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Con la famelica macchina delle notizie di mercato già a pieni giri, non è facile far passare un messaggio improntato alla pazienza. Eppure Davide Vagnati ci prova, fissando un concetto dal sapore programmatico: “Nel mercato della serie A, soprattutto in un momento del genere, o hai tanti soldi oppure devi avere tanta pazienza”.

Insomma serve un po’ di calma: “In questa primissima fase – spiega Vagnati – si muovono le società che hanno la forza economica per comprare un cartellino e accontentare il calciatore che decide di giocare per una neopromossa. Noi non la abbiamo, quindi dovremo essere pazienti. L’ho detto anche al presidente e al mister. So bene che allo staff piacerebbe lavorare fin da subito con più potenziali titolari possibili, ma in questa categoria è praticamente impossibile se non facendo scelte affrettate. Se ci facessimo prendere dalla frenesia rischieremmo di precluderci la possibilità di muoverci nella parte finale del mercato, quando tutte le squadre saranno chiamate a definire le liste (qui spieghiamo come funziona) e per forza di cose qualcuno sarà in uscita. Faremo qualche sforzo all’inizio per i ruoli chiave, ma per il resto servirà tempo”.

I RUOLI CHIAVE
Altro giro, altro messaggio chiaro: “Più giocatori forti prendiamo e più si alzano le probabilità di salvezza, mi sembra evidente. Per come la vedo io serviranno quantomeno sei giocatori in grado di giocare da titolari in serie A. Cercheremo giocatori con esperienza come abbiamo fatto un anno fa con Arini, Schiattarella e Antenucci. Gente in grado di dare una mano soprattutto a livello psicologico, che facciano da guida per il gruppo. Dobbiamo essere bravi a capire come muoverci a livello di acquisizioni. Non possiamo fare dei contratti pluriennali a cuor leggero: se non si resta in categoria, l’azienda può andare in difficoltà perché certi salari sono possibili in serie A, ma troppo pesanti per la B. Poi è chiaro che alcuni ragazzi della rosa attuale mi dovranno dire se vorranno fare i comprimari qui o i titolari da un’altra parte. Chiaro che il sogno di ogni direttore sportivo è di tenere i giocatori, pagarli il meno possibile e avere lo spazio di budget per prenderne altri. Ma con le liste chiuse non abbiamo tutto questo margine di manovra. Purtroppo la parte difficile, quella di dire a dei ragazzi che la società ha idee diverse dalle loro, spetta a me. Inutile negarlo: il salto tra serie B e serie A è più alto rispetto a quello che si fa dalla Lega Pro alla serie B. Però vi dico una cosa: l’acquisto più importante per noi si chiamerà Paolo Mazza. Giocare fin da subito nel nostro stadio sarà fondamentale. Quasi quanto avere un giocatore in più. Guardate l’esempio del Crotone: ha pagato nettamente i mesi in cui ha dovuto giocare a Pescara. Probabilmente se avesse iniziato il campionato allo ‘Scida’ si sarebbe salvato con meno sofferenze”.

I SALUTI
“Ai ragazzi in scadenza a giugno (Giani e Silvestri – ndr) ho già detto che a meno di eventi particolari non è intenzione della società proporre un rinnovo e che quindi sono liberi valutare opportunità diverse. Chiaro che se dovessimo trovarci nelle condizioni di prendere tanto per prendere li confermerei, perché sono ragazzi a cui siamo estremamente legati. Mentre comunicavo questa decisione a Nicolas (Giani) avevamo entrambi le lacrime agli occhi. Però tra i miei compiti c’è quello di far fronte alla necessità di migliorare la squadra tenendo conto delle liste. Faremo come abbiamo sempre fatto, cercando di sbagliare il meno possibile”.
E gli altri? Tante le posizioni in bilico: Gasparetto, Cremonesi, Arini, Castagnetti, Finotto giusto per fare qualche nome. Vagnati gioca la carta della discrezione: “Hanno tutti un contratto e valuteremo insieme le singole situazioni. Ma devo essere onesto: anche se avessi in mente di cederli non lo direi ai quattro venti, altrimenti dopo un’ora mi chiamerebbero dei colleghi per chiedermi di farli rescindere in modo da alleggerirci. Non funziona così. Se riceveranno delle proposte valide le valuteremo insieme”.

CACCIA AL BOMBER
Vagnati fa anche capire che l’obiettivo numero uno è un attaccante in grado di tenere a galla il reparto in serie A: “Ad oggi dobbiamo quantomeno prendere un giocatore che ci permetta di essere tranquilli su un fatturato di dieci o dodici gol nell’arco di una stagione. E’ sempre stata la nostra politica: quest’anno con Antenucci e Floccari, l’anno prima con Zigoni e Cellini che erano il top per la Lega Pro. Non scopro niente dicendo che il reparto avanzato è fondamentale per la salvezza. Torno sull’esempio del Crotone: ha fatto un azzardo scegliendo Falcinelli, ma è stato premiato con tredici gol”.

PRESTITI, ANDATA E RITORNO
Gli oggetti del desiderio si chiamano Meret e Bonifazi, ma il loro destino è soprattutto nelle mani di Udinese e Torino: “Ho chiesto a entrambi i club la possibilità di riaverli, ma è presto. Se i ragazzi non dovessero avere spazi nelle rispettive squadre verrebbero entrambi volentieri. Ma anche in questo caso sarebbe difficile vederli in ritiro con noi. Zigoni? A me piacerebbe che potesse rimanere con noi, ma è un discorso legato alle scelte che faremo in attacco.

LE CHIAVI DELLA PORTA
La potenziale conferma di Meret comunque non esclude affatto la possibilità che possa arrivare un portiere di maggiore esperienza. “L’idea – ammette Vagnati – è di prendere due portieri, anche se non sarà facile. Chichizola? Ci è stato proposto, ma c’è nulla di definito. Sappiamo che gradirebbe venire alla SPAL, però non sono ancora state prese decisioni in merito. Indubbiamente è un portiere che ha fatto molto bene in B”.

NOMI A PERDERE
Si vocifera di sondaggi per Paloschi e Oikonomou, Vagnati al proposito si fa criptico come accade spesso in casi del genere: “Entrambi buoni giocatori che hanno tanta esperienza in serie A”:

LE SIRENE CLIVENSI E IL NUOVO DG
Sull’accostamento – vero o presunto – al Chievo Verona, Vagnati risponde sostanzialmente con un “no, grazie”: “Per usare la terminologia da calciatore, non mi vedo con una maglia diversa da quella della SPAL. L’interessamento di società di serie mi inorgoglisce, ma il tutto si ferma qui. Con la proprietà stiamo parlando di rinnovo da un po’ di tempo e continuare qui per me sarebbe il massimo. Vediamo se questa sarà la settimana giusta per novità in tal senso”.
Confermato, anche se tra le righe, l’arrivo di Gazzoli come nuovo direttore generale, in modo da consentire a Vagnati di tornare al vecchio ruolo di direttore sportivo: “La serie A è una categoria in cui non si può lasciare nulla al caso ed è necessario coprire ogni minimo particolare. Gazzoli è una vecchia conoscenza, se dovesse arrivare lui sicuramente sarebbe un ottimo inserimento”.