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Il primo colpo di mercato per la serie A sarà quindi Federico Mattiello, esterno polivalente di proprietà della Juventus che arriverà alla SPAL in prestito secco per un anno. Martedì prossimo il ragazzo classe 1995 sosterrà le visite mediche di rito, ma sicuramente i più attenti avranno già collegato il suo nome al terribile infortunio che lo vide protagonista l’8 marzo del 2015 quando, con la maglia del Chievo, riportò la frattura esposta di tibia e perone in seguito ad uno scontro di gioco con il romanista Radja Nainggolan durante un match di Serie A.

Fosse finita lì, sarebbe andata anche bene. Invece una nuova frattura alla stessa gamba, questa volta nell’ottobre del 2015, ne compromette l’intera stagione, e dopo un anno alla casa-base bianconera, ecco l’interessamento della SPAL. Ma cosa dobbiamo aspettarci da Mattiello? Può essere il rinforzo sulla fascia destra capace di dare il giusto respiro a Manuel Lazzari senza farlo rimpiangere? Per capire meglio di che tipo di giocatore stiamo parlando abbiamo chiesto l’opinione di Gabriele Cantella di Calcissimo.com, specializzato negli affari di casa Juve: “Intanto, come nota di colore, va detto che fino a quattordici 14 anni era considerato uno dei migliori talenti del tennis italiano. Poi la passione per il calcio ha avuto la meglio e nelle giovanili della Juventus ha fatto la sua figura, ricoprendo tanti ruoli e ritagliandosi lo spazio necessario per fare anche l’esordio in Serie A. Ha avuto l’exploit nella finale di Coppa Italia Primavera segnando il gol decisivo contro il Napoli, poi la parentesi Chievo…”.

Che sicuramente non è andata bene.
“Esattamente. A Verona sembrava aver scalato le gerarchie sin da subito, poi l’infortunio ha ovviamente rallentato la sua crescita. Nonostante questo, però, il Chievo ha rinnovato il prestito anche per la stagione 2015/2016, ma un’altra frattura della stessa tibia lo ha fermato ancora e adesso, dopo un anno alla Juventus in cui Allegri non lo ha mai preso in considerazione nonostante la cessione di Evra a gennaio, dovrà dimostrare lontano da Torino di essersi lasciato alle spalle le scorie di questi brutti infortuni”.

La SPAL può essere la scelta giusta per il suo rilancio? 
“Sicuramente a Ferrara troverà tantissimo entusiasmo. La piazza è calda e ricca di storia, quindi per lui rappresenta una grandissima chance. Secondo me è più giusto che parta come alternativa, ma la stagione è lunga e se dimostrerà di aver recuperato pienamente potrebbe anche guadagnarsi una maglia da titolare, anche perché può giocare su entrambe le fasce, sia alto che basso”.

Quindi a livello tattico la duttilità è uno dei sui punti di forza?
“Sì, anche se questa potrebbe essere un’arma a doppio taglio perché, ad esempio, nella Primavera della Juventus ha giocato più o meno ovunque, quindi tatticamente potrebbe non essere ancora maturo. E a 22 anni bisogna iniziare a farsi largo”.

Tecnicamente che giocatore è?
“Di partenza è un laterale sinistro basso, ma può giocare tranquillamente anche a destra. Ha una buona propensione alla spinta e per questo funziona anche come esterno offensivo. Ottima corsa e buon piede, anche nel tiro da fuori sa farsi rispettare, mentre, nonostante l’altezza (oltre i 180 cm; ndr), non fa del colpo di testa una delle sue armi migliori”.

Insomma, la SPAL ha fatto un affare oppure no?
“In prestito secco può valerne la pena perché in passato ha lasciato intravedere discrete qualità. Certo, è una scommessa e forse una neopromossa avrebbe bisogno di più esperienza in ottica salvezza, ma se Vagnati ha scelto di puntare su di lui vuol dire che qualcosa di interessante l’ha visto”.