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Finora gli incroci tra Leonardo Semplici e la Carrarese sono stati tutt’altro che banali: il primo, nel dicembre 2014, riservò una sconfitta casalinga all’esordio sulla panchina della SPAL; il secondo, nell’aprile 2015, rappresentò probabilmente il punto più alto della sua gestione, con una vittoria super rocambolesca al “Dei Marmi”, resa inutile solo dall’ancora più surreale finale di Reggiana-San Marino. Sei mesi dopo Semplici è alla guida di una SPAL capolista in coabitazione, chiamata a reagire dopo la prima sconfitta stagionale.

Mister, la Carrarese è nel suo destino: finora ha rappresentato punto più basso e punto più alto della sua avventura alla SPAL e ora se la ritrova di fronte in un momento delicato, in cui servono risposte.
“Beh, le risposte le abbiamo date in più di una circostanza, quindi non la vedo come una partita della svolta. Però dobbiamo riprovare a fare una prestazione consona alle nostre qualità e tornare a fare un risultato positivo. Guardando indietro, l’anno scorso eravamo tutt’altra condizione, subimmo una sconfitta immeritata e una contestazione per certi versi assurda. Però sono cose che fanno parte del gioco e che si aggiungono alle esperienze professionali e umane di una carriera. Sicuramente da quella sconfitta tante cose sono cambiate e mi auguro possano proseguire nel migliore dei modi”.

I toscani arrivano a Ferrara con la fama di avversari tignosi.
“Senz’altro, la Carrarese ha meno punti di quanti ne meritasse effettivamente. Credo che l’organico attuale sia superiore a quello dell’anno scorso, lo dimostrano le tante opportunità create in tutte le partite. Ha giocatori di grande esperienza e di buona tecnica, che la giocano sempre e sono propositivi. Sta a noi avere la massima attenzione perché ci possono dare filo da torcere. Sarà una partita difficile, ma come di consueto affronteremo l’avversario con grande rispetto, consapevoli di stare bene. Cercheremo di dare quel qualcosa in più per ripartire con una bella gara e ovviamente una vittoria”.

Mister Remondina ha annunciato di volersela giocare a viso aperto.
“Mi auguro sia vero, perché con le squadre che si chiudono abbiamo più difficoltà. Se la Carrarese giocherà con una mentalità propositiva sono convinto vedremo una bella partita. Noi ovviamente non staremo a guardare: io voglio che la SPAL faccia la partita e sabato proveremo ad applicare ancora una volta questo atteggiamento”.

Rivedremo il 352 o ci potrebbe essere il varo del 433?
“Non credo ci saranno cambiamenti, ad oggi credo che il modulo 352 sia il più consono per mantenere gli equilibri. Sul 433 ci abbiamo lavorato, potrebbe essere una soluzione per il futuro”.

Nel frattempo in settimana è arrivata la notizia del permesso di tesseramento negato per Schiavon. Che idea si è fatto sulla questione?
“E’ sicuramente stata una brutta botta, non tanto per la squadra, ma per l’obiettivo che ci si era prefissi, ossia rimpiazzare adeguatamente Gentile. Questo non è avvenuto, per cui in rosa ci manca un’alternativa in quello specifico ruolo. Dispiace perché nel calcio succedono cose strane: non si capisce perché siano state accettate deroghe per altri calciatori nella stessa situazione e ora invece vengano negate. Ma al di là di questo, dobbiamo essere più forti di queste cose e andare avanti”.

Conta di avere Schiavon a gennaio?
“(Sorride) Sono domande che dovete fare ai dirigenti”.

Questa vicenda, sommata a tante altre fuori dal campo ed a vari episodi arbitrali controversi, sta alimentando una sorta di teoria del complotto che vorrebbe la SPAL sfavorita da ipotetici poteri forti. E’ un tema che ricorre anche nello spogliatoio?
“No, e se dovesse succedere sarei il primo a cercare di evitare questo tipo di concetti e discorsi, perché indipendentemente da alcuni eventi sul campo, che abbiamo visto anche sabato, non bisogna cercare scusanti di questo genere. Però credo sia inevitabile che una squadra prima in classifica possa iniziare a diventare un po’ antipatica. Detto questo direi che è il caso di stare sereni ed evitare di crearsi degli alibi: la squadra deve pensare a lavorare come sta facendo ed io ad allenarla il meglio possibile, sapendo mettermi in discussione. Poi alla lunga sarà il campo a dirci dove potremo arrivare”.

Nel frattempo sabato ritroverete il calore della tifoseria.
“Ecco, ritrovare i tifosi è determinante. Domenica si è sentita la loro assenza. Dobbiamo essere più bravi e forti di divieti, polemiche e cose simili. Mi auguro ci stiano vicini come hanno sempre fatto finora”.