Ed è vittoria! Sono tre punti pesantissimi per la SPAL quelli che arrivano dal campo della Pianese grazie a un rigore trasformato da Molina. Prestazione secondo le attese, almeno nel secondo tempo, da squadra che deve badare al sodo per fare il possibile per salvarsi. Andare a casa senza la vittoria sarebbe stata un’ingiustizia per quanto visto sul campo.
VOTO DI SQUADRA 6,5 – A un primo tempo approcciato volonterosamente e poi giocato male, ha fatto seguito una ripresa giocata con l’atteggiamento da bassa serie C che era stato richiesto da Baldini. Certo, la pochezza tecnica della Pianese ha aiutato, ma la SPAL si è difesa meglio del solito e ha creato più occasioni per sbloccare la gara. Un’ingenuità di Masetti ha spalancato il portone, poi sarebbe stato utile chiuderla con l’occasione surreale di Awua e con l’errore netto di Rao, ma per una squadra che non vinceva dal 10 gennaio e rimane in una situazione sanguinosissima non è il caso di chiedere di più.
GALEOTTI 6 – Reattivo a mettere in angolo sul primo tiro pericoloso di Frey, che calcia forte dal limite. Le altre occasioni pericolose dei padroni di casa non lo impegnano e può limitarsi a guardarle sorvolare la traversa.
BRUSCAGIN 6 – Torna titolare vista l’assenza per squalifica di Mignanelli, gioca come centrale di destra e se la cava con slittamenti di reparto e buone chiusure specialmente sulle palle che spiovono per vie centrali alle spalle di Nador. Va un po’ in apnea però quando gli avversari lo puntano in velocità, costringendolo al fallo. Senza mezze misure quando è ora di allontanare i pericoli, anche se talvolta regala palla in acque non proprio tranquille.
NADOR 6 – Da perno arretrato aveva fatto discretamente nelle altre occasioni in cui la SPAL aveva giocato a tre, eccezion fatta per la gara interna col Campobasso. Bruscagin e Fiordaliso si muovono bene di reparto e lui rimane in controllo nonostante la mobilità di Mignani. Un po’ su di giri alla fine, probabilmente è lui a innescare il principio di rissa dopo il fischio dell’arbitro.
FIORDALISO 6,5 – Nuovamente cambiato di ruolo, stavolta traslato sulla sinistra nei tre di difesa, risulta comunque uno dei più attenti, come nelle ultime uscite. Bravo negli uno contro uno e nelle diagonali difensive. Crea anche un’occasione per Parigini, non sfruttata.
IGLIO 6,5 – Non giocava da SPAL-Carrarese del 23 marzo 2024, mentre l’ultima da titolare risaliva addirittura alla trasferta di Recanati dell’1 ottobre 2023 che costò la panchina a Di Carlo. Inizialmente arrugginito, nel primo tempo si contano un’accelerata in cui perde palla e lavoro di posizione e schermo agli avversari. Nella ripresa però ha lui le occasioni più nitide: prima con una deviazione fortunosa sul primo palo, poi con una rasoiata indirizzata all’angolino respinta da Boer (dal 22′ s.t. CALAPAI 6 – Rileva il compagno che non poteva certo avere i 90 minuti. Più utile per reggere nei contrasti che con le sovrapposizioni, che dal momento in cui la SPAL passa i vantaggio ovviamente vengono centellinate).
PAGHERA 6 – Ci prova con un destro violento alla mezz’ora, costringendo Boer alla respinta. Qualche problema nel mantenere le distanze, come nel tiro indisturbato di Mastropietro in chiusura di primo tempo. Si alterna a Radrezza nel giro palla, senza strafare, ma ha il merito di conquistare il rigore venendo affossato in area da Masetti (dal 33′ s.t. NINA 6 – Entra insieme ad Awua, ma fa meglio del compagno. Più concreto, mette a disposizione fisicità e pragmatismo nel risolvere situazioni).
RADREZZA 6,5 – Si conferma uno di più concreti e positivi. Al centro del campo con la fascia da capitano, amministra sfruttando la sua tecnica a dispetto del mismatch fisico con gli avversari. Un fattore nel mantenere compatta e ordinata la squadra.
ZAMMARINI 5 – Mezzala sinistra per accompagnare l’azione quando D’Orazio converge internamente e dare il suo sostegno. Nella pratica però è il solito fantasma con pochissimi palloni toccati e un apporto quasi nullo in entrambe le fasi. Nella ripresa ha anche due occasioni: prima un tiro al volo alto, poi un inserimento centrale in cui tarda la conclusione e non riesce a dare forza.
D’ORAZIO 5,5 – Ha la prima mezza occasione sul retropassaggio sbagliato di testa di Polidori, con Boer che gli chiude la porta. Agisce da quinto di sinistra con libertà di offendere e alzarsi sulla linea degli attaccanti. Rivedibili i suoi tentativi di cross, fuori misura, così come ampiamente imprecisi anche i pochi tiri in porta. Sparisce completamente nel secondo tempo (dal 33′ s.t. AWUA 5,5 – Nel primo minuto dal suo ingresso viene ammonito e lascia un buco che genera la conclusione deviata e pericolosa di Mignani. Sfortunato a centrare Molina con la conclusione a botta sicura sul cross basso di Rao).
PARIGINI 5.5 – Cerca di caricarsi la squadra sulle spalle e in avvio va via bene sulla destra mettendo un cross che D’Orazio non riesce a ribadire verso la porta. Alla lunga però perde incisività e sbaglia giocate semplici, salvo rinsavirsi nella ripresa con un cross identico al primo, su cui Iglio impegna Boer. I compagni lo cercano per creare qualcosa, con risultati alterni. Ammonito, salterà la sfida con la Ternana (dal 22′ s.t. RAO 5,5 – Solita mossa a partita in corso per mezz’ora a due facce. Sbaglia i primi tre palloni che giungono nella sua zona: la verticalizzazione per Molina, il lancio di D’Orazio e la triangolazione con Zammarini. Poi ritorna in sé quando scappa via sulla sinistra e trova Awua a rimorchio per l’occasione che poteva chiudere il match. Un’altra accelerazione delle sue per guadagnare secondi. Generoso anche in ripiego, ma sbaglia lui stesso una palla gol netta da solo a tu per tu con Boer).
MOLINA 7 – Si districa bene nelle palle lunghe che gli arrivano dalle retrovie, ha poi il primo pallone buono a metà primo tempo, ma spara alto di potenza dal limite defilato dell’area piccola. Si spende in recupero palla, tanto lavoro e lotta fisica, sia spalle alla porta, sia attaccandola, gli manca giusto la stoccata decisiva. Finisce la benzina attorno all’ora di gioco arrivando lungo su due palloni potenzialmente spendibili in contropiede, ma rimane in campo, si incarica della battuta e trasforma un rigore pesantissimo. Para involontariamente il tiro di Awua e poi centra il palo quando se la ritrova lì, un po’ goffamente (dal 42′ s.t. KARLSSON ng – Dentro per rilevare un Molina stremato già da diversi minuti. Si suppone che possa aiutare proteggendo e facendo salire la squadra, e nel complesso fa il suo pur mantenendo alta la percentuale di errori).
BALDINI 6 – Cambia nuovamente il vestito tattico optando per un 352 atipico con Parigini seconda punta e D’Orazio quinto di sinistra, oltre che rilanciando Iglio. Dopo un primo tempo bloccato, la SPAL torna in campo con la faccia giusta, giocando con quel minimo di voglia in più di cui aveva parlato in conferenza, e spingendo contro un avversario che è parso (di nuovo) davvero poca cosa. I lanci lunghi sulla punta non sono stati soluzione disperata ma ragionata, considerando anche che Molina ha efficacia nel gestirli diversa (e migliore) rispetto a Karlsson. Al netto di un 352 ordinato e compatto, e di un gol su rigore, la differenza l’ha fatta l’atteggiamento, come aveva chiesto e detto. Prestazione sporca come necessario, non è certo tempo di disquisire sul gioco, comunque migliore rispetto a tre giorni fa, ma piuttosto sulla porta finalmente (e per una volta) inviolata.