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È un Semplici orgoglioso della prestazione dei suoi e che guarda al futuro con più ottimismo, nonostante il punto sfumato, quello che si è presentato in sala stampa a fine partita. Sarri, invece, mantiene un certo equilibrio in vista del futuro, elogiando la prova della SPAL e lanciando qualche frecciatina sulle condizioni del campo di gioco.

LEONARDO SEMPLICI
“Se oggi non abbiamo portato a casa questo punto è perché ci è mancato un pizzico di attenzione, visto che non si può far partire un giocatore dalla propria metà campo e farlo arrivare fino al limite della propria area senza far nulla. Indipendentemente da questo, faccio i complimenti ai miei ragazzi perché hanno fatto una partita straordinaria, forse impensabile per molti, rendendo la vita difficile a una squadra che sta spadroneggiando contro tutte a livello di gioco, e noi siamo riusciti a limitarla sotto tanti punti di vista. Abbiamo dato il massimo e dispiace perché avremmo meritato di uscire imbattuti. La squadra ha dimostrato sempre carattere, voglia, determinazione e questo mi fa ben sperare per quello che sarà il nostro campionato che inizierà domenica, visto che finora abbiamo affrontato formazioni accreditate per la vittoria finale e mi auguro ci sia servito per migliorare certi aspetti e darci autostima per lottare fino in fondo. Sul gol del 2-3 come dicevo si poteva fare un fallo o giocarsi un’ammonizione, era una situazione che andava letta in modo diverso; ci era già capitato anche l’anno scorso, ma in quel caso eravamo stati fortunati, mentre in serie A difficilmente ti perdonano. Contro il Napoli bisognava fare la partita perfetta, chiudendo le linee di passaggio, stare aggressivi nella nostra metà campo, dando poco spazio dietro linea difensiva, mentre in fase offensiva non abbiamo allargato le mezzali cercando i loro inserimenti in zona centrale. Credo comunque che sia vista una squadra che sta bene in campo, con la sua identità e che non rinuncia mai a giocare il pallone non appena ne ha la possibilità; dobbiamo essere ancora più convinti della nostre qualità. Per quanto riguarda la prova di Mirko (Antenucci) sapete come lui sia un giocatore che stimo in maniera particolare; nelle prime giornate ho voluto iniziare con i giocatori nuovi per fargli crescere d’intesa, ma so bene cosa può darmi e lo ha dimostrato, anche se credo che nessuno sia stato sotto tono”.

MAURIZIO SARRI
“Oggi abbiamo trovato delle difficoltà contro una squadra di grande densità, determinazione, cuore e organizzazione difensiva, poi il terreno non ci ha aiutato molto perché obiettivamente non è degno della serie A, anche se chiaramente non è il solo, e giocare a uno-due tocchi qui era difficile. Purtroppo quello della qualità dei campi è un problema che la Lega non riesce a risolvere. Io spero comunque che la SPAL continui a giocare così e mantenga questo entusiasmo perché vorrebbe dire che questo diventerà un campo difficile, dove ci saranno punti pesanti in palio. Sicuramente abbiamo giocato un primo tempo come al solito a ritmi più bassi, mentre nel secondo abbiamo preso gol sull’unica concessione. A pensarci bene credo che Viviani ce l’abbia con me, visto che mi ha fatto gol almeno tre volte nel corso della mia carriera. Non credo che il centrocampo schierato oggi sia andato male, perché già l’anno scorso abbiamo adottato questo assetto più volte; probabilmente è solo un problema di condizione e su questo ha influito anche il preliminare che ci ha costretti a dare da subito minutaggio a chi si prevedeva di utilizzare in quelle partite a discapito degli altri, ma questi sono i rischi collaterali del grande campionato scorso. Sul 2-3 ho tolto Mertens perché la partita si era rimessa a posto e se avessimo preso il 2-2 con quattro punte in campo mi sarei dato ancora di più dell’imbecille di quanto accaduto prendendolo con tre. Nel primo caso perché avrei rischiato tenendo un assetto così offensivo, mentre me lo sono dato lo stesso per quanto accaduto visto che sono tornato al 433 non tenendomi soluzioni offensive in caso di pareggio; credo però fosse la scelta più logica a quel punto della partita. Quest’anno pare sia migliorata la nostra capacità di reagire agli eventi negativi della partita rispetto al passato, ma rimaniamo sempre degli outsider rispetto alla Juventus che viene da sei campionati vinti di fila. Con Semplici ci conosciamo da una vita e siamo sempre gli stessi di sempre, e gli argomenti di cui parliamo sono sempre gli stessi di venti anni fa, l’unica cosa che cambia è la dimensione dei calciatori, che prima magari erano di Eccellenza e ora invece sono di Serie A”.