Il fatto che la SPAL non abbia fatto alcuna operazione nell’ultimo giorno significa almeno due cose. La prima: evidentemente, per quanto riguarda il mercato in entrata, la società ha ritenuto di aver raggiunto gli obiettivi minimi che si era prefissata alla riapertura delle liste. Seconda: che non c’era un’esigenza così evidente di sfoltire una rosa che, terzo portiere compreso, arriva a 25 elementi. Tanti per una squadra di Lega Pro che naviga a metà classifica. Ma non per Vagnati, che ha motivato così l’assenza di cessioni nella giornata di lunedì: “Ci sono state delle richieste per alcuni dei nostri giocatori, ma dopo aver fatto un’analisi assieme al mister e alla proprietà e abbiamo deciso che il gruppo può rimanere così com’è. Non c’è una così grande necessità di risparmiare su un paio di stipendi per cinque mesi visto che siamo in linea col budget a disposizione. Oltre a questo non va dimenticato che solo a febbraio giocheremo sette partite, visto che siamo ancora in competizione su due fronti. Vogliamo onorare l’impegno di Coppa Italia fino alla fine, per cui ci sarà spazio per tutti”.
In una rosa così ampia lo spazio è difficile da conquistare: ne sanno qualcosa Giorgio Capece e Luca Veratti, che da tempo avevano chiesto di poter lasciare Ferrara nel caso non fosse stato possibile giocare di più. Richiesta evidentemente non accolta dal direttore sportivo: “Anche oggi – ha detto Vagnati – ho ribadito la mia piena fiducia a Giorgio. Ultimamente sta dimostrando di poter essere un giocatore importante e già domenica potrebbe avere l’opportunità per dare un’ulteriore conferma di fronte a quello che è stato il suo pubblico. E’ un bravo ragazzo e credo gli farà sicuramente piacere rimanere qui. Quanto a Luca (Veratti), la situazione è un po’ diversa, ma lui sa bene quanto io lo stimi. E’ un professionista come se ne trovano pochi, che in allenamento si comporta sempre in maniera eccellente. Per questo non vorrei fare a meno di lui, soprattutto perché può giocarsi le sue carte”. In dirittura d’arrivo era circolata anche una voce su una proposta del Forlì per Landi: “Sì, il giocatore ci è stato chiesto – ha confermato il ds – ma anche in questo caso non avevamo alcun interesse a cederlo. Andrea fa parte della nostra storia, è un giocatore valido e crede in quello che facciamo. Per cui è giusto che rimanga con noi”.
Per il resto, il giudizio sul mercato Vagnati sceglie di lasciarlo agli altri: “Non è semplice dire se mi sento soddisfatto o no. Anche in estate qui eravamo tutti convinti di aver fatto un ottimo lavoro, tanto che una nota testata giornalistica specializzata (Tuttolegapro, ndr) ci aveva elogiati definendo il nostro un grande mercato. La verità è che non c’è un metro univoco per giudicare queste cose, lo si può fare solo a fine stagione. Le annate possono prendere una piega molto strana a fronte di aspettative diverse, basti vedere cosa sta succedendo in Germania al Borussia Dortmund. Situazioni del genere fanno parte del calcio e serve l’equilibrio giusto per evitare di non esaltarsi, ma anche non deprimersi. Quel che è certo è che abbiamo sempre cercato di operare sulla base di idee ponderate con coerenza”.