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In attesa di conoscerlo di persona e di sentire le sue impressioni in sede di presentazione, è il caso di tratteggiare un ritratto di Oscar Brevi, nuovo allenatore della SPAL e ottantaduesimo tecnico della storia biancazzurra.

IL BREVI CALCIATORE – La maggior parte degli appassionati italiani conosce Brevi grazie alla sua lunga carriera da professionista nel ruolo di difensore centrale. Nato nel 1967, Oscar inizia con i primi calci nel quartiere Barona di Milano, la sua città natale, assieme ai fratelli Ezio e Luigi. La sua è una formazione calcistica atipica per gli standard attuali: Brevi infatti può vantare una solidissima gavetta fatta di dieci stagioni spese sui campi del dilettantismo lombardo con le maglie di Bariviera, Trezzano sul Naviglio, Carbanese, Gallaratese e Corsico. Dopo alcune stagioni convincenti nel campionato Interregionale, nel 1995 arriva per lui la chiamata della Solbiatese, militante in serie C2. A 28 anni inizia per lui un’altra fase che si rivela ricchissima di soddisfazioni: dopo due ottime annate in nerazzurro (con 63 presenze e 3 gol) si trasferisce al Lumezzane, salendo ulteriormente di categoria.

In Val Gobbia Brevi disputa tre stagioni di alto livello, fino all’estate del 2000 in cui accetta l’offerta del Como di Enrico Preziosi. La squadra allestita per Loris Dominissini punta al salto in serie B e le attese non vengono deluse: Brevi festeggia la sua prima promozione (nei pro) alla bella età di 34 anni. Non è l’unica, visto che solo un anno più tardi è festa ancora più grande per la storica salita dei lariani in serie A. Brevi mette insieme 11 presenze nella massima serie, prima di cambiare decisamente aria e volare a Palermo (in serie B) alla corte di Maurizio Zamparini. L’esperienza siciliana dura solo sei mesi: nell’estate del 2003 Brevi decide di risalire la penisola ancora una volta, facendo tappa ad Ascoli. Altri due anni di cadetteria con la maglia bianconera (68 presenze e 2 gol), quindi una nuova straordinaria opportunità: dare un contributo alla ricostruzione del Torino del neo-presidente Cairo. Così Brevi finisce in Piemonte, dove si toglie una soddisfazione unica: salire in serie A ancora una volta all’alba dei 39 anni dopo una stagione lunghissima, culminata con il doppio playoff contro Cesena e Mantova. Per di più con la fascia di capitano al braccio. Nonostante gli avvicinarsi degli “anta” Oscar non si ferma: gioca una stagione intera con la maglia del Toro, poi sceglie di tornare in terza serie dopo sei anni con la maglia del Venezia.

In laguna disputa 28 partite (con un gol) e per la prima volta in carriera ritrova il fratello Ezio come compagno di squadra. Al cuore però non si comanda, così Brevi nell’estate 2008 torna al Como, nel frattempo sprofondato in Seconda Divisione. Altre 28 presenze, ma soprattutto un’altra promozione, la quarta di una carriera straordinaria. La stagione 2009-2010 non inizia bene per i lariani, che faticano e sono costretti al cambio d’allenatore dopo l’esonero di Stefano Di Chiara. Per Brevi – cinque presenze fino a quel punto – è il momento giusto per passare dal campo alla panchina. Al suo fianco Ottavio Strano.

IL BREVI ALLENATORE – La stagione della transizione si conclude con un dodicesimo posto e con la conferma per la stagione successiva, nella veste di vice di Carlo Garavaglia. L’annata 2010-2011 vede il Como faticare molto nella prima parte e risalire solo nel girone di ritorno grazie a una serie di undici risultati consecutivi. Non abbastanza per agganciare i playoff: i lariani chiudono al nono posto e contestualmente si chiude anche l’esperienza di Brevi, che viene contattato dall’ambiziosa Cremonese. In grigiorosso, nonostante i sei punti di penalizzazione portati in dote dalla prima ondata del caso Calcioscommesse, il tecnico milanese vive una stagione positiva che culmina con la conquista di un posto nei playoff. Tuttavia la corsa viene interrotta dal Trapani in semifinale in virtù di due pareggi per 1-1. Brevi rimane a Cremona anche l’anno successivo, ma dopo appena quattro partite (1 vittoria, 2 pari, 1 sconfitta) viene sollevato dall’incarico il 25 settembre 2012. Per lui si aprono nove mesi di inattività, interrotti dalla chiamata del Catanzaro nell’estate 2013. In Calabria l’ex capitano granata coglie ottimi risultati, portando i giallorossi al 4° posto nel girone B di Prima Divisione che vale lo scontro-promozione col Benevento. Ad avere la meglio sono però i campani col risultato di 2-1.