All’incirca dall’estate del 2019 a oggi la SPAL ha la sua stella polare nella cosiddetta “Prima Legge di Murphy”, che molto semplicemente dice: “Se qualcosa può andare storto, lo farà“. Un po’ per caso e un po’ per conclamata incapacità, a più livelli e in diversi passaggi storici.
Poco meno di un anno fa, a maggio 2024, una tifoseria tiepidamente ottimista dopo un buon finale di stagione veniva colpita dalla bastonata dal deferimento per il ritardo nei pagamenti di febbraio che ha poi provocato il -3 in classifica col quale la SPAL ha viaggiato negli ultimi mesi. All’epoca si disse candidamente: “Speriamo non siano decisivi alla fine“. Ovviamente lo sono stati e possono avere conseguenze catastrofiche. Perché presentarsi alla 38^ giornata con 35 – pur miseri – punti avrebbe potuto tenere aperta persino la porta molto stretta della salvezza diretta, o avrebbe quantomeno aiutato a infilarsi ai playout in posizione di vantaggio. Invece ora la squadra di Baldini dovrà contare su una Vis Pesaro parecchio scarica sulla strada del Milan Futuro. Sempre che poi i biancazzurri riescano ad avere ragione del Gubbio, cosa di cui è assai lecito dubitare vista la cronica incapacità di questa squadra di fare tre punti in una volta.
Nella terrificante condizione sportiva della SPAL quel -3 ha avuto implicazioni profondissime su ogni fronte: di credibilità (col pubblico, ma anche sul mercato), di sfiducia (qualche giocatore ne ha parlato apertamente) e per di più ha tolto alla società anche il paracadute della possibile riammissione in serie C nel malaugurato caso di retrocessione tra i dilettanti. Senza la penalizzazione rientrare dalla porta sul retro sarebbe stato complesso, con la penalizzazione è invece impossibile per via delle norme fissate dalla FIGC.
Lo scorso 30 gennaio 2025 il Consiglio Federale ha infatti stabilito che non verranno prese in considerazione per la riammissione “[…] le società che abbiano subito sanzioni, scontate nelle stagioni sportive 2023/2024 e 2024/2025, per il mancato pagamento, nei termini prescritti, degli emolumenti degli incentivi all’esodo dovuti ai tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo o delle ritenute IRPEF, o dei contributi INPS o del Fondo Fine Carriera relative ai suddetti emolumenti. […] In presenza delle citate sanzioni, le società saranno computate ai soli fini della redazione della graduatoria“. Una disposizione che non lascia spazio a interpretazioni e quindi mette automaticamente fuori gioco la SPAL, così come la Triestina e il Messina negli altri due gironi.
In ogni caso la FIGC aveva già messo un primo paletto stabilendo l’ordine per l’integrazione dell’organico della serie C:
1. Una seconda squadra di serie A
2. Una società del campionato nazionale di serie D
3. Una società retrocessa dal campionato di serie C
Con l’Inter Under 23 spettatrice interessata del dramma sportivo della Lucchese e già pronta a occupare il posto in prima fila, servirebbero quindi altre due mancate iscrizioni di squadre salve sul campo per aprire la partita delle riammissioni delle formazioni retrocesse. Che anche in condizioni normali sarebbe una battaglia persa in partenza per la SPAL, visto che la graduatoria prenderà in considerazione prima di tutto i punti fatti sul campo. Solo nel gironi A ci sono tre squadre a rischio di retrocessione che hanno già ora la certezza di completare il campionato con più punti della SPAL.
Insomma per salvare il calcio professionistico a Ferrara non c’è altra strada che non sia la vittoria nel playout contro il Milan Futuro. A proposito di leggi di Murphy e crudeli contrappassi: nel 2020 l’ultima chiamata per la salvezza in serie A con Di Biagio passò proprio da un beffardo 2-2 coi rossoneri senior, suggellato da uno sfortunato autogol di Vicari. Oggi sulla panchina dei rossoneri junior c’è Massimo Oddo, che a metà febbraio 2023 venne ingaggiato da Joe Tacopina per provare a rimediare al discutibilissimo avvicendamento d’ottobre tra Venturato e De Rossi. All’epoca il presidente ammise l’errore e fece delle considerazioni che a distanza di poco più di due anni sono invecchiate malissimo, per non dire ridicolmente. Ora si ritrova sulla strada l’allenatore che aveva accompagnato la SPAL a una serie C che non gli sembrava nemmeno una prospettiva realistica. Peraltro in rappresentanza di colori che Tacopina non ha mai nascosto di ammirare, se non proprio di tifare. Un intreccio quasi diabolico.