Doveva essere la domenica del riscatto dopo due sconfitte consecutive, invece la SPAL delude ancora una volta raccogliendo un pareggio contro il San Marino ultimo in classifica. I biancazzurri hanno confermato le loro difficoltà, facendo anche un passo indietro sotto il profilo del gioco. Nonostante il vantaggio firmato Di Quinzio in chiusura di primo tempo, gli uomini di Semplici non hanno saputo gestire il risultato, facendosi raggiungere da Cruz Armada e rischiando grosso nel finale. La classifica rimane preoccupante.
Si nota immediatamente che il San Marino non è venuto al Paolo Mazza per portare a casa il punticino, tanto che il primo spavento della partita corre sulla schiena di Menegatti, che al 6′ vede il destro a colpo sicuro di Musetti colpire i cartelloni pubblicitari a sinistra della porta. I tre punti in teoria fanno gola anche alla SPAL, ma non sembrerebbe: la squadra di Semplici impressiona per mancanza di idee e anche quando ci sono, la lentezza di esecuzione è preoccupante. Ogni giro-palla in difesa viene accolto da fischi e mugugni provenienti dalla tribuna, così tanti che al 18′ Semplici non può esimersi dal girarsi e allargare le braccia. Le iniziative biancazzurre passano soprattutto dalle fasce, ma senza grandi risultati. In avanti l’intesa dell’inedita coppia Fioretti-Rovini appare tutta da costruire, così è il San Marino a prendersi la briga di fare vedere le cose più interessanti in zona gol. Prima Varone e poi Musetti, giunti a metà della prima parte, riescono ad andare al tiro ma difettano di precisione. La risposta è tutta in un sinistro dai venti metri di Rovini che vale appena un’alzata di sopracciglia del portiere ospite. Tanto per cambiare, per vedere qualche iniziativa la SPAL si deve rivolgere a Lazzari. Al 36′ il numero due spallino innesca l’azione che poi lo porta al tiro su assist di Fioretti: conclusione debole e centrale. Finisce invece fuori di poco il sinistro dall’interno dell’area di Cruz Armada, che sugli sviluppi di azione da calcio d’angolo si impossessa del pallone senza troppa opposizione. Un’azione non troppo dissimile, a favore della SPAL, frutta il primo gol della partita. Dal caos dell’area di rigore del San Marino emerge Davide Di Quinzio che raccoglie una corta respinta e infila in rete di destro con una perfetta esecuzione.
Segnare in chiusura di tempo, di norma, aiuta a costruire un vantaggio psicologico sull’avversario prima del rientro negli spogliatoi. Gli ospiti però si dimostrano meno fragili di quanto si può pensare e approcciano la ripresa con spirito d’iniziativa, beneficiando anche della prudenza mostrata dalla SPAL. Il San Marino non ha un potenziale offensivo imponente, ma se lo si lascia attaccare può comunque trovare il giusto pertugio. Accade dopo appena sette minuti di gioco con Cruz Armada, che di sinistro fulmina Menegatti dopo essere stato lasciato incustodito in piena area. Tutto da rifare per la squadra di Semplici, ma chi si aspetta i biancazzurri col coltello tra i denti rimane deluso. I ritmi rimangono bassi e le conclusioni verso la porta di Gobbo si contano sulle dita di una mano. Al 12′ il portiere ospite è molto attento su un violento destro di Gentile da calcio di punizione. Il suo collega Menegatti lo è altrettanto su un fendente di La Mantia da oltre venti metri. La SPAL in questa fase si affida soprattutto agli spunti di Di Quinzio e al 26′ il fantasista lombardo serve il neo entrato Zigoni al centro dell’area: lì si innesca uno strano flipper che costringe Gobbo a una respinta d’istinto. Il pareggio costituisce un risultato sostanzialmente inutile per entrambe le squadre, così la contesa rimane aperta. Bationo prima avvisa Menegatti con un destro potente, poi pennella il corner su cui si avventa Musetti di testa a colpo sicuro. Sulla sua strada però c’è una risposta da campione di San Pietro, con la difesa che fa il resto negando la ribattuta a Diawara. Un’ulteriore conferma della mancanza di lucidità dei biancazzurri giunge al 33′: Capece appoggia indietro per Menegatti che raccoglie con le mani. L’arbitro decreta la punizione indiretta in area di cui si incarica Cammaroto: il suo tiro conclude la corsa tra le braccia del portiere. Semplici nel finale manda nella mischia Finotto nella speranza che possa contribuire a sbloccare il risultato. Speranza vana, si arriva al fischio finale senza altri sussulti e con un grande amaro in bocca.
SPAL-San Marino 1-1 (1-0)
SPAL (352): Menegatti; Gasparetto, Cottafava, Silvestri; Lazzari, Gentile, Capece, Di Quinzio, Nava (dal 26′ s.t. Gerbaudo); Rovini (39′ s.t. Finotto), Fioretti (dal 18′ s.t. Zigoni). A disp.: Ranieri, Aldrovandi, Giani, Landi. All.: Semplici.
San Marino (4312): Gobbo; Bregliano, Cammaroto, Benassi, Cruz Armada; Magnanelli (dal 1′ s.t. Bationo), Diawara, Cuffa; Varone (dal 27′ s.t. Soligo); La Mantia, Musetti (dal 46′ s.t. Fogacci). A disp.: Vivan, Palazzi, Baldazzi, Pape Dia. All.: Tazzioli.
ARBITRO: Mei di Pesaro (ass.ti: Cordeschi A. e Cordeschi S.).
RETI: 45′ p.t. Di Quinzio (SP); 7′ s.t. Cruz Armada (SM).
AMMONITI: Diawara (SM).
NOTE: pomeriggio grigio e piovoso, campo leggermente allentato. Angoli 5-6. Recuperi: pt 0′, st 3′