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Parma ormai è lontana, come un bagliore frutto di un sogno fatto in pieno inverno. Davide Vagnati rimarrà a Ferrara, rimarrà il direttore sportivo della SPAL. La decisione è stata ribadita in una conferenza stampa alla presenza di Walter Mattioli e Simone Colombarini in cui il minimo comune è stato rappresentato dalla normalizzazione di una vicenda durata all’incirca 72 ore.

In particolare Walter Mattioli ha rimarcato tre, quattro volte: “Non è successo niente, non è successo niente”. Proprio come farebbe un padre all’orecchio di un figlio spaventato e confuso, reduce da un’esperienza traumatica. D’altra parte dopo tre giorni di ipotesi, chiacchiere, illazioni c’era bisogno di riportare ordine e serenità in un ambiente che ha temuto di poter vedere partire uno degli artefici della scalata dalla quarta alla seconda serie. Questo malgrado tutti si siano affrettati a specificare che non c’è mai stato un momento in cui Vagnati è stato più vicino al Parma che alla SPAL: “Sono state dette tante cose inesatte, – ha detto Vagnati, leggendo un discorso messo nero su bianco preventivamente – perché è vero che mi è stata formulata un’offerta importante sia come progetto, sia come ruolo sia come importanza economica. Ho ascoltato la loro proposta e poi com’era normale che fosse ne ho parlato col presidente e con la mia famiglia, senza nascondere niente. Mi sono guardato allo specchio e mi sono detto che non posso lasciare una società che mi ha dato tanto e a cui io ho dato tanto. Sarebbe stata un vigliaccata. Mi considero una persona vera e corretta, queste cose non fanno parte di me”.

Vagnati ha anche rivelato che la proprietà, pur di trattenerlo, gli ha offerto un adeguamento del contratto che lui stesso ha rifiutato: “Mi è stato proposto un rinnovo, a riprova della stima che la proprietà ha nei miei confronti. Ho rifiutato, perché sono contento del contratto che mi lega alla SPAL, una società da cui ho già ricevuto tanto. Soprattutto non ho mai pensato che la SPAL non abbia un progetto all’altezza. Anzi, so benissimo che qua ci sono solidità, idee e fiducia nella mia persona. I programmi non cambiano. La proprietà è seria, il gruppo è solido, si continua a lavorare come abbiamo sempre fatto. Vogliamo migliorare e fare le scelte giuste”.

L’allusione riguarda le presunte garanzie di crescita del progetto tecnico chieste dal ds alla proprietà, a partire dalla messa in sicurezza del contratto di Semplici. Questione che Mattioli ha voluto liquidare con una certa decisione: “Non è vero che la sua permanenza era legata a quella del mister. Non c’entra niente. A giorni Vagnati parlerà anche con lui. Ha voglia di rimanere con noi. Non creiamo situazioni che non ci sono. Mi dispiace che tutta questa storia abbia destabilizzato i tifosi. Io ero sereno e tranquillo, perché tra noi c’è un legame speciale. Poi è normale che chi lavora bene richiami le attenzioni delle altre società. E’ normale nel mondo del calcio. Restiamo calmi e tranquilli, le cose vanno bene. Abbiamo idee particolari per il futuro per mantenere squadra competitiva e gruppo compatto. Non è successo nulla e questa vicenda rafforzerà ancora di più il gruppo. Continueremo a lavorare con tanta serenità”.