La SPAL perde anche uno degli ultimi treni per la salvezza diretta facendosi battere al “Mazza” da un Campobasso cinico e anche un po’ fortunato. I molisani non vincevano in trasferta da ottobre, ma ovviamente a Ferrara hanno trovato il tavolo apparecchiato per una festa coi loro tifosi grazie a una difesa ancora una volta imbarazzante. Questa l’analisi di Francesco Baldini in sala stampa.
LA PARTITA – “Non possiamo continuare a compromettere le prestazioni per degli errori di distrazione. Non si può prendere il primo gol dopo tre minuti, con una palla dritta per dritta. Continuiamo a pagare cose come queste. Ho detto ai ragazzi che io continuerò ad aiutarli in tutti i modi, ma intervenire sulla testa o sulla concentrazione non è semplice. Una mia squadra non giocava come oggi dai tempi del Catania (2021,ndr). Posso dire davvero poco su quanto fatto in campo. Posso recriminare sul fatto della concentrazione, ma sotto quel punto di vista noi allenatori facciamo fatica a intervenire. Puoi intervenire su tutto il resto: moduli, schemi, cambi, ma non è semplice farlo sulla testa dei ragazzi. Analizzo sempre ciò che potevo fare meglio, io per primo, ma in questo momento i ragazzi devono alzare assolutamente il livello di concentrazione, soprattutto nella fase di non possesso. Purtroppo il calcio è stronzo sotto questo punto di vista. Quando è così è davvero frustrante. Perché abbiamo giocato, abbiamo creato occasioni, abbiamo preso traverse… se oggi c’era una squadra che doveva vincere era la SPAL”.
PRIMO GOL – “Non ho mai parlato a questa squadra di trappola del fuorigioco. Ho sempre detto ai ragazzi che i tagli degli attaccanti avversari si seguono, soprattutto se avvengono alle spalle di un compagno. Noi non lo abbiamo fatto e ci hanno castigato. Non è questione di richiesta, è una questione di scelta e in questo episodio abbiamo fatto una scelta sbagliata”.
SECONDO GOL – “Fa parte di quello che ho detto fino ad ora. Noi continuiamo a prendere gol per poca concentrazione. Se non arrivi per primo sulla ribattuta di un calcio di rigore parato vuol dire che mentalmente il gol lo hai già preso nel momento in cui è stato fischiato il rigore. Se fosse un problema di attitudine nei giocatori li cambi e ne metti un altro. Noi invece nella testa avevamo già preso il 2-0. E quando passi questi momenti, lo dico da ex calciatore, è tutto pesante. In questo momento il tuo portiere para il rigore e tu non sei sulla respinta: è proprio qui che dobbiamo migliorare, perché del resto non saprei cosa toccare. Sulle fasce lavoriamo bene, le occasioni le creiamo, concessi quei due episodi, cosa dico alla linea difensiva? Bisogna che capiamo che se l’attaccante attacca la profondità io seguo il taglio, e se il mio portiere para il rigore io devo arrivare per primo sulla ribattuta”.
PARIGINI/RAO – “Vittorio ha fatto una grande partita, poi l’ho dovuto togliere perché l’ho visto arrivare a fine primo tempo già abbastanza stanco. Viene da un periodo di inattività quindi ha bisogno di mettere minutaggio piano piano. Per quanto riguarda Rao devo dire che nonostante abbia perso un paio di palloni l’ho visto anche farsi 50 metri per recuperarli ed è quello che voglio da lui”
NERVOSISMO – “Con Mignanelli ne abbiamo parlato, ma se analizzo la sua prestazione che gli devo dire? Quante occasioni ha creato? Quanti palloni ha messo? Poi gli errori in serie C li fan tutti, altrimenti sarebbe in serie A. Sul colpo di testa non è neanche così fuori dalla marcatura. Penso sia più grave non prendere la respinta del portiere”.
SALVEZZA – ”In termini di prestazione è difficile fare di più di quanto fatto oggi. Perché si è perso, è vero, ma il motivo non sta nel modulo o nella tattica, ma di non concentrazione in un episodio, o due considerando il rigore. Ricordatemi cos’ha fatto di più il Campobasso. Siamo qui a spiegare il niente, perché contano i risultati che dobbiamo iniziare a fare. Io non conosco veramente altra strada che quella del lavorare ogni giorno. Stiamo cercando di mettere il vestito migliore possibile a questa squadra, abbiamo girato moduli e giocatori. Io sinceramente non conosco un modo diverso di allenare rispetto a questo”.