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Per la SPAL di Leonardo Semplici, dopo i consensi e gli apprezzamenti ricevuti nonostante la sconfittadi San Siro, è tempo di tornare a mettere punti in cascina per la salvezza. Quello di domenica con il Cagliari non può essere considerato uno scontro diretto per la permanenza in Serie A, ma rappresenta comunque un appuntamento cruciale. Per capire meglio come se la passa la truppa di Rastelli, reduce dal successo interno con il Crotone (1-0, firmato Marco Sau), abbiamo raggiunto telefonicamente Davide Zedda, direttore del quotidiano on-line www.blogcagliaricalcio1920.net.

Davide, come arriva il Cagliari dopo aver conquistato la prima vittoria in campionato?
“Bene, decisamente bene. Con il Crotone finalmente una bella prestazione ha portato ad un risultato positivo. Ma già nelle prime due giornate, due trasferte impegnative su campi difficili (Juventus e Milan – ndr), il Cagliari aveva lasciato intravedere ottime cose, giocando a viso aperto e provando a fare la sua partita senza timore reverenziale”.

Quindi sembra che i rossoblù non soffrano più  il mal di trasferta come nella passata stagione?
“No, direi di no. E lo dico non perché sono un inguaribile ottimista, ma basandomi sulle prestazioni dei ragazzi di Rastelli. La prima giornata all’Allianz Stadium la Juventus si è imposta nettamente, ed è giusto così perché oggettivamente più forte, ma il Cagliari non è sceso in campo già battuto, anzi, ha messo in difficoltà i campioni d’Italia in diverse circostanze. A San Siro, invece, se l’è giocata alla pari con il Milan, uscendo sconfitto solo per un calcio di punizione magistrale di Suso a metà del secondo tempo. Risultato bugiardo, a mio avviso, perché non rispecchia quello che si è visto in campo”.

Quali sono i punti di forza della squadra di Rastelli?
“Il collettivo, senza alcun dubbio. Dopo la partenza di Borriello e l’arrivo di Pavoletti la manovra offensiva del Cagliari non dipende più esclusivamente dalla condizione e dall’ispirazione dell’attaccante napoletano. Pavoletti si è inserito alla grande nel gruppo perché si adopera tanto per la squadra e trasmette grinta e voglia di lottare su ogni pallone. Ma oltre all’ex attaccante del Genoa e del Napoli ci sono altri profili di livello assoluto: Joao Pedro, in primis, e Barella, uno dei centrocampisti Under 21 più forti del panorama calcistico italiano, non a caso, infatti, su di lui ci sono puntati gli occhi di diverse big. Senza dimenticare Sau, anima e cuore dei sardi. E con Pisacane,  baluardo della retroguardia rossoblù, la difesa non è più un tallone d’Achille”.

Pensi che ci saranno novità di formazione rispetto alla partita di domenica scorsa?
“Sicuro non ci saranno stravolgimenti epocali, forse il turnover in vista del turno infrasettimanale detterà qualche cambio di interprete. Ci sono infatti dei ballottaggi: Dessena-Ionita e Farias-Sau. Pavoletti sicuro là davanti, bisogna vedere chi lo affiancherà. Dietro le due punte Joao Pedro, mentre in mezzo al campo Cigarini e Barella sono sicuri di vestire una maglia da titolare. A completare la mediana o capitan Dessena, nel caso Rastelli preferisca un po’ di muscoli in più, oppure Ionita. Dietro, da destra verso sinistra: Padoin, Pisacane, Andreolli o Capuano. In porta Cragno”.

E la SPAL come può mettere in difficoltà una squadra come il Cagliari, attrezzata ed esperta?
“Con la velocità, sia dei giocatori che di manovra. Per gli esterni del Cagliari, visto che dovranno marcare Lazzari e Costa, non si prospetta un pomeriggio dei più facili. Se la squadra di Semplici riuscirà a far girare velocemente la palla e imbeccare le sue ali potrà creare dei grattacapi alla retroguardia sarda”.

Che partita ti aspetti?
“Non bloccata, anche se il peso specifico della posta in palio potrebbe farlo pensare. La SPAL lascia giocare gli avversari e non si concentra solamente a disfare le trame altrui: si difende con ordine per poi offendere in contropiede. Al Cagliari piace tenere il pallino del gioco in mano ed è a proprio agio quando deve dettare il ritmo della partita. Non ci annoieremo sicuro”.