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Obiettivo raggiunto, seppure temporaneamente: la SPAL esordirà regolarmente in casa con l’Udinese dopo due mesi e mezzo di lavori tanto ampi quanto impegnativi dentro e attorno al Paolo Mazza. Società e amministrazione comunale hanno voluto delineare un primo bilancio nel corso di una conferenza stampa tenuta venerdì all’interno di una sala stampa ancora in via di completamento. Oltre al trio Colombarini-Mattioli-Gazzoli erano presenti infatti le autorità del Comune, con in testa il sindaco Tagliani, accompagnati dagli assessori Merli e Modonesi. Di seguito i loro interventi in ordine cronologico.

Simone Merli: “Ringrazio innanzitutto chi ha lavorato in questi mesi per il Mazza, perché abbiamo rispettato i tempi e nonostante le difficoltà climatiche molte persone hanno lavorato giorno e notte, riuscendo alla fine a consegnare lo stadio per la prima gara interna del campionato come avevamo promesso. Non era scontato, qualcuno si divertiva a dire che non era possibile, noi ci siamo divertiti pochissimo e ci siamo impegnati tanto: era importante tornare a giocare in serie A e farlo nel nostro stadio di casa. È stato un lavoro molto complicato, difficile, quotidiano, svolto da tante aziende; per tenere assieme tante teste e tante mani serve fermezza, serietà e tranquillità. Ora, grazie all’impegno di tutti posso dire che lo stadio è molto bello e accogliente e sarà utile alla squadra perché consente al tifo di essere molto vicino ai giocatori”.

Aldo Modonesi: “Oggi garantiamo, come promesso, di poter tornare a giocare la serie A in casa nel proprio campo. E questo non era scontato. Nel passato, anche recente, diverse società che si sono riaffacciate alla massima serie non sono riuscite a fare ciò che siamo riusciti a fare noi e hanno dovuto adattarsi giocando varie partite in stadi diversi da quelli della loro città. È un risultato che a nostro modo di vedere era dovuto e doveroso, farà del bene alla nostra città e alla nostra squadra. È stato un vero e proprio lavoro di squadra, anzi di squadre, perché più di sessanta aziende diverse hanno partecipato ai lavori. Gli interventi sono stati numerosissimi e i tempi erano stretti. Ovviamente non poteva mancare qualche polemica e un po’ di diffidenza, ma alla fine contano i fatti, e i fatti dicono che SPAL-Udinese si giocherà al Mazza. Il cantiere non è chiuso, mancano le torri-faro a cui stiamo lavorando (i pali di 37 metri sono in fabbrica per la zincatura, arriveranno dopo il 4 settembre), i fari invece sono già arrivati. Abbiamo quindi già molte certezze. Voglio ringraziare particolarmente la commissione di vigilanza, i miei tecnici, ingegneri e progettisti ed infine la società, nelle persone di  Gazzoli, Mattioli e la famiglia Colombarini”.

Andrea Gazzoli: “Siamo arrivati esausti, ma siamo pronti. Anzi, a dire il vero, saremo pronti per domenica sera, perché in realtà ancora qualche lavoro è in corso d’opera, ma l’importante era ottenere il nulla osta. A giugno ci siamo chiesti: dove vogliamo giocare? L’obiettivo era quello di esordire a Ferrara, ma sapevamo che i tempi erano stretti ed i lavori molto importanti, quindi oggi possiamo dire che la nostra soddisfazione è tanta. A me piace guardare un po’ indietro, per vedere se ci sono stati errori a cui dover rimediare, ma anche guardare un po’ in avanti, perché non ci si deve sedere sugli allori, ma avere l’idea della prospettiva: da lunedì i lavori ripartiranno per ottenere il via libera definitivo per la gara del 17 settembre e per quelle successive, sarà successivamente chiuso il cantiere e gli altri piccoli interventi restanti saranno di carattere dinamico. Ringrazio la Lega perché ci è venuta incontro, decidendo di aspettarci, la società dell’Udinese, con la quale eravamo in costante contatto, e la FIGC che ci ha permesso di giocare qui in deroga”.

Walter Mattioli: “È stata una grande vittoria quella di giocare in casa nostra. Non dico che eravamo sicuri, ma ci speravamo, perché dovevamo fare una serie di interventi importantissimi. Dobbiamo essere contenti e ringraziare tutte quante le aziende, la società, il Comune e tutta l’équipe nel complesso. Non era facile ma ce l’abbiamo fatta, questa è stata la nostra volontà: ridare una certa immagine alla nostra città. Ma anche la prossima estate sarà tormentata, dovremo fare altre modifiche… perché la SPAL si salverà! È uno degli stadi, seppur piccolo, tra i più belli d’Italia. Tutti quelli che l’hanno visto hanno espresso pareri molto positivi. Certo, non sono mancate alcune criticità ma le abbiamo risolte, perché sappiamo che lavorando tutti assieme si riescono a risolvere tutti i problemi. C’è comunque da lavorare di continuo ancora nelle prossime ore, ma noi ci troveremo sempre pronti e faremo di tutto per questa società e questa città, perché si merita da troppo tempo di essere in serie A e rimanerci”.

Tiziano Tagliani: “Quando tempo addietro siamo andati a Bologna, il Questore ed io, a chiedere la disponibilità del Dall’Ara, avevamo promesso loro che non avremmo avuto bisogno di andarci a giocare veramente, quindi ci avevamo messo la faccia. Prendersi un impegno di questo genere senza sapere tutto ciò che sta dietro al palcoscenico del lavori è come girare la chiave di un motore senza sapere come il motore funzioni. Noi oggi abbiamo girato la chiave e il motore si è acceso, perché tutto ha funzionato bene: alla fine quel complicatissimo motore fatto di ingranaggi che si incastrano tra loro ha fatto il suo lavoro. Ed è stato il risultato della collaborazione tra vari enti pubblici e sistemi imprenditoriali, una testimonianza di capacità organizzativa non comune, anche al di fuori dell’ambito sportivo, ma dell’intera comunità. La SPAL è un grande segnale non solo economico, del blasone, ma un mezzo attraverso il quale diciamo al nostro paese che esistono dei gruppi che quando si mettono insieme trovano dei risultati. Infine voglio ricordare anche che le maggiori attenzioni sono state poste in materia di sicurezza, dove non ci siamo risparmiati, e non era certo facile, perché la capacità dello stadio è raddoppiata e crescerà ancora il prossimo anno”.