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Arriva un’altra occasione da non perdere per la Bondi Ferrara, che nel turno casalingo contro Chieti può allontanare i dubbi e ritrovare una posizione di classifica più confortante. Forse per la prima volta in stagione coach Morea avrà un roster completo, con otto giocatori da alternare per arrivare agli ultimi minuti con più lucidità rispetto al passato. Non sarà di certo una passeggiata, perché Chieti è un’ottima squadra, costruita bene e reduce da quattro vittorie consecutive, record invidiabile che solo la capolista Brescia è riuscita ad eguagliare. Una gara infuocata ci aspetta domenica al Pala HiltonPharma, gara in cui i ragazzi di coach Morea dovranno mettercela tutta per portare a casa un risultato che davanti ai propri tifosi manca da ormai un mese.


UN GIRONE FA

PROGER CHIETI-BONDI FERRARA  82-64
PARZIALI: (23-18); (23-15); (18-18); (18-13)

PROGER CHIETI: Allegretti 13, Sergio 9, Piccoli 2, Monaldi 19, Armwood 15, Piazza 4, Vedovato 2, Lilov 18, Marchetti, Sipala. All.: Massimo Galli

BONDI FERRARA: Rush 16, Ibarra 2, Bucci 14, Henderson 12, Brkic 7, Ebeling M., Lestini 8, Losi 5, Salafia n.e., Verrigni n.e., Ghirelli n.e. All.: Alberto Morea

Partita disastrosa quella dell’andata per i ragazzi di coach Morea. Tante, troppe palle perse regalano punti facili agli avversari guidati dalla fisicità di Armwood sotto le plance e da un Lilov scatenato dalla lunga distanza. In attacco per i biancazzurri tante conclusioni al di fuori della linea dei 3 punti e pochissimi palloni giocati all’interno del pitturato; le mani di Losi e compagni però, sono glaciali per tutta la durata della gara e i tiri si infrangono troppo spesso sul ferro. L’unico momento buono per l’attacco estense arriva nel terzo quarto quando, grazie proprio alle triple, riesce a ricucire uno svantaggio di 13 punti per rientrare sul -3 (54-51). Da qui in poi però la situazione torna a farsi grigia e vuoi il quinto fallo commesso da Rush e le palle perse che continuano a farle da padrone, le “furie teatine” riprendono il controllo della gara portando a casa in scioltezza i due punti per 82-64.


I LEADERS (medie a partita)

Punti
FERRARA: Rush 17.1
CHIETI: Isaiah Armwood 14.4 – Ivan Lilov 15.9 (11 partite giocate)

Rimbalzi
FERRARA: Brkic 8.1
CHIETI: Armwood 10

Assist
FERRARA: Losi 4.8
CHIETI: Monaldi 3.8

Palle Recuperate
FERRARA: Losi 2.4
CHIETI: Monaldi 1.8


I DUELLI CHIAVE

Guarino vs Monaldi: Sarà l’esordio in biancazzurro per Guarino dopo l’inizio stagione passato a Matera. Esordio importante in cui, oltre a far girare la squadra in attacco, dovrà anche occuparsi di un ottimo playmaker come Monaldi. Nonostante la giovane età, infatti, il regista della Proger è un giocatore piuttosto esperto della categoria in grado di far male alle difese avversarie sopratutto in 1vs1 fino al ferro, ma anche servendo i compagni grazie alla sua ottima visione di gioco. D’altra parte Guarino è un difensore tenace e anche pagando dazio sul piano dell’età e della freschezza, riesce sempre ad essere efficace contro qualsiasi tipo di esterno gli si pone davanti.

Rush vs Lilov: forse il duello centrale di questa gara, perché si troveranno uno di fronte all’altro le due prime punte offensive della squadra. Da una parte abbiamo Erik, estroso in attacco e ottimo difensore di 1vs1; dall’altra invece il bulgaro Lilov un grande tiratore soprattutto dalla lunga distanza. In fase difensiva, quindi, Rush dovrà stare molto attento nelle situazioni in uscita dai blocchi, ma ovviamente dovrà essere anche un minimo aiutato dal difensore del bloccante per non dare una comoda ricezione a Lilov in grado di punire con continuità. Sull’altro lato del campo invece, la potenza fisica e la capacità di andare fino in fondo nell’1vs1 del top scorer Bondi dovrà essere l’arma principale per mettere in difficoltà il bulgaro, svantaggiato sia in altezza che in peso rispetto ad Erik.

Brkic vs Armwood: come si può facilmente vedere dalle statistiche, Armwood è il perno della squadra abruzzese. Doppia cifra in due categorie, quella dei punti e quella dei rimbalzi, per il lungo da George Washington University, ma in questo confronto è la seconda statistica che preoccupa di più. Nel senso che, come tutti sappiamo, il tagliafuori non è certo la caratteristica principale di Brkic, ma quando ci si trova davanti un saltatore del genere, la cosa può rivelarsi disastrosa. Quello che David dovrà evitare è appunto che Armwood prenda buona posizione a rimbalzo, togliendo così una potenziale seconda occasione alla Proger. Ribaltando la questione però, è proprio il lungo biancazzurro ad avere la meglio grazie alla sua capacità di giocare al di fuori della linea dei tre punti allargando così il campo per le penetrazioni degli esterni che troveranno l’area libera da un potenziale stoppatore (secondo del campionato con 1.7 di media). In questo caso coach Ferrari dovrà fare una scelta: concedere il tiro aperto a Brkic rischiando una gragnola di triple, far uscire Armwood togliendo così un totem sulle penetrazioni, oppure assegnare a Brkic un altro marcatore (ad esempio Allegretti), spingendolo a giocare spalle a canestro sfruttando il mismatch in altezza/peso.