foto Filippo Rubin
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La SPAL torna alla vittoria casalinga dopo ben cinque mesi e dopo una serie di quattro pareggi consecutivi (in cui qualche segnale di vita si era intravisto). Buon approccio alla partita e voglia di spingere per tutti i 90 minuti: questi gli aspetti su cui i biancazzurri e mister Baldini devono ripartire per giocarsi al meglio il playout con Milan Futuro, con il vantaggio di poter contare anche sul pareggio complessivo come risultato favorevole per la permanenza in serie C. Queste le parole del mister nell’immediato post-partita.

LA PARTITA – “Finalmente abbiamo raccolto quanto messo in campo. Abbiamo fatto una buona gara per 90 minuti e questa penso sia la cosa più positiva di tutte, a prescindere dal resto e dai tre gol fatti. La SPAL ha fatto la partita dal principio alla fine, probabilmente per la prima volta visto che è successo più volte di concedere dei quarti d’ora o dei tempi agli avversari. Anche dopo il vantaggio abbiamo continuato a spingere. Oggi l’obiettivo era quello di compattarci, sapendo che il Gubbio attacca con tanti uomini soffrendo però le ripartenze. Per questo soprattutto nel primo tempo è successo che abbiamo lasciato il gioco e l’impostazione ai due centrali di difesa e ad un centrocampista. Lo abbiamo fatto per poter rimanere compatti e ripartire, perché in questo momento secondo me abbiamo questo tipo di caratteristiche. I ragazzi si sono applicati tutti, sia chi è partito titolare sia chi è entrato a gara in corso: in poche parole, la SPAL ha fatto la partita, concentrati e tosti. Ora ci dobbiamo riportare tutto questo perché è tutto nelle nostre mani, sta a noi“.

Migliorati nella presenza offensiva? Il riempire l’area lo determina il modulo: con un 352, con due punte, due mezzali e due quinti, attaccherò in sei. Se gioco 343, ho le tre punte, i due quinti e, se va bene un mediano, quindi si rischia di essere uno in meno. Oggi ho chiesto che la punta occupasse l’area in un determinato modo, che l’esterno girasse sotto e il quinto chiudere il secondo palo. Stiamo codificando questi movimenti, ci vogliono mediamente tre o quattro mesi e noi cerchiamo di accelerare i tempi“.

SINGOLI – “La sostituzione di Paghera? Avevo preventivato 50-60 minuti per lui, ho un po’ tirato per averne qualcuno in più perché avevo in testa di riportare Zammarini a centrocampo e inserire Bassoli che poteva avere una ventina di minuti. Incastrando queste due situazioni è uscita la doppia sostituzione in cui ho tolto anche Ntenda che ha avuto i crampi. In questo modo Zammarini è rimasto in campo come quinto: Roberto è una fortuna per qualsiasi allenatore perché è un giocatore che può fare tutti i ruoli. Nel riscaldamento abbiamo perso Fiordaliso per un fastidio alla coscia che non dovrebbe essere niente di grave, ma ho preferito non giocarmelo per chissà quanti giorni e ho messo quindi Zammarini esterno e Calapai braccetto per non buttare tutto il lavoro fatto in settimana. Hanno fatto bene entrambi, se c’è questa disponibilità da parte dei ragazzi per gli allenatori è facile. Parigini? Sta bene“.

PLAYOUT – “Il risultato di oggi è importante sotto tutti i piani, ma ora c’è da giocare due partite e lo dobbiamo fare al 100%. Andare in campo con l’idea di fare due 0-0 sarebbe un errore enorme, quindi ora stacchiamo per un giorno e mezzo e poi, con la fortuna di avere due settimane, prepariamo al meglio questa doppia sfida“.

Abbiamo fatto risultato e questo è importante, ma fare calcoli non è il mio modo di agire: non abbiamo alcuna intenzione di abbassarci, dobbiamo fare le nostre partite che devono essere come quella di oggi. Non esistono partite uguali, ma si può e si deve portare avanti l’atteggiamento, che deve essere quello delle ultime partite e quello che ho visto oggi“.

Più tifosi spallini sia in casa che a Solbiate? Io non posso permettermi di pensare a queste cose, devo preparare bene la partita: il resto sono tutte conseguenze. Sarei ipocrita a dire che il doppio risultato e la seconda partita giocata in casa non sono un vantaggio: volevamo a tutti i costi avere una situazione vantaggiosa per pensare di superare il Milan Futuro e questo è stato fatto. Prepareremo queste due partite senza sottovalutare niente e nonostante il giorno e mezzo libero stiamo studiando per avere un amichevole nel prossimo fine settimana per tenere il ritmo, ma il recupero è fondamentale quanto l’allenamento in determinate circostanze“.

BILANCIO – “Nel mio primo periodo qui ero molto preoccupato: mancavano giocatori che ora abbiamo e non riuscivo a trovare l’equilibrio giusto per questa squadra. Le ho provate tutte, ho provato a girare la squadra in tutti i modi immaginabili, prendendo gli schiaffi quando si perdeva, ma sempre con la consapevolezza di voler costruire qualcosa. Non è stato semplice anche perché non mi era mai capitato di subentrare in queste condizioni: per fare un esempio mi è successo persino di vincere cinque partite di fila al mio subentro in passato. A Trento eravamo in zona playout e abbiamo terminato in zona playoff. A Vicenza avevamo fatto un mezzo miracolo in B giocandoci gli spareggi. Però la bravura del mio staff è stata quella di cercare di rimanere lucidi e dare un equilibrio a questa squadra. Parlavo in conferenza di giocatori grintosi, che combattessero, che sudassero la maglia a prescindere da quello che succedeva in campo: penso che ora questa squadra assomigli un po’ a questa mia descrizione, da chi gioca, a chi giocava prima e chi subentra. In questo momento la SPAL è una squadra compatta e si vede in campo“.

FORMA FISICA – “Non mi passa nemmeno per la testa di parlare di quello che c’è stato prima del mio arrivo. Ho la fortuna di lavorare con uno staff, da chi c’era già qui e da chi ho potuto portare con me e per questo ringrazio la società, di grande professionalità. Il mio Prof, Diego Gemignani, ha fatto la serie A e la serie B. Posso confermare che molti indicatori fisici sono migliorati, quelli dell’intensità degli allenamenti, quello della corsa sopra i 25 km/h, e questo viene anche grazie alla disponibilità dei ragazzi. Oggi è stata la giornata di Mirco e viene facile parlare di lui: vorrei farvi vedere i suoi dati, che sulla carta dovrebbe essere quelli di uno che va più piano degli altri (ride, ndr). I dati sono cresciuti e sono tutti importanti e lo dimostra anche il fatto che la squadra continua a lavorare bene. Poi è logico che, come avete visto oggi, Ntenda esce con i crampi perché ha giocato meno e ha avuto qualche acciacco e altri problemi per motivi analoghi, però in questo momento ho la disponibilità di tutti e il merito devono prenderselo il mio staff e i giocatori“.

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