Domenica 8 settembre è il giorno dell’esordio in casa contro il Monza: davanti a una cornice di pubblico da categoria superiore la S.P.A.L. viene accolta da uno striscione dei propri tifosi che diventerà l’emblema di tutto il torneo: NON CAMMINERAI MAI SOLA. Sul campo, però, non basta il doppio vantaggio firmato Max Varricchio: il 3 a 3 finale, benché contro una corazzata costruita per vincere il campionato, stona e regala ai 4 mila e passa del ‘Mazza’ un’altra mezza delusione. Una grande S.P.A.L. viene ancora una volta beffata, stavolta in pieno recupero e dalla nuova regola sul fuorigioco: è il primo caso in Italia che farà scuola persino alla Nazionale di Cesare Prandelli.
Rossi, in panchina, la prende malissimo. Il mister vive e sente troppo questa nuova esperienza spallina e il suo voler strafare a ogni costo nella città adottiva che tanto ama e da cui è ricambiato con tanto affetto, assomiglia sempre più a una questione personale, che inevitabilmente finirà per ingarbugliare ancora di più un momento, di suo, delicatissimo.Quando Leo, poi, ha la brillante idea di appellarsi alla malasorte, si capisce che la strada presa è quella del non ritorno: tutto questo influenzerà e indebolirà ancora di più un gruppo destinato a sgonfiarsi paurosamente.
Un dissacrante Mattioli, preoccupato, gli risponderà a tono di lì a poco, indirettamente, interrogato sulla situazione: “Cosa volete che vi dica? Chiamerò il prete per benedire campo, pali e traverse. Cosa devo fare? Buttiamo del sale per aria? Se serve faremo anche così”. Non le manderà mai a dire il ‘Pres’, nel bene e nel male è e sarà sempre il primo dei tifosi biancazzurri, che presto inizieranno a rispecchiarsi in lui e a sposare la sua gestione.
Il 14 settembre la campagna abbonamenti chiude a quota 1.600 ed è un signor risultato; quattro giorni dopo, il mercoledì successivo alla prima sconfitta patita contro quel Bassano che poi vincerà il campionato, il recupero contro il Renate finirà con uno 0 a 0 tanto scialbo quanto deludente: la squadra non ingrana, i giocatori sembrano svogliati e impauriti. Walter Mattioli è un leone in gabbia, persino la prima vittoria contro il Bra, al settimo tentativo, il 14 ottobre, non lo convincerà del tutto: nel mezzo i pareggi contro Torres e Castiglione sono accolti malamente dalla società. Il mister, intanto, scivola anche fuori dal campo, e stavolta con il ‘Pres’ che domanda spiegazioni sui risultati che tardano ad arrivare: “Sono giocatori da Giacomense questi” si sentirà dire Mattioli che incasserà in silenzio. Qui Leo, di fatto, finirà la sua esperienza alla S.P.A.L. 2013.
Continua a mancare grinta, la personalità latita – e sarà il tema dominante di tutto il campionato – si prendono troppi gol e fino a Natale la S.P.A.L. ne incasserà altri 15 in 10 partite con la porta di ‘San’ Pietro Menegatti inviolata solo a Bellaria. La dirigenza capisce che c’è qualcosa che non va. Si interroga. Gli ultrà chiedono a gran voce che i giocatori tirino fuori dei cocomeri e non dei chicchi di riso spugnosi al posto di normali attributi. Non servirà. Leo Rossi addita a una difesa troppo giovane e alla mancanza di un centrocampista di peso la maggior parte problemi della squadra: Vagnati corre ai ripari e il 24 settembre porta anche l’ex juventino Matteo Paro all’ombra del Castello Estense, un colpaccio che però inciderà solo a tratti. Il 26 settembre il ‘Pres’ Walter Mattioli viene premiato in qualità di ‘dirigente dell’anno’ al Gran Galà del Coni, il 7 ottobre ecco svelato il nuovo partner commerciale di S.P.A.L. 2013 e Mobyt Basket: è la Veneto Banca, una boccata d’ossigeno fresca per le casse societarie gradita e accolta con grande gioia.
Il 20 dello stesso mese la sconfitta di Santarcangelo e prima ancora l’eliminazione in Coppa contro il Venezia sono fatali a mister Rossi che viene sollevato dall’incarico. Ancora una volta sono le dichiarazioni dell’allenatore ad avere un peso determinante: “Non riesco a vedere con chiarezza cosa manca […] il responsabile di tutto questo sono io, non riesco a trovare il bandolo della matassa […] il cambio di moduli e interpreti non sortisce effetto, talvolta fatico anche a trovare gente che tiri fuori veramente tutto per sfruttare la possibilità che gli viene data e farsi confermare”. E’ una resa incondizionata e la società corre ai ripari: al suo posto viene chiamato Massimo Gadda, già nelle grazie della Famiglia Colombarini per aver salvato la Giacomense per tre stagioni consecutive.
Il 27 ottobre arriva il suo esordio, in casa, contro il Delta Porto Tolle. Accantonato il 442, il mister, che intanto rifà ‘ex novo’ la preparazione, passa alla difesa a 5 e vince subito per 3 a 2, in rimonta: in altre 3 occasioni la S.P.A.L. avrà ragione dei propri avversari con identico punteggio, trascinando il proprio pubblico grazie a reazioni d’orgoglio dirompenti e spesso insperate. Gadda perde la sua prima gara a Rimini la settimana successiva e i tifosi spallini sprofondano, di nuovo, nel vortice emozionale delle montagne russe. Niente paura, la squadra ne vincerà altre cinque delle restanti sette fino a chiudere il 2013 con 20 punti in 9 gare, una media straordinaria di 2,22 punti a partita che proietterà i biancazzurri di diritto in piena zona promozione.
Di Quinzio si ferma a Forlì nell’anticipo di sabato 16 novembre e la S.P.A.L. perde uno degli uomini più dotati tecnicamente che ha in rosa. Serve l’intervento chirurgico ed è un colpo durissimo da digerire ma inevitabile: il ragazzo, a causa di un problema congenito alla rotula, salterà altre quindici partite, un girone intero praticamente, e tornerà in campo solo contro il Real Vicenza il 30 marzo, 134 giorni dopo.
Il ‘Pres’, proprio di ritorno dal ‘Morgagni’ di Forlì, sbotta per la prima volta in stagione e va giù pesante: ‘Difesa che non vale neanche la Promozione’, mentre per Francesco Colombarini l’ics in Romagna “è un’aspirina” che va presa per curare, ma per guarire serve altro: la S.P.A.L., ancora una volta, delude i suoi tifosi. La settimana che porta allo scontro contro la capolista Real Vicenza è infinita: la tensione è alle stelle. La società decide di dare un segnale forte e prima blinda Menegatti e Landi – i migliori del momento – che prolungano il contratto di un’altra stagione, poi, martedì 19, accoglie in maniera impeccabile la Nazionale di Lega Pro di categoria guidata da Valerio Bertotto – e con Panizzi numero 3 – contro la Norvegia, nell’ambito dell’International Challenge Trophy: finirà 2 a 2 in un ‘Mazza’ vestito a festa, che vedrà sugli spalti oltre 5 mila spettatori e tantissimi bambini. E’ un successo.
La squadra, intanto, risponde sul campo al duro attacco verbale del ‘Pres’ e batte la sorpresa del campionato del momento, quel Real Vicenza guidato dall’ex Moro e dal capocannoniere Alessandro: Varricchio segna, Landi e Lazzari sono incontenibili, “San” Pietro conserva, Cozzolino fa addirittura l’ala pur di rendersi utile, Buscaroli di testa segna il suo secondo gol in due partite che valgono da soli quattro punti. Ma è tutta la squadra che, finalmente, sembra girare.
Dicembre inizia in chiaroscuro con l’addio di Nicola Falcier che rescinde il contratto, ma la S.P.A.L. lo chiude continuando a vincere e risalire posizioni in classifica grazie alle cinque vittorie casalinghe di fila. Sul fronte societario, intanto, Simone Colombarini il 2 dicembre decide di entrare ufficialmente anche nella Pallacanestro ferrarese acquisendo il 50% delle quote; quattro giorni dopo ecco prendere vita un qualcosa di impensabile fino a pochi mesi prima a Ferrara: nasce la Polisportiva ‘Pro Sport Estense’ presieduta da Raffaello Pellegrini, già responsabile franchising di Naturhouse nonché General Manager delle Aquile Ferrara, e Raffaele Maragno nelle vesti di Amministratore Delegato, da anni alla guida in città dell’agenzia pubblicitaria Dinamica Media: calcio, basket e football americano tutti insieme unite dallo slogan ‘Lavorare insieme per crescere’, con l’obiettivo comune di unire le risorse nell’ottica di un sostanziale abbattimento dei costi, elevando così il potere di acquisto e riducendo i tempi operativi. Sarà, come naturale, un anno di transizione in cui verranno soprattutto gettate basi importanti, anche se le idee per l’immediato futuro, si dice, non mancano di certo.
Ancora S.P.A.L.: al settimo tentativo, il giorno dell’Immacolata, arriva finalmente anche la prima vittoria esterna della stagione: parole e musica sono di Max Varricchio, che si porta a casa il pallone della partita grazie alla sua quarta e splendida doppietta stagionale e la dodicesima rete in campionato. Walter Mattioli, impegnato su più fronti, si accorge che anche i giovani biancazzurri faticano un po’ troppo e il giorno dopo tocca alla squadra Berretti subire il cambio in panchina: arriva Giuseppe Pregnolato che va a prendere il posto di Massimo Pedriali.
La S.P.A.L. dei grandi, intanto, sotto la cura Gadda che aspetta almeno sei (!) rinforzi dal mercato, accarezza il quinto posto accompagnato dalla magnifica risposta della Ovest che, a conti fatti, sarà via via sempre più entusiasmante e coinvolgente: il feudo del tifo biancazzurro, infatti, arriverà a essere, dopo anni di grande mestizia, il primo pubblico della Seconda divisione. Il 10 dicembre la società presenta la divisa anni Cinquanta che fa il suo esordio cinque giorni più tardi nel 2 a 2 finale contro il Mantova, il 16 dello stesso mese Vagnati supera l’esame finale a Coverciano ed è a tutti gli effetti direttore sportivo.
Sotto l’albero, il 18 dicembre, arriva il primo rinforzo: si tratta del centrocampista offensivo Berretti, proveniente dal Giulianova. C’è anche il difensore Fabio Lebran: verrà tesserato con l’inizio del 2014. A Bellaria l’ultima prima del giro di boa: Varricchio regala gli ultimi 3 punti dell’anno, mentre in classifica marcatori sale a quota 13. La S.P.A.L., con i suoi 28 punti, sembra finalmente vivere un momento di serenità. Durerà giusto il tempo di ritornare in campo la vigilia della Befana quando una vagonata di carbone proveniente da Renate riporterà bruscamanete i ferraresi con i piedi per terra.
Il mercato entra nel vivo: arriveranno il centrale difensivo Giani e il terzino Sereni, l’attaccante Falomi e i centrocampisti Calvetti, Arrigoni e Tessari, mentre faranno il borsone i vari Rosseti, Banzato, Panizzi, Montorsi, Cenerini e D’Orsi: proprio quest’ultimo, mentre si trovava già a Sorrento ad allenarsi con la punta Improta a fare il viaggio inverso, è costretto a fare dietrofront per aver raggiunto il tetto massimo di trasferimenti in stagione tra Sassuolo, SPAL e Pavia. Cose che capitano. D’Orsi, per la cronaca, (ri)tornerà al Pavia. Otto acquisti per sette cessioni e una rosa di venticinque giocatori: è una SPAL versione 2.0 quella pronta a dar battaglia. Ma, il girone di ritorno inizia, come detto, con la prima sconfitta interna stagionale patita contro il ‘fatal’ Renate: già ancora tu, ma non dovevamo vederci più? Quattro punti nelle quattro sfide successive non lasciano tranquilli: il 4 a 2 al Bassano porta tanta euforia, ma il pareggio in Sardegna – 2 a 2 ma con pari sardo nel finale su dubbio rigore – e la successiva sconfitta interna contro il Castiglione creano imbarazzo. E non solo di classifica.
A febbraio, proprio mentre il giovanissimo centrocampista Andrea Tessari si trova ricoverato a Padova a combattere contro una grave forma infettiva ai nervi, la S.P.A.L. tocca sul campo il punto più alto della stagione trascinata da un ‘Manuelito Lazzari’ gigantesco: tre vittorie consecutive culminate con l’1 a 0 rifilato al Santarcangelo domenica 24, valgono il secondo posto. Si sogna a Ferrara, il Bassano non è così distante in classifica e, cosa più importante, dopo la netta vittoria per 4 a 2 di qualche settimana prima al ‘Mazza’, niente e nessuno sembra poi così irraggiungibile e superiore alla squadra di Gadda.
Pochi giorni prima, durante la serata di giovedì 21, arriva il momento per presentare anche il nuovo inno: “Diciamo che è una marcia, o meglio una marcia scozzese in chiave spallina” dirà un emozionatissimo Andrea Poltronieri, comico, polistrumentista e cantante ferrarese, nonché spallino doc, ideatore di un’opera che ha visto tra i protagonisti lo stesso Walter Mattioli e oltre cento tifosi accorsi per cantare tutti insieme il nuovo grido di battaglia, le cui note, però, non saranno abbracciate da subito all’unisono dalla tifoseria.
Arrivano altri dati sul pubblico intanto: nella Top Ten di tutti gli stadi di Lega Pro alla voce presenze, il ‘Paolo Mazza’ di Ferrara vola fino al terzo posto tra tutte le città del Nord Italia, dietro solo a Vicenza e Reggiana: oltre 3 mila spettatori di media, a conti fatti, hanno visto la S.P.A.L. costruire in casa il proprio fortino di certezze con 35 punti conquistati sui 53 finali, frutto di 10 vittorie, 5 pareggi e 2 sole sconfitte: ma il 10 marzo erano addirittura 5 mila a salutare i 40 anni della Ovest contro il Rimini, record assoluto dell’ultimo quinquennio.
Il 13 marzo tutta la S.P.A.L. e i suoi tifosi sono in lutto: a soli 64 anni e dopo una lunga malattia si chiudono per sempre gli occhi di Ferdinando ‘Nando’ Donati, 181 partite e 13 gol in maglia biancazzurra, ala imprendibile dei biancazzurri negli anni ’70. Ha voluto con sé il gagliardetto della Beneamata S.P.A.L. per il suo ultimo viaggio e lasciato con un ultimo e toccante messaggio tutti gli sportivi ferraresi: “SEPPELLITE IL MIO CUORE AL PAOLO MAZZA” che una Ovest monumentale riprenderà in uno striscione la domenica dopo contro il Forlì, insieme alla sua gigantografia. Lacrime e commozione: finirà 1 a 1 con tante polemiche nel finale per un arbitraggio non troppo benevolo ma che non condizionerà in alcun modo una prestazione da dimenticare.
Contro i forlivesi arriva il secondo di una serie di pareggi infiniti che, sommati a un paio di stop inattesi – su tutti quello di Porto Tolle – fanno scivolare i biancazzurri indietro fino all’ottavo posto all’immediata vigilia dell’ultima giornata, costringendo Varricchio e compagni a sudarsi il salto proprio negli ultimi 90 minuti. Mister Gadda arriva all’ultimo appuntamento della stagione con appena 5 punti ottenuti in 6 gare: nel girone di ritorno la sua squadra vincerà una sola volta lontano da casa – a Bra, pur perdendone in tutto 5 dal suo arrivo – pareggiandone ben 7 non riuscendo a chiudere il discorso promozione prima del tempo, come ampiamente previsto e nelle corde di una rosa importante.
Stride, su tutte, l’occasione persa in casa contro la Virtus Vecomp: la S.P.A.L. è stanca, spremuta fino all’osso, da dare non ne sembra avere veramente più. All’allenatore legnanese – che collezionerà anche tre giornate di squalifica – si rimprovera, molto spesso, la mancanza di coraggio, a partita in corso, nelle scelte adottate (“mentalità sparagnina” qualcuno azzarda). Massimo Gadda chiuderà comunque il campionato con una media finale di 1,73 punti a partita e 53 finali: sono 2,22 quelli ottenuti dal suo arrivo a fine andata (20 in 9 partite) a fronte della ‘paurosa’ discesa a 1,43 (25 in 17 incontri) del girone di ritorno e pur con un mercato di grandissimo livello a sostegno. Cosa sia successo è difficile da comprendere.
Il 4 maggio 2014, infine, la resa dei conti: la S.P.A.L. 2013, davanti al record stagionale di presenze, batte 3 a 1 un Bellaria Igea Marina già retrocesso, nell’ultimo atto di un campionato estenuante, chiudendo la stagione al sesto posto contro lo stesso avversario con cui l’aveva cominciata. Sono trascorsi appena 296 giorni e Walter Mattioli, alla sua nona promozione in carriera da dirigente, mantiene così fede alla promessa fatta innanzi alla città. Dopo un inizio da lacrime e sangue la giovanissima squadra costruita dal ‘Pres’, di concerto con l’altrettanto giovane diesse Davide Vagnati, guidata in panchina da Massimo Gadda e in campo dal portierone ‘San’ Pietro Menegatti e dall’eterno attaccante capitan Massimiliano Varricchio – capocannoniere del girone e principe dei bomber di Prima e Seconda divisione -, conquista la sua prima promozione ‘vera’ che mancava dal 17 maggio 1998.
Le basi per il futuro sono state ufficialmente gettate. La S.P.A.L. riparte di slancio da qui con un pensiero comune e una dedica speciale che va al giovane e sfortunatissimo centrocampista Andrea Tessari, ancora oggi impegnato a lottare strenuamente con le unghie e con i denti pur di conquistarsi un domani da grande calciatore, e magari in maglia spallina. In bocca al lupo Andrea, di cuore, ti aspettiamo tutti. Torna presto: “Sta’ S.P.A.L. aspetta a te”.