Due interventi decisivi, l’ennesima prova degna di nota eppure tutto ciò non è bastato per portare a casa i tre punti. Al termine di SPAL-Sestri Levante 1-1 in sala stampa ha parlato anche Cesare Galeotti, portiere biancazzurro chiaramente non soddisfatto per come è andata la gara e per l’andamento della stagione nonostante i buoni risultati a livello personale.
ANALISI – “È un periodo un po’ complicato. Dopo la vittoria di Lucca abbiamo lavorato bene in settimana e puntavamo a prenderci i tre punti in casa. Non ci siamo riusciti e nella prossima dovremo lavorare ancora più forte per andare a vincere a Carpi”.
GOL DEL SESTRI – “Sul gol subito abbiamo perso una palla a metà campo, loro hanno fatto un bell’uno-due fuori area. Durmush lo avevo visto e studiato, sapevo che e un ottimo mancino ma è stato bravo anche lui a metterla bene”.
ATTEGGIAMENTO – “Nell’intervallo abbiamo cercato di recuperare le energie per ripartire più forte rispetto a come avevamo finito il primo tempo: evidentemente non ci siamo riusciti quindi le colpe sono nostre e chiaramente ci dispiace”.
PARATE – “I miei due interventi sono stati importanti, ma non sono serviti ai fini del risultato: il mio ruolo è parare, e poi per l’andamento della gara non sono stati così fondamentali. Io provo sempre a lavorare per dare una mano alla squadra, però anche se ci riesco, in parte, ma non porti punti a casa, alla fine c’è comunque rammarico. Tra i due il più difficoltoso è stato forse il colpo di testa da distanza ravvicinata di Parravicini”.
Galeotti ha poi commentato anche la parabola personale, che lo ha visto chiudere lo scorso campionato da titolare, salvo poi ritornare in panchina in estate per poi riprendersi la porta: “Quest’estate sono state prese delle decisioni e io le ho accettate, ma parliamo del passato. Ho dovuto lavorare tanto per farmi trovare pronto e quando il mister mi ha chiamato in causa ho cercato di esserlo. Il mister mi sta dando fiducia e lo ringrazio per questo: devo continuare a lavorare forte perché sono sicuro di poter dare ancora di più alla squadra”.
APPARTENENZA – “Arrivare sotto la curva e vedere tutta quella gente vuol dire tanto, perché io sono cresciuto alla SPAL. Devo anche essere bravo ogni tanto a scindere la parte del giocatore e del tifoso. Essendo cresciuto nel settore giovanile mi sono attaccato tanto a questi colori e tenendoci molto diventa anche difficile ragionare a mente lucida. È una grandissima emozione ogni volta andare sotto la curva anche perché i tifosi sono encomiabili”.
CLASSIFICA – “La classifica deve migliorare per forza: in questo momento siamo nell’ultima posizione per i playout: dobbiamo fare punti, e puntare partita per partita già dalla prossima con il Carpi. Bisogna pensare alla vittoria una partita dopo l’altra per migliorare il più possibile questa classifica perché è vero che mancano tante gare, ma le settimane e i treni passano e bisogna iniziare a risalire”.