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Dopo un’annata vincente su tutti i fronti, la Pistoiese ha deciso di ripartire da zero. Via l’allenatore protagonista del ritorno tra i professionisti dopo cinque lunghi anni, Massimo “baffo” Morgia, idolo indiscusso della tifoseria. Via tutto il gruppo che sul campo aveva letteralmente dominato il campionato dilettanti a suon di vittorie altisonanti e prestazioni convincenti. In una sola parola, rivoluzione.

ANNO ZERO. Il presidente Ferrari ha deciso che per il doppio salto di categoria ci fosse bisogno di una svolta, così ha affidato la rifondazione a un direttore sportivo esperto come Nelso Ricci. Uno come lui, nel mondo del calcio praticamente da sempre, non ha certo bisogno di presentazioni. E non ne ha bisogno nemmeno Cristiano Lucarelli, ex calciatore dal curriculum importante e adesso allenatore emergente e grintoso, scelto da Ricci proprio la sua voglia e per la sua attitudine a lavorare con un gruppo giovane. Il modulo di riferimento del mister è, manco a dirlo, il 4-3-3, soluzione tattica che prediligeva anche da giocatore.

LA SQUADRA. In porta inizialmente il titolare è stato Pazzagli, che ha alternato parate di spessore e gravi disattenzioni. Questa discontinuità ha fatto sì che negli ultimi turni il mister puntasse sul giovane polacco Olczak. Per quanto riguarda la difesa i più esperti sono capitan Di Bari e Pasini, protagonisti lo scorso anno con la maglia del Venezia. Il reparto è completato dai giovani Frascatore, Golubovic (entrambi scuola Roma), Celiento, Falasco e Piana (quest’ultimo spesso impiegato anche come centrocampista di rottura). Il punto fermo è il capitano, tutti gli altri hanno la piena fiducia del mister ma devono lottare per un posto ogni settimana. A centrocampo i punti di riferimento sono i grintosi Calvano e Vassallo, con l’opzione Mungo già rodata qualora ci sia bisogno di maggior spinta propositiva. Nelle gerarchie del mister, invece, sono indietro Saric e Ciciretti. Ben assortita la batteria di esterni, con tre elementi in grado di fare parecchio male come Falzerano, Tripoli e l’altro giallorosso Piscitella, sulla carta il colpo di maggior prestigio del mercato arancione. In attacco il punto fermo è Romeo: in carriera non hai mai segnato moltissimo, ma fin qua con la maglia arancione ha fatto faville (5 gol, tutti decisivi, in 9 gare). Peccato per l’infortunio che lo terrà ai box almeno fino all’anno nuovo. Alle sue spalle c’è Coulibaly, giovane promessa che non ha ancora convinto del tutto.

TIFOSI. Dopo cinque anni difficili nei dilettanti, nonostante la resistenza di un encomiabile zoccolo duro, molti semplici appassionati si sono disinteressati delle sorti arancioni. Alcuni hanno perso la via che porta allo stadio, altri si limitano a seguire le vicende della squadra a distanza. Nell’ultimo anno, grazie al lavoro di riavvicinamento portato avanti da Morgia e complice i risultati sportivi più che buoni, il Melani si è finalmente ripopolato. Sono state 2000 le presenze registrate nel match d’esordio casalingo contro l’Ascoli, addirittura 3500 nel sentitissimo derby con il Prato. Adesso la sfida sarà avvicinarsi a questi numeri anche nelle gare non proprio di cartello.

COSI’ CONTRO LA SPAL. C’è grande entusiasmo in casa arancione, dopo il trittico di derby vinti e il buon punto conquistato a Gubbio nell’ultimo turno. La classifica sorride come nessuno si sarebbe aspettato a inizio campionato e pure l’infermeria regala il rientro di Pasini (lo stesso non può dirsi per bomber Romeo, ancora out). Torna nella mischia anche Piana, fuori per squalifica in Umbria. In porta confermato Olczak. Ballottaggio Falasco-Frascatore per l’out di sinistra e Coulibaly-Tripoli per il centro dell’attacco.
Questi i probabili undici: Olczak; Celiento, Pasini, Di Bari, Falasco; Calvano, Vassallo, Mungo; Falzerano, Coulibaly, Piscitella. A disposizione: Pazzagli, Frascatore, Golubovic, Saric, Ciciretti, Frugoli, Tripoli.

presentazione a cura di Alessandro Benigni, foto di Giacomo Carobbi – www.pistoiasport.com