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Nonostante domani si affrontino sul campo prima e seconda del girone, a Ferrara in settimana si è parlato di tutto meno che della partita di Macerata. Inevitabile se a sollevare un polverone è un caso di cronaca che riguarda il tifo organizzato. Da parte sua il presidente Walter Mattioli non può che sentirsi sotto pressione: nel pomeriggio, prima della conferenza stampa di mister Semplici, ha voluto offrire il suo punto di vista sulla questione: “In questi giorni non abbiamo neanche avuto modo di commentare la bella vittoria di Mantova, ma abbiamo parlato quasi esclusivamente di quello che è emerso questi giorni sui giornali in merito agli episodi legati a Prato-SPAL. Siamo dispiaciutissimi proprio perché ci sono state comunicate cose che non mi sarei mai aspettato di sentire. Da parte mia so di aver sempre avuto rapporti correttissimi e sinceri con i tifosi: abbiamo sempre avuto una tifoseria speciale e lo ribadisco. Questi episodi corrispondono a un pugno in piena faccia perché mai mi sarei aspettato di leggere certe cose. Già in altre occasioni noi come società abbiamo continuato a dire che ci sarebbe piaciuto sapere cosa è successo, perché già il giorno seguente a Prato-SPAL nelle cronache venivano menzionate scaramucce di tifosi che viaggiavano in pulmino. Episodi minori di cui si è sentito parlare altre volte per quanto riguarda altre tifoserie. Quello che invece, secondo i resoconti dei giornali, è successo è qualcosa di molto, molto, grave che non può succedere perché mette a repentaglio delle vite: sia di chi si rende protagonista di questi episodi, sia di chi non c’entra. Si tratta di qualcosa di brutto, la società non può approvare queste situazioni e questi atteggiamenti. Però, ripeto, mi sarebbe piaciuto essere informato subito dopo gli eventi di Prato: invece ci hanno lasciato all’oscuro fino a che non abbiamo aperto i giornali. Questo mi è dispiaciuto, in fin dei conti sono il presidente della SPAL ed è giusto che in caso di comportamenti sbagliati della tifoseria venga avvisato. Visto soprattutto il buon rapporto che c’è tra tutti: tifosi, società, staff, giocatori e città. Finora è filato tutto liscio, questa è una cosa troppo grave da apprendere dai giornali. Non conosco il numero preciso delle persone coinvolte: c’è chi dice venti, altri dicono quaranta, non c’è ancora chiarezza. Il problema è che a pagare sono migliaia e migliaia di persone che vogliono seguire la SPAL come hanno sempre fatto con serenità e col tifo che contraddistingue la tifoseria ferrarese. In questi anni abbiamo ricevuto solo elogi in tal senso. E mi dispiace che questo episodio porti una cattiva immagine della società, come se noi avessimo taciuto. Siamo persone serie, lo abbiamo sempre dimostrato, siamo persone sincere, forse anche troppo nel mio caso. Se non so una cosa non posso dire niente. Non mi va assolutamente di passare per quello che copre questi atti. Noi siamo contro cose del genere”.