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Diversi tifosi della Spal avranno quantomeno alzato un sopracciglio leggendo l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport. Non tanto perché si parli della loro squadra del cuore, ma perché questa viene citata in un lungo articolo riguardante Domenico Berardi, il giovane attaccante del Sassuolo che domenica scorsa ha affondato il Milan con quattro gol. In sostanza la “rosea” rivela che il talento di Cariati (Cosenza) sostenne un provino con la Spal prima di iniziare la sua avventura con i neroverdi emiliani. Nell’articolo – di cui riportiamo il passaggio chiave – si sostiene che Berardi non venne ingaggiato per scelta tecnica. Andò veramente così? Abbiamo provato a ricostruire la storia.

gazzetta berardiL’aggancio della Spal a Berardi avvenne tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009, quando Domenico (nato nel 1994) era poco più che un ragazzino. A fare da tramite un parente dello stesso Berardi che all’epoca risiedeva nei pressi di Ferrara. Convinto delle qualità del ragazzo, questo signore (di cui sfortunatamente non si conosce il nome) contattò il settore giovanile all’epoca diretto da Elio Lauricella sotto la gestione Butelli. Berardi, come accade per molti altri ragazzi, venne convocato per un provino e si allenò per due giorni con il gruppo dei Giovanissimi Nazionali. Il tecnico di quella formazione era l’ex giocatore del Bologna Jonathan Binotto, che espresse ottime referenze sul quattordicenne Berardi, consigliandone l’ingaggio. I responsabili del vivaio accolsero il suggerimento e al ragazzo venne prospettato un posto tra i Giovanissimi biancazzurri, ma alla fine non se ne fece niente a causa della nostalgia di casa che attanagliava il giovanissimo Domenico. Finita qui? Non proprio. Qualche mese dopo il parente “ferrarese” di Berardi fece sapere alla Spal che Domenico poteva essere un po’ più propenso a iniziare un’avventura a Ferrara. I tempi però non erano evidentemente quelli giusti: in quel caso l’offerta venne declinata dalla Spal, a causa degli organici già completi per quella stagione e l’impossibilità di accogliere un altro giocatore nel convitto riservato ai giovani fuori sede. Col senno di poi sembra un abbaglio clamoroso, ma è una consuetudine che si ripete per decine di ragazzi nell’arco di una stagione: all’epoca Domenico Berardi era solo un nome. D’altra parte, il Como scartò il quindicenne Messi dopo un provino…

Il resto della storia è noto: nel 2009 Berardi giocò una partita a Modena con gli amici del fratello e venne notato dagli osservatori del Sassuolo. Da lì una crescita esponenziale che gli ha fatto guadagnare le attenzioni della Juventus, attualmente proprietaria del suo cartellino. E adesso c’è già chi parla di una convocazione ai mondiali per lui.