Joe Tacopina non si vedeva al “Paolo Mazza” dal 29 settembre 2024 (SPAL-V. Entella 0-2) e la sua apparizione a sorpresa in occasione della gara col Gubbio ha spiazzato tanta gente, anche perché il presidente e proprietario del club non si è affatto risparmiato, né nella mimica né nelle parole. Dopo aver ringraziato – sarcasticamente – la curva Ovest per i ripetuti cori nei suoi confronti, Tacopina è anche passato in sala stampa “per salutare” e soffermarsi su temi di ogni genere.
LA VITTORIA CONTRO IL GUBBIO – “Sono soddisfatto e frustrato allo stesso tempo. Soddisfatto perché oggi era importante vincere per essere sopra il Milan Futuro e abbiamo dimostrato che quando giochiamo così è difficile batterci. Allo stesso tempo sono anche frustrato perché avrei voluto vedere la SPAL giocare così tutta la stagione. Ho parlato con i giocatori prima della partita con l’obiettivo di dare loro forza e sostengo, cercando di far loro capire quanto importante fosse la partita col Gubbio”.
IL PLAY OUT CONTRO IL MILAN FUTURO – “Abbiamo perso due volte contro di loro, ma adesso siamo un’altra squadra, siamo molto diversi. Questa è stata una stagione molto complicata per tutti, me compreso. Io e Marcello Follano abbiamo sofferto molto, è incredibile quanti soldi abbiamo speso per ottenere questi risultati. Abbiamo costruito una squadra a inizio stagione e nel mercato invernale per competere ad alti livelli, il direttore Casella aveva la mia piena fiducia e purtroppo siamo in questa situazione. I tempi duri passano e le persone dure rimangono quindi l’unica strada davanti a noi è quella di andare avanti con fiducia. Sono stato 15 anni nel calcio italiano e questa è stata la stagione più complicata. In ogni caso dobbiamo giocare come oggi, pensare alle prossime due partite, costruire l’anno prossimo per puntare a raggiungere la serie B”.
LA PRESENZA A FERRARA – “Penso che tornerò a Ferrara per i play out, la prossima settimana sono impegnato per lavoro quindi ancora non so quando riuscirò a tornare in Italia. Ho parlato con la squadra ma non abbiamo vinto per questo motivo. Non c’è molto che io possa dire in questo momento alla squadra, per spiegare come giocare o infondere coraggio. Sono loro che ci devono mettere cuore e coraggio. Per il resto pago delle persone per occuparsi del club. Spero che la mia presenza qui possa aver aiutato, ma non credo che sia determinante. Sia io che Follano abbiamo fiducia in Casella e Baldini, ci confrontiamo quotidianamente”.
IL FUTURO – “Avanti in ogni caso? Sì, a prescindere dalla categoria. Ho sentito qualcuno allo stadio che mi ha chiesto di vendere il club. Se qualcuno volesse fare un offerta reale sarei disponibile a parlarne, ma ad oggi questo non è successo. Trovatemi qualcuno che ha a disposizione 12 milioni e può esserci un colloquio. La proprietà del club è mia e di Follano, quindi andiamo avanti. Sono sicuro che saremo in C la prossima stagione, altrimenti saremo comunque impegnati a investire e portare avanti la SPAL. Non ho intenzione di abbandonare questo progetto, non sono uno che scappa e mai lo sarò”.
I CONTI – “In questa stagione abbiamo speso 12 milioni di euro, in serie C è una cosa impossibile. Abbiamo anche abbassato il monte dei debiti, quando ho preso la SPAL dai Colombarini la SPAL aveva 23 milioni di debiti, adesso ne ha circa 8. Molte persone non capiscono, non sono soldi del Monopoli. Il piano deve essere sostenibile. Se qualcuno vuole venire qui mettendo i soldi, come ho detto all’inizio di questa stagione, per me non c’è problema. Nessuno è venuto a farmi delle proposte, di nessun tipo. Cercheremo di rendere questo progetto più sostenibile, questo è certo”.
RIVOLUZIONE – “Ogni volta che abbiamo cambiato negli anni scorsi non è successo perché sono un pazzo, ma perché cercavo di ottenere dei successi. Cerco di cambiare puntando sulle persone per vincere, ma finora non sono stato fortunato. Quest’anno è diverso anche se i risultati non dicono questa cosa. Dobbiamo cercare la stabilità, mi piace l’allenatore Baldini con il quale ho lavorato anche in passato, così come il dg Carra e il ds Casella ai quali ho chiesto di prendere le proprie responsabilità decidendo in autonomia, nonostante io fossi sempre al corrente di tutto. Vorrei avere stabilità, quando ho cambiato era perché non vedevo altre soluzioni”
“Non credo che le responsabilità di come sia andata questa stagione siano solo di una persona. Datele a me se volete. Sicuramente Casella e Dossena hanno messo insieme questa squadra, ma in campo vanno i giocatori e credo che tutti, come team, quest’anno abbiamo giocato sotto le nostre possibilità. Dossena è stato esonerato ma dobbiamo tutti guardarci allo specchio, i giocatori per primi perché in campo vanno loro. Non voglio addossare loro la colpa, credo che il problema sia complessivo e non sia corretto addossare tutte le colpe ad una persona”.
IL RAPPORTO CON LA CURVA – “Sono tornato dopo molto tempo tempo e molta gente oggi allo stadio mi ha ringraziato, dandomi supporto. Queste persone sanno che ci ho provato, mettendo molti soldi. Ho sofferto come tutti, so che i tifosi e la città meritano di più, ma allo stesso modo anche io e Marcello lo meritiamo. La maggior parte delle persone che vogliono bene a questo club non sono quelle che sono andate ad aggredire fisicamente i giocatori. Durante il minuto di silenzio per il Papa hanno insultato la Lega. Non ho niente altro da aggiungere. Io voglio parlare e rispetto le persone intelligenti, non chi aggredisce le persone. Loro dicono: ‘Vendi e vattene’. Benissimo. Se vogliono comprare questa squadra possono fare una colletta per trovare quei 10-12 milioni che servono e se la possono gestire. Amo il 99.9% di persone in questa città, non mi interessa del resto. Quando si aggrediscono delle persone si parla di violenza, non di parole. Qualche investitore che voleva affiancarmi, dopo aver letto di questi episodi di violenza, si è allontanato dopo aver espresso interesse per la SPAL. Sono venuto a Ferrara perché le persone qui amano la SPAL sia quando le cose vanno bene che quando le cose vanno male. Queste persone sono i tifosi della SPAL, non quelli che usano violenza”.