequilibra perfettamente lo scontro diretto dell’andata.

VOTO DI SQUADRA 6 – Sul campo pesante di Lucca la squadra approccia bene, provando a imporre il proprio gioco così come chiesto dal mister alla vigilia. Dopo un primo tempo quasi perfetto, in cui arriva peraltro il primo rigore dopo 62 partite ufficiali, nel secondo i biancazzurri sono irriconoscibili. Un approccio distratto fa guadagnare campo e coraggio a una Lucchese che nel giro di una ventina di minuti riporta il punteggio in parità, facendo presagire persino un tracollo come altri già visti in stagione. Da salvare della ripresa c’è solo la reazione rabbiosa e immediata che porta la SPAL ad una vittoria importantissima per morale e classifica. Ma la mancata esultanza dopo il fischio finale della maggior parte dei giocatori fa capire lo stato d’animo generale della truppa.

GALEOTTI 6 – Cercato spesso dalla retroguardia nella fase di circolazione, soprattutto in avvio, è bravo a gestire con tranquillità le fasi di possesso. Sporca i guantoni al 10′ quando Magnaghi prova a girarsi con un destro che lui controlla senza grossi problemi. I veri pericoli dalle sue parti arrivano prima da un paio di conclusioni velenose di Quirini che escono di poco a lato. Nel secondo è bravo a respingere su Magnaghi sul suo palo salvo poi essere beffato dalla leggera deviazione di Nador prima e dal tocco sotto dello stesso Magnaghi poi. 

CALAPAI 6 – Il suo dinamismo sulla fascia offre diverse soluzioni ai compagni che lo cercano con tagli a tutto campo. La sua è una gara prettamente difensiva, ma nel momento clou è bravo a non andare in affanno. Qualche esitazione lo mette sotto pressione più del necessario.

ARENA 5 – Cerca subito al 5’ a indirizzare la partita con un colpo di testa da corner, ormai una specialità. La squadra lascia a lui il compito di cercare il varco con il lancio lungo verso gli esterni e le punte, e lui si assume le proprie responsabilità così come in fase difensiva dove sembra sovrastare nettamente Magnaghi. Nella seconda frazione così come il compagno di reparto Nador, perde completamente la bussola e viene beffato dal taglio di Magnaghi sul gol del 2-2. Un suo goffo intervento rischia di propiziare anche il 3-2: provvede il palo a salvare la baracca.

NADOR 5,5 – Viene preferito a Bassoli come centrale nella difesa a quattro. La sua gara è a due facce: solida nel primo tempo, anche con un paio di accelerazioni in uscita, deficitaria nel secondo quando va in apnea. Tocca in maniera decisiva il colpo di testa per beffare Galeotti sul tiro cross di Quirini dell’1-2 e in marcatura palesa i limiti su cui Dossena sta cercando di lavorare (dal 83’ RADREZZA 6 – C’era da mettersi al servizio della squadra per proteggere il risultato. Lo fa con un paio di raddoppi e cercando di far viaggiare il pallone). 

MIGNANELLI 6 –  Dalla sua parte arriva forse il cliente più scomodo di giornata visto che la Lucchese si affida perlopiù a Quirini per provare a impensierire Galeotti. La grande intensità in fase di pressione lo tiene a bada per tutto il primo tempo salvo poi andare in difficoltà a inizio ripresa con la squadra che si abbassa. Bene in fase offensiva dove la grande intesa con Rao viene certificata dal passaggio che porta all’assist per il rigore. 

ZAMMARINI 6,5 – Prova ad agevolare il compito di Awua dando una voce ai compagni in mezzo al campo. Dopo un avvio in cui cerca di studiare le giuste distanze, torna a inserirsi con grande costanza, procurandosi anche il contatto del rigore con Tumbarello. La sua gara termina al 57’ dopo che qualche minuto prima, si era accasciato a terra (dal 57’ HAOUDI 6 – Pronti, via prova subito a calciare dai trentacinque metri con un destro abbondantemente largo. Prosegue la sua gara spendendo un giallo su Quirini dopo essersi addormentato con la palla tra i piedi in mezzo al campo e ci mette il fondamentale recupero per il gol del 3-2 in area ospite). 

AWUA 6,5 – Torna in campo dopo quasi oltre mesi con il compito di fare da filtro davanti alla difesa. Non è sicuramente la sua qualità principale quella di ripulire i palloni con qualità, ma lui ci prova cercando di compensare con la quantità. Ci riesce bene nella prima frazione nonostante qualche errore tecnico, palesa una condizione precaria nella seconda parte, quando deve ridurre il raggio d’azione. Comunque prezioso in tanti momenti della gara (dal 83’ KANE 6 Ripulisce bene un pallone che porta alla conclusione di Haoudi nel finale). 

D’ORAZIO 6,5 – Ricopre una zona di campo molto alta in avvio, quasi a bilanciare la posizione di Zammarini principalmente difensiva. Flirta con il vantaggio al 39’ con un’azione personale che si chiude con un tiro che Coletta sembra lasciarsi scappare. Ma la vera giocata di giornata la trova al 72’ quando risolve un batti e ribatti in area ospite centrando il gol del sorpasso del 3-2 che può essere la vera sliding door della stagione della SPAL. 

BIDAOUI 6 – Forse per la prima volta in stagione appare immerso nelle dinamiche del gioco. Va vicinissimo al gol in avvio con un colpo di testa su delizioso invito di Mignanelli. Si rifà a fine primo tempo imbucando perfettamente per il gol del 2-0 di Antenucci. Alcune scelte rimangono poco comprensibili, ma sembra in miglioramento. Esce stremato al 77’ dopo aver aiutato con grande costanza anche in fase di ripiegamento (dal 77’ BASSOLI 6 Fuori a sorpresa dall’undici titolare, ce lo ricorderemo per la spazzata sulla linea successiva al palo colto da Catanese).

ANTENUCCI 8 – Centravanti gran riserva. Nel senso di bottiglia buona, buonissima, un distillato di classe pura da occasioni speciali, davanti al quale si può solo ringraziare. Sbatte dentro il primo rigore dopo 62 partite di attesa: un pallone che per altri avrebbe pesato il triplo. Non per lui che spiazza Coletta senza problemi. Raddoppia col marchio di fabbrica, la rasoiata a incrociare sul secondo palo. 50 gol con la SPAL, -2 dalla leggenda Massei. Basterebbe questo per far capire il suo impatto.

RAO 6,5 – Partire dalla fascia gli fa bene. Con una serie di finte manda completamente fuori giri Gemignani in occasione del cross da cui nasce il rigore, dimostrandosi una costante nel lavorare e smistare tra le linee con Mignanelli (dal 83’ CECCHINATO 5,5- Un pochino pasticcione, principalmente per la voglia di spaccare il mondo che trasuda da ogni sua azione. Glielo si può concedere a 17 anni. Però con un pizzico di lucidità in più avrebbe potuto essere protagonista per il gol della tranquillità, invece vanifica un contropiede molto promettente che lui stesso aveva innescato con caparbietà. Prende qualche parola da Galeotti per un’opposizione non perfetta su una punizione pericolosa). 

 

DOSSENA 5,5 – Prova a cambiare qualche carta per mettere in difficoltà Gorgone che proprio nella partita di andata era riuscito ad approcciare al meglio la gara e indirizzarla in maniera irreversibile con un 2-3 . La scelta di rispolverare Nador e Awua paga nel primo tempo, ma poi condiziona il secondo visto che al di là del tocco decisivo sul primo gol, la SPAL concede enormi spazi in contropiede senza trovare più alcun equilibrio. Il gol del definitivo 2-3 di D’Orazio espone i biancazzurri al successivo arrembaggio della squadra di casa che non riesce a trovare il pari anche forse per un po’ di sfortuna.

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