Nonostante alla vigilia fosse lecito aspettarsi qualcosa in più, il pareggio di Santarcangelo sembra soddisfare Leonardo Semplici: “Credo che alla fine possiamo considerare questo punto importante, se non altro perché ci permette di dare un po’ di continuità dopo la vittoria di domenica. Sicuramente potevamo fare di più, però il Santarcangelo è stato un avversario ostico e nel secondo tempo ci ha messo in difficoltà. A questo va aggiunto che alcuni dei nostri giocatori, soprattutto i nuovi arrivati, non sono al meglio fisicamente, Gerbaudo, Nava e Cottafava mentre altri non si sono fatti trovare pronti dal punto di vista mentale o tattico”.
Forse si può recriminare qualcosa sia per gli errori sotto porta, sia per un rigore non concesso.
“In effetti l’occasione di Zigoni è stata davvero clamorosa. Per me il rigore c’era, ma non voglio parlare dell’arbitraggio. Certo è che l’episodio è arrivato in un momento cruciale della partita e magari grazie a quello avremmo potuto portare via i tre punti. In ogni caso c’è da lavorare perché fare queste partite con il piglio del primo tempo mi piace, con quello del secondo un po’ meno. Dobbiamo ancora fare molto dal punto di vista mentale e fisico, appena i nuovi entreranno in forma avremo meno difficoltà. Andiamo avanti e continuiamo a lavorare per tentare di migliorare”.
Dietro invece si è visto che Cottafava deve ancora trovare il giusto ritmo. Anche l’intesa con Gasparetto è tutta da creare.
“A mio giudizio, se si esclude qualche appoggio sbagliato, hanno fatto entrambi bene. Dietro non abbiamo praticamente mai rischiato in maniera seria. Questo è importante ed è quello che chiedo alla squadra. Fa anche piacere non aver preso gol per la seconda partita consecutiva, ma sono consapevole che la squadra deve crescere sotto tanti punti di vista. Capisco che le aspettative siano alte, ma in questo momento la squadra ha delle difficoltà e bisogna stare uniti sempre di più e fare in modo di scrollarsi di dosso i problemi”
Dal mercato potrebbe arrivare qualche altra pedina?
“Vediamo, l’importante è che chi arriva ci dia una mano. Quando si opera a gennaio arrivano spesso giocatori non in condizioni ottimali, per farli giocare bisogna prepararli perché se no si rischia possano fare fatica”.