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Da più di due mesi la SPAL non sa più cosa vuol dire vincere in casa. Il Pisa si aggiunge alla lista delle squadre uscite vittoriose dal Paolo Mazza grazie ad un gol nella ripresa, pur non avendo offerto una prestazione convincente. E’ tuttavia bastato un errore difensivo dei biancazzurri per spianare la strada alla squadra di Braglia. Quella di Brevi invece palesa una cronica mancanza di mordente in zona-gol che inizia a preoccupare seriamente. La SPAL non segna da tre partite.

La serata del “Mazza” è abbastanza fredda e decisamente umida: tutto ciò incide notevolmente sulla cornice di pubblico ferrarese al sostegno dei biancazzurri che si registra al di sotto delle aspettative: saranno solo 3190 gli spettatori totali. Un centinaio i tifosi giunti dalla città della torre pendente. La carica della Ovest arriva già a venti minuti dal fischio d’inizio con uno striscione molto eloquente: “Noi vogliamo gente che lotta”. Ma veniamo alla partita.

I biancazzurri, per l’occasione in campo con la maglia storica, pressano tantissimo i portatori di palla del Pisa nei primissimi minuti di gioco. In mezzo al campo Morrone, inizialmente, giostra nella zona di Togni, per quello che può essere definito duello tra due ex serie A. Il primo pericolo per la porta di Menegatti arriva all’ottavo minuto con una punizione di Sini che dà l’illusione del gol ma la sfera termina in corner, complice una deviazione della barriera ferrarese. Nei minuti successivi la SPAL prova a prendere un po’ di campo giocando maggiormente con il pallone a terra: una cosa che balza agli occhi dei presenti. Quella di Germinale, invece, è la solita grande e volenterosa battaglia calcistica a suon di contrasti  con i difensori pisani, tanto che dopo venti minuti i pantaloncini e calzettoni del capocannoniere spallino sarebbero già da consegnare alla lavanderia. Fino alla mezz’ora tutte le azioni spalline partono dal binario di destra dove agiscono i volenterosi Filippini e Lazzari che però spesso non trovano la giusta lucidità al momento dell’ultimo passaggio. La SPAL si fa preferire al Pisa e infatti al minuto trentuno arriva la clamorosa palla gol per Fioretti: pressing alto portato da Germinale su Sini, palla recuperata e lasciata a Fioretti che davanti a Pelagotti spara incredibilmente nell’ex curvino oggi attrezzato a parcheggio auto. Cresce d’intensità la manovra biancazzurra con Capece che delizia i presenti con una giocata che guadagna i meritati applausi del pubblico.SPAL pericolosissima al quarantaduesimo minuto su due calci piazzati: prima punizione velenosa calciata da Togni, Germinale tocca il pallone di testa ma Pelagotti è prodigioso nel rispondere presente nell’angolino basso alla sua destra, poi sul seguente angolo l’incornata di Silvestri finisce fuori di poco. SPAL che, per quanto prodotto e sciupato, avrebbe sicuramente meritato il vantaggio nella prima frazione di gioco.

Nella ripresa, nemmeno il tempo di rimettersi in campo e arriva il primo cartellino anche per gli ospiti: ammonito Rozzio. Al quinto minuto si rende pericoloso Morrone che conclude dal limite dell’area e fa la barba al legno alla sinistra di Menegatti. Il leitmotiv dell’incontro non cambia per merito della grinta messa in campo dalla SPAL che sostenuta dal pubblico continua a collezionare calci d’angolo battuti, però, non sempre bene. Con il cambio tra Mandorlini e Dicuonzo il Pisa al quarto d’ora del secondo tempo passa a un più offensivo 343. Immediata la risposta dalla panchina ferrarese con Brevi che inserisce Di Quinzio, accolto da un boato del pubblico, per lo stremato Filippini. Al ventiduesimo arriva anche il momento di De Cenco che va a prendere il posto di un Fioretti in serata no. Il pubblico della Ovest, davvero encomiabile, non cessa il sostegno ai colori biancazzurri e la SPAL prosegue nei suoi tentativi offensivi. Nel Pisa, intanto si vede in campo Giovinco, fratello minore dello juventino Sebastian. Occasione al venticinquesimo per Giani che scarica una punizione potente sulla quale fa buona guardia il numero uno dei Pisa. A quindici dal termine proteste veementi di Lazzari convinto di aver subito fallo all’interno dei sedici metri toscani. Sull’episodio rimangono alcuni dubbi. Poco dopo, nel frangente più inaspettato della serata, il Pisa trova la rete e passa in vantaggio con Rozzio bravo a farsi trovarsi libero in area di rigore e a insaccare l’ottimo assist di Gyasi. Difesa biancazzurra da rivedere, per usare un eufemismo, sul disimpegno. Beffa che rende ancora più fredda la serata il popolo spallino. Brevi tenta il tutto per tutto inserendo anche Finotto per uno spento e impreciso Legittimo. Il forcing biancazzurro continua con Di Quinzio che a due minuti dal termine si conquista un rigore fischiato in maniera abbastanza generosa. Sul dischetto va Germinale che sulla prima rincorsa scivola, riparte e calcia il pallone in Curva Ovest tra l’incredulità e la delusione dei presenti. Inutili gli attacchi biancazzurri nei cinque minuti di recupero e SPAL che deve arrendersi e incassare la seconda sconfitta. Quella che porterà alla sfida di sabato contro il Tuttocuoio a Pontedera, sarà una settimana impegnata per i biancazzurri che dovranno onorare al meglio la Coppa Italia: mercoledì sera a Ferrara arriverà il Prato per gli Ottavi di Finale.

SPAL-Pisa 0-1 (0-0)

SPAL(532): Menegatti; Lazzari, Legittimo (dal 37′ s.t. Finotto), Silvestri, Gasparetto, Giani, Filippini (dal 19′ s.t. Di Quinzio), Togni, Fioretti (dal 22′ s.t. De Cenco), Capece, Germinale. A disp.: Albertoni, Aldrovandi, Gentile, Landi. All.O. Brevi

Pisa(532):Pelagotti; Rozzio, Sini, Morrone, Lisuzzo, Costa, Frediani (dal 29′ s.t. Gyasi), Mandorlini (dal 16′ s.t. Dicuonzo), Stanco, Iori, Finocchio (dal 25′ s.t. Giovinco). A disp.:Moschin, Misuraca, Beretta, Nuti. All. P. Braglia

ARBITRO: Sig. Dei Giudici di Latina (Assistenti: Fraschetti e Pellegrini)

RETI: 35′ s.t. Rozzio (P)
AMMONITI: Filippini (S), Rozzio (P), Gasparetto (S), Gyasi (P), Pelagotti (P), Finotto (S).
NOTE: Serata fredda e umida. Terreno viscido ma in buone condizioni. Angoli: 9-3 Recupero: pt 0′, st 5′. Al 44′ s.t. Germinale calcia alto un rigore.