Inizia oggi la spedizione milanese di Walter Mattioli e Davide Vagnati. L’obiettivo è chiaro: chiudere le trattative avviate nelle scorse settimane ed eventualmente avviarne altre per giungere il prima possibile alle pedine richieste da Oscar Brevi. Negli hotel del capoluogo lombardo ci sarà un certo fermento, visto che entro venerdì andranno definite tutte le compartecipazioni tra le società professionistiche. Sul fronte comproprietà la SPAL avrà poco lavoro, visto che l’unica posizione da risolvere è quella di Erik Panizzi con la Reggiana e pare si vada verso il riscatto del difensore da parte dei granata.
I motivi d’interessi della gita a Milano di fatto sono altri e hanno a che fare con l’interesse per almeno mezza dozzina di giocatori. Diversi gli incontri in programma, i più importanti con Pisa e Albinoleffe per discutere di Rachid Arma e Davide Di Quinzio. Per l’attaccante marocchino ci sono stati contatti preliminari, ma bisognerà valutare le condizioni del nuovo nerazzurro ds Pino Vitale. Se la trattativa non dovesse decollare Cristian Altinier diventerebbe l’opzione principale.
Leggermente diversa la situazione che riguarda il trequartista visto (poco, purtroppo) in biancazzurro quest’anno. L’Albinoleffe con il suo direttore sportivo Aladino Valoti ha chiesto un conguaglio che tuttavia la SPAL non vuole accordare. Sul tema il presidente Mattioli è parso abbastanza risoluto: “Con l’Albinoleffe eravamo d’accordo in un certo modo, ma poi hanno cambiato le carte in tavola. Noi abbiamo speso dei soldi per far operare il giocatore e permettergli un pieno recupero dopo un infortunio e non ci pare giusto pagare ulteriormente per riaverlo. Stimiamo molto Di Quinzio sia come giocatore, sia come ragazzo e ne parleremo, ma dovranno cambiare idea almeno un po'”. Se la trattativa con la società lombarda non dovesse andare a buon fine la SPAL virerà con decisione su Alberto Filippini, attualmente svincolato dopo l’esperienza alla Torres. Quasi certo invece l’approdo dell’ex Virtus Vecomp Gianmarco Conti.
Un altro meeting vedrà Vagnati e Mattioli sedersi al tavolo del Milan per finalizzare gli ingaggi del terzino Johar Ferretti e del centrocampista Alessio Innocenti. Entrambi i giocatori si sarebbero resi disponibili al trasferimento, rimane da ottenere il semaforo verde da parte della società rossonera. Brutte notizie invece dalla sponda opposta dei navigli: l’Inter non concederà in prestito i giovani Simone Pasa e Fabio Eguelfi. Entrambi infatti sono destinati al Prato, società con cui i nerazzurri si sono affiliati ufficialmente. Vagnati dovrà quindi guardare altrove e per la fascia sinistra il nome di Gianluca Di Chiara (1993) è più di un’ipotesi. Il ragazzo è rientrato al Palermo dopo un prestito di sei mesi al Catanzaro e potrebbe essere l’alternativa giusta a Sereni. “Il giocatore verrebbe volentieri – ha fatto sapere il direttore sportivo spallino – ma bisogna capire a quali condizioni il Palermo lo può cedere”. Risulta vivo anche l’interesse per Giorgio Schiavini, classe 1990 del Mantova. Da Benevento filtrano invece indiscrezioni su un possibile interesse per Simone Guerra (1989), seconda punta che può destreggiarsi anche nel ruolo di rifinitore. Manca la conferma, ma il suo nome potrebbe tornare d’attualità più avanti.
Ovviamente questi non sono gli unici nomi su cui la società sta operando, ma su alcuni vige un’elevatissima riservatezza. “Io vi direi anche qualcosa di più – ha scherzato Mattioli in conferenza stampa – ma poi quel ragazzo lì (indicando Vagnati) si arrabbia”. Da parte sua il ds ha voluto puntualizzare un paio di dettagli: “Come già detto non abbiamo fretta di completare la rosa al 100% prima del ritiro, perché Brevi ci ha chiesto di lavorare con un gruppo di 17-18 giocatori e perché aspettiamo alcuni movimenti. Ci sono giovani che potrebbero non trovare sistemazioni in serie B e diventare disponibili più avanti. Ma deve essere chiaro che la SPAL ha un profilo importante nel panorama italiano e non ci mettiamo certo in ginocchio per nessuno. Se un giocatore non è convinto di unirsi a noi probabilmente non ha grandi motivazioni”.