foto Roberto Manderioli
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Basterebbe un singolo dato, quello dei gol incassati in stagione, a raccontare la disastrosa stagione della SPAL: il totale, ovviamente temporaneo, è lievitato a 62 (coppa Italia di serie C compresa) nell’arco di 37 partite, ma a fare impressione ancora di più è l’incidenza dei palloni raccolti in fondo alla rete a causa di azioni nate a palla ferma. Il gol di Moretti del Pontedera ha fatto salire il conto a quota 20, un’enormità.

Sono cambiati moduli, interpreti, persino allenatori, ma la SPAL si porta dietro questo difetto di fabbrica (per la verità uno di molti) che la sta mettendo a rischio di retrocessione in serie D. Più di un girone fa, nel raccontare gli inquietanti numeri di gol subiti da palla inattiva (già otto nelle prime tredici), ci eravamo avvalsi del termine entropia proprio per definire la situazione di caos e di disordine che si manifestava ogni qualvolta gli avversari creavano questo tipo di situazione.   

Oggi, a due gare dalla fine del campionato (al netto dei playout), il numero di gol presi da calcio da fermo è più che raddoppiato e l’impatto sulla classifica è devastante. Oltre all’eliminazione in coppa Italia di serie C per mano dell’Atalanta U23 col colpo di testa di Tornaghi – un sinistro presagio d’agosto – sono infatti tredici i punti che la SPAL ha effettivamente perso da situazioni da calcio da fermo. Facendo un semplice confronto con i gol totali subiti, il 32% dei gol presi dalla SPAL deriva da palle inattive. 

Il tema è stato oggetto di discussione in numerose conferenze, non ultima quella di mister Baldini nel post partita contro l’Arezzo, in cui ha esposto con toni piuttosto accesi che secondo lui il problema era trovare maggiore cattiveria in fase di marcatura: Per vincere le partite serve lottare e in alcuni casi anche rischiare di procurarsi ammonizioni. Siamo stati bellini nel secondo tempo, ma non basta questo per salvarci. Se prendo calcio di rigore contro perché ho strappato la maglietta all’avversario in marcatura, magari non mi fa gol e io per questo alleno tutti i giorni i difensori per lavorare in questo modo. Se mi danno contro un calcio di rigore perché Nador ha strappato la maglietta io non dico niente. Da quando sono qui sto lavorando solo su quello: ci si salva con la cattiveria, con l’ignoranza, prestando comunque attenzione al fatto che determinati episodi possono condizionarti”.

Insomma non può essere sicuramente un problema di sistema di marcatura (a uomo, a zona o mista) o di personalità (come ribadito anche da Bassoli), ma è sicuramente una questione di concentrazione e cattiveria nella gestione delle situazioni nell’arco dei novanta. O forse di banale predisposizione a fare il proprio mestiere quando si è in area e gli avversari sparano il pallone nella mischia.

Se analizziamo nello specifico le situazioni che sono costate punti a tutti gli effetti, la SPAL sarebbe oggi a quota 44 punti, in piena corsa per i playoff. Seguendo un mero criterio cronologico i gol da calcio da fermo che sono costati punti alla SPAL nel girone d’andata sono 4 (per un totale di 5 punti): il gol del 2-1 del Milan Futuro di Chaka Traoré nato da una rimessa laterale all’85’, quello di Brosco al Mazza sull’uscita scellerata di Melgrati da corner contro il Pescara, quello dell’1-1 di Mignani derivato dall’ultimo corner della partita contro la Pianese (1-1) e infine quello di Paganini con la Vis Pesaro, sempre da corner. Non sono invece costati punti, se ci si limita alla semplice analisi del risultato finale, il terzo gol di Montevago in Perugia-SPAL 3-0; il momentaneo pareggio di Pane in Sestri Levante-SPAL 1-3; il clamoroso autogol di Awua in SPAL-Entella 0-2; il tris di Serra in Campobasso-SPAL 4-0; il vantaggio iniziale ospite di Nebuloso in SPAL-Pineto 2-1 e il 2-0 di Pretato nel pesante 5-1 di Pontedera. Di certo però alcuni hanno avuto un peso specifico significativo nell’indirizzare le partite.

Venendo al girone di ritorno sono invece ben 7 i gol che sono costati punti alla SPAL (per un totale di 8 punti): il vantaggio iniziale di Caccavo da corner nel pari di Ascoli per 1-1; il bel gol di Quirini nato da una punizione defilata nella sconfitta casalinga contro il Milan Futuro (1-2) – costata la panchina a Dossena – il bis di Castelli derivato da una rimessa battuta velocemente nella sconfitta di Chiavari per 1-2 contro la Virtus Entella; il gol su ribattuta di Pellitteri dopo il rigore parato da Galeotti in SPAL-Campobasso 1-2; i gol di Gilli e Pattarello rispettivamente da corner e su punizione diretta che hanno permesso all’Arezzo di sigillare il risultato sullo 0-2 già nel corso del primo tempo e infine proprio quello di testa di Moretti da corner contro il Pontedera. Ininfluenti, almeno in senso stretto, sul risultato sono invece state la splendida punizione di Cicerelli e il raddoppio di Cianci di testa (da corner) nella sconfitta casalinga per 0-3 contro la Ternana. 

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