L’Adecco Silver è arrivata alla seconda giornata del girone di ritorno e noi siamo giunti alla seconda puntata della rubrica “One on One” che analizza nel dettaglio diversi aspetti della prossima gara, per capire meglio cosa potrà accadere. L’avversaria di domenica in casa Mobyt sarà la Bawer Matera, squadra molto interessante, già reduce da un campionato stellare nella passata stagione e che quest’anno vuole assolutamente replicare. In questo momento occupa la 5° posizione in classifica, a pari merito con tante altre squadre, tutte dirette inseguitrici della nostra Mobyt. Entriamo nel dettaglio del match.
UN GIRONE FA
BAWER MATERA – MOBYT FERRARA 73-67
(24-14); (9-11); (20-25); (20-17)
BAWER MATERA: Iannuzzi 16, Rezzano 1, Jones 16, Cantone 5, Austin 21, Vico 10, Sacco n.e., Maganza 4, Bolletta, Toscano. All.: Giovanni Benedetto
MOBYT FERRARA: Spizzichini 6, Ferri 14, Benfatto 4, Jennings 14, Mays 14, Bottioni, Casadei 6, Infanti 5, Andreaus 4, Pipitone. All.: Adriano Furlani
La partita d’andata, giocata sul caldissimo parquet del PalaSassi, è stata la prima delle due battute d’arresto consecutive in cui la Mobyt è incappata ad inizio stagione. Partita dominata dai padroni di casa: dopo i primi minuti travolgenti, i ragazzi di coach Furlani sono stati sempre costretti ad inseguire gli avversari, i quali sono riusciti ad imporsi grazie alla fisicità dell’americano Austin e del giovane pivot Iannuzzi, bravissimo a mettere in difficoltà, da una parte e dall’altra del campo, il reparto lunghi biancazzurro, pesantemente penalizzato, inoltre, dai fischi arbitrali. Dopo un primo parziale disastroso, finito con la Bawer in vantaggio di 10 punti, capitan Ferri e compagni riuscirono a riagganciare gli avversari dal -13, portandosi, all’intervallo lungo, sotto solamente di 8 lunghezze. Nel terzo quarto la musica sembrò cambiare: Ferri e Mays, cominciarono a segnare con continuità dalla lunga distanza riuscendo a ricucire lo svantaggio e facendo dimenticare, per qualche tempo, le difficoltà dei lunghi ferraresi. Il periodo finale vide invece la Bawer infliggere il parziale decisivo agli ospiti, guidati dai due americani e dal solito Iannuzzi, autore di una partita monumentale su entrambi i lati del campo, che rispedirono a casa la Mobyt a mani vuote.
I LEADERS (media a partita)
Punti
FERRARA: Mays 16.4
MATERA: Austin 19.3
Rimbalzi
FERRARA: Jennings 7.4
MATERA: Iannuzzi 8.3
Assist
FERRARA: Mays 2.6
LUCCA: Cantone 4.4
Palle Recuperate
FERRARA: Mays 1.2
MATERA: Austin 1.3
I DUELLI CHIAVE
Benfatto vs Iannuzzi: La nostra analisi parte dai lunghi, e questi sono lunghi per davvero, rispettivamente 205 e 208 cm. Due giocatori praticamente speculari, pivot vecchia scuola che fondano il proprio gioco sui movimenti sotto i tabelloni. Iannuzzi, classe 1991, è un centro come se ne vedono pochi, soprattutto nelle nuove generazioni, abituato a giocare spalle a canestro in post basso e una vera e propria macchina per i rimbalzi (8.3 di media quest’anno). Nella partita d’andata mise in grave difficoltà la compagine estense segnando 12 punti nel solo primo quarto e costringendo il reparto lunghi di Furlani a caricarsi di falli. Benfatto lo conosciamo tutti, centro navigato per la categoria, cresciuto a pane e sportellate sotto canestro, è anche lui un ottimo giocatore di post basso, capace di portare a scuola, come si suol dire in gergo, molti suoi pari ruolo. Domenica però avrà un compito fondamentale, riuscire a limitare il lungo di Matera, in un duello tra titani che già da solo vale il prezzo del biglietto.
Spizzichini (e Jennings) vs Austin: Altra domenica complicata per l’esterno di origini capitoline, che avrà l’infelice compito di occuparsi del top scorrer lucano, Kyle Austin (4° assoluto nella classifica marcatori). L’atleta estense cede qualcosa sul piano dell’altezza (202 cm contro 196), ma non sicuramente nella voglia che mette in campo ogni domenica soprattutto per quanto riguarda la difesa. Giocatore che ha fatto soffrire molto la Mobyt anche all’andata, Austin è un vero realizzatore, in grado di segnare canestri con tante soluzioni, a partire dal gioco spalle a canestro fino ad arrivare al tiro da tre, in cui non eccelle, ma di certo è meglio non farlo tirare. Sicuramente tutta la squadra dovrà fare attenzione a questa pedina nello scacchiere avversario, in primis Milton Jennings (nel caso Spizz sia travolto dalla fisicità dell’avversario) e Simone Flamini (altro specialista del settore), ma anche il nuovo arrivato Amici potrà essere di grande aiuto in questo frangente.
Mays vs Jones: Eccoci arrivati alle guardie, termine piuttosto obsoleto nella pallacanestro di oggi, ma che calza a pennello per questi due giocatori: ampio range di soluzioni per fare canestro, sia dalla linea dei tre punti, specialità di zio Julius, sia in penetrazione 1vs1, è il caso dell’avversario. Per entrambi grande leadership in campo nei momenti che contano e mano vellutata nel servire i compagni. Insomma, anche qui si tratta di due giocatori con caratteristiche molto simili, che probabilmente daranno vita a un duello fatto di intensità e canestri, ma, a differenza degli altri versus analizzati qui, in questo caso sono le guardie avversarie a dover temere maggiormente Mays, fatto che sicuramente coach Benedetto ha ribadito in maniera ossessiva ai suoi ragazzi.
Ferri vs Vico: Qui si affrontano due quasi coetanei, anche loro molto navigati ed esperti in questa lega. Da una parte abbiamo il capitano Michele Ferri, grande regista, chirurgico nelle scelte sia al tiro sia nel far girare la squadra. Dall’altra c’è l’oriundo Sebastian Vico, difensore mortifero e ottimo passatore. Lavoro extra, quindi, per i play e le guardie biancazzurre che dovranno vedersela in attacco con un giocatore capace di strappare via la palla come pochi in tutto il campionato.