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Dopo aver perso malamente Cris Miglietta, la SPAL vira decisa sul centrocampista brasiliano Romulo Eugenio Togni. A Ferrara arriverà per cercare di tornare ai livelli di Sorrento quando, sempre in Lega Pro e nella stagione 2010-2011, giocò 35 delle 36 partite da calendario – playoff per la B compresi – segnando la bellezza di 7 reti, suo record personale in carriera.

In Italia da dodici anni, dopo la trafila nel Gremio inizia in D a Belluno poi quattro anni a Manfredonia – compagno dell’ex spallino Bortel – quattro anni ad Arezzo, due a Sorrento e due a Pescara prima dell’ultimo torneo condito da alti e bassi ad Avellino, ma con forti indizi che lasciano intravvedere un ragazzo che preferisce avere nel suo curriculum piazze calde e non disdegna affatto fermarsi e affezionarsi al suo pubblico. Da buon brasiliano si esalta davanti alle platee calorose e non deve essere solo frutto del caso il fatto che la maggior parte dei gol li abbia segnati proprio in casa.

Romulo per sua stessa confessione non è un ‘piè veloce’, ma è amante, come a lui piace definirsi, della corsa intelligente. Brio e dinamismo non sono di competenza sua, questa è una certezza, a lui andrà invece il compito di dettare i tempi e gli inserimenti delle frecce biancazzurre, così come di sua stretta competenza saranno i calci piazzati – di cui è un vero specialista  – ma più in generale le chiavi di un centrocampo che, tatticamente, a dieci giorni dall’inizio, andrà inevitabilmente ricostruito. Con gli anni Togni è maturato e non poco, sia caratterialmente, sia da un punto di vista tecnico e tattico tanto da toccare la massima serie con la maglia del Pescara dopo aver vinto un campionato di B giocando metà delle partite. Sarebbe ingeneroso chiamarlo ripiego – anche se di lusso – ma la dura legge del mercato lo impone perché in estate la SPAL aveva puntato decisa su Miglietta, suo ex compagno di tante battaglie e avventure in quel di Arezzo, dove i due avevano stretto un forte legame.

Ruoli diversi, caratteristiche completamente diverse quelle di Miglietta e Togni: a questo Brevi e – soprattutto – la squadra dovranno abituarsi in fretta con l’aiuto, soprattutto, della duttilità de ‘l’instruido’ di Sao Leopoldo, ovvero l’erudito, uno che il calcio lo conosce e lo mastica, pronto a salire in cattedra all’ombra del Castello Estense per mettere a disposizione della SPAL tutto il suo bagaglio di esperienza. Il brasiliano, che arriva da un’annata non fortunatissima a causa di un infortunio ad Avellino, è giocatore abituato al 4-3-3 ma che non disdegna neppure il 4-2-3-1: sicuro il suo posto sarà al fianco di uno tra Gentile e Landi (a questo punto favorito per quella dinamicità che non ha Romulo).

Paragoni? E’ meglio non farne: non ha la corsa di Miglietta e neppure l’agonismo ma, come detto, ha neuroni che viaggiano a pieni giri e, se fisicamente tirato a lucido come si dice, può diventare per la SPAL una soluzione nuova e per certi versi affascinante, anche se tutta da scoprire. Tempo ne ha poco per calarsi in una realtà come quella ferrarese e sa che la piazza si aspetta molto da un giocatore delle sue caratteristiche e qualità. Un’ultima annotazione: lo manda, si fa per dire, l’indimenticato Eros Schiavon. Idolo della tifoseria biancazzurra, oggi ai biancoverdi, che gli ha caldamente consigliato la nostra – ma anche la sua – città: Ferrara, oasi di pace e tranquillità. Meta ideale per giocatori come Togni che hanno la necessità di riconciliarsi con quell’innata classe che ne fanno del ‘Professor’ uno dei migliori in circolazione nel suo ruolo.