A primo impatto la foto scelta per la campagna abbonamenti 2016/2017 della SPAL è di grande impatto e rende bene l’idea di una città intera radunata per celebrare la propria squadra di calcio. Peccato che ad uno sguardo più attento la foto risulti palesemente ritoccata con Photoshop per far sembrare che in piazza Trento e Trieste in quel momento ci fosse più gente di quanta effettivamente apparve nello scatto originario del 23 aprile.
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Il primo a far notare la curiosa moltiplicazione dei tifosi è stato Eugenio Ciccone, grafico di professione e titolare dello studio Obst di Ferrara, via Facebook. Se si ingrandisce l’immagine, ci si accorge di diversi elementi ricorrenti copiati e incollati qua e là nella parte inferiore dell’immagine, al preciso scopo di infoltire la folla radunata in piazza. In alcuni casi (la ragazza con i capelli rossi; la coppia che si sta scattando un selfie) la presenza nell’immagine è triplicata o addirittura quadruplicata.
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Poco male, si tratta di un peccatuccio veniale abusato spesso e volentieri dai politici in tempi di manifestazioni. Oppure lo si può catalogare sotto la voce degli eccessi di zelo. Con l’ufficio commerciale della SPAL che si aspetta 5.500 abbonamenti – tre volte tanto il numero della stagione scorsa – al grafico sarà venuto spontaneo pensare fosse il caso di triplicare fin da subito anche i tifosi della locandina. Al botteghino l’ardua sentenza.